1 "PARTENOPE", Liberato

713 22 0
                                    

Presente
Siria

È sabato sera e l'aria è carica di quell'elettricità frizzante che solo una notte a Napoli può avere. Le luci della città scorrono veloci fuori dal finestrino dell'auto, mentre guido lungo la strada costiera, con il mare che brilla alla luce dei lampioni. Il Kami, una delle discoteche più famose della città, è la nostra destinazione, e so che ci aspetta una notte lunga e movimentata. Ma non riesco a concentrarmi su altro che sulle parole incessanti di Carmela, che da quando siamo salite in macchina, non fa altro che parlare di Edoardo.

«E poi mi ha detto che non mi sopporta più, che sono troppo gelosa! Ma ti rendi conto? Lui! Proprio lui che è il primo a fare scenate del cazzo se solo guardo un altro ragazzo!» continua Carmela, la sua voce piena di frustrazione.

Posso sentire l'eco della sua rabbia vibrare nell'aria, e anche se capisco il suo dolore, comincio a sentirmi stanca di ascoltare la stessa storia per la centesima volta.

Mi sforzo di mantenere la calma, anche se una parte di me vorrebbe dirle di lasciar perdere e godersi la serata. Dopo tutto, siamo dirette al Kami, non dovremmo parlare di quel cretino per tutta la notte.

«Carmela, ascoltami,» dico finalmente, cercando di interrompere il suo monologo. «Non puoi continuare così. Lo so che ci tieni, ma stasera... stasera dobbiamo divertirci, ok? Lasciamo stare Edoardo e godiamoci questa notte. Lui non merita che tu rovini la tua serata per lui.»

Lei mi guarda, i suoi occhi grandi e scuri pieni di confusione e tristezza. Per un attimo, ho paura che scoppierà a piangere, ma poi vedo che deglutisce e annuisce debolmente.

«Hai ragione... lo so,» risponde Carmela, con un sospiro pesante. «Ma è così difficile. Vorrei solo capire perché si comporta così. Perché mi fa sentire così... inutile?»

Sento un'ondata di tenerezza per lei, per la mia amica che sta soffrendo, ma so che devo essere forte per entrambe. «Non sei inutile, amore. Sei incredibile, e devi ricordartelo. Lui non sa cosa si perde. Ma tu sì, e stasera te lo dimostrerai. Andremo al Kami, balleremo tutta la notte, e dimenticheremo Edoardo, anche solo per un po'.»

Carmela abbozza un sorriso, e sento che forse sto riuscendo a tirarla su di morale. Il Kami è ormai a pochi minuti di distanza, e la sua grande insegna al neon si staglia contro il cielo notturno, promettendo musica assordante e libertà, almeno per qualche ora.

«Hai ragione, dovremmo divertirci stasera,» dice Carmela, cercando di convincersi. «Mi ha fatto troppo male, non merita nemmeno un altro pensiero da parte mia. Magari... magari stasera potrei trovare qualcuno di nuovo, chi lo sa?»

Sorrido e le do una leggera pacca sulla spalla. «Questo è lo spirito. E chi lo sa, magari sarà proprio il Kami a farci dimenticare tutto questo. Ora basta parlare di lui, va bene?»

Finalmente, Carmela si rilassa e cambia argomento, parlando della musica che spera di trovare stasera. Mi sento sollevata mentre parcheggiamo l'auto e ci dirigiamo verso l'ingresso, pronte a lasciare fuori dalla porta tutte le preoccupazioni e a perderci nella notte.

Quando le porte del Kami si aprono davanti a noi, la musica ci avvolge, forte e pulsante, e per un momento, ogni problema sembra lontano, come se non esistesse altro che il ritmo e il mare, che si infrange dolcemente contro la costa.

«Benvenuta in mezzo ai lupi, amore,» le dico, afferrando la sua mano e trascinandola dentro. «È ora di divertirsi.»

La musica è assordante, ma mi scorre nelle vene, facendo vibrare ogni fibra del mio corpo. La pista da ballo all'aperto è affollata, e l'aria è piena di risate, conversazioni spezzate e il fragore del mare che si infrange contro la costa poco distante. Le luci colorate danzano sopra le nostre teste, riflettendosi sul viso di Carmela che, finalmente, sembra essersi lasciata andare. I suoi occhi brillano di una luce che non vedevo da tempo, e mi sento sollevata nel vederla così.

PartenopeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora