Siria
PresenteIl mio telefono vibra e mi risveglia dai pensieri. È un messaggio di Vincenzo:
"Scendi, sono giù."
Gli ho inviato la posizione di casa mia e ora, con il cuore che batte forte, mi preparo a scendere.
Scendo le scale e vedo Vincenzo appoggiato al suo scooter. Il suo sorriso mi mette subito a mio agio, ma le sue parole mi fanno arrossire.
«Finalmente c cunuscimm megl,» dice, mentre mi abbraccia. «Magg mis a cunta e juorn comm a nu carcrat pecche nun vrev l'or e t vre.»
Mi sento imbarazzata e faccio un passo indietro, ma lui non sembra intenzionato a fermarsi. La sua mano si allunga sul mio sedere in modo provocatorio. Cerco di mantenere la calma e gli dico, «Ah, davvero?» Gli dò un bacio leggero sulle labbra, cercando di evitare qualsiasi altra intimità.
Vincenzo sembra accettare il mio gesto e sorride. «Tutto bene a cumbagna toij co nammurat?»
«Si» rispondo, cercando di sembrare più tranquilla. «È semp a stess, hann fatt pac.»
«Ah, buon.» dice Vincenzo, mentre mi accompagna verso il suo scooter. «Allora andiamo?»
Mi siedo dietro di lui e partiamo. Il vento mi scompiglia i capelli mentre guidiamo verso il bar che Vincenzo ha scelto. Arriviamo al locale, un posto intimo con luci soffuse e un'atmosfera accogliente.
«Questo posto è carino.» dico, mentre entriamo e ci dirigiamo verso un tavolo vicino alla finestra.
«Si, è dove porto le belle ragazze.» dice Vincenzo, mentre ci sediamo.
Sorrido, cercando di mascherare l'imbarazzo dietro una risata leggera. «Ah, quindi sono una delle tante, eh?» rispondo, cercando di scherzare.
Vincenzo scuote la testa, il sorriso sfrontato sulle labbra. «Nah, di solito non esco con le ragazze che conosco in discoteca.»
Il ricordo di quel bacio veloce e del caos della discoteca mi torna in mente, facendomi arrossire leggermente. Vincenzo si sporge un po' verso di me, e il suo tono si abbassa. «Anzi, nun song maij asciut cu na rossa chiu bell e te.»
Rido nervosamente, cercando di mantenere il controllo, anche se dentro di me c'è un turbinio di emozioni «Ci devo credere?»
La sua mano si avvicina un po' troppo al mio ginocchio sotto il tavolo, mi limito a spostare appena la gamba. Sembra accorgersi del mio gesto, ma non si allontana del tutto.
«Comunque» continua Vincenzo, apparentemente ignorando il piccolo imbarazzo. «Vuoi bere qualcosa?»
«Una birra va bene,» rispondo, mentre il cameriere arriva a prendere le ordinazioni.
«Anche per me una birra,» dice Vincenzo, e poi si rivolge a me con un sorriso. «Allora, vogl sape coccos e te!»
Sorrido «E che vorresti sapere?» gli chiedo, mentre il cameriere ci lascia le birre.
Lui si sporge leggermente in avanti, gli occhi che brillano di quella sfacciataggine che lo contraddistingue. «Tipo... ch faij ind a vit, c t piac e fa...»
Mi prendo un momento per pensarci, poi inizio a parlare. «Beh, frequento l'università, niente di troppo emozionante. Mi piace leggere, uscire con le amiche... cose tranquille, insomma.»
Vincenzo scuote la testa divertito, «Non me l'aspettavo, ma sij proprij na brava guagliona.»
Rido leggermente, cercando di mantenere la calma, ma quel suo sguardo malizioso mi mette un po' a disagio. «E che ti aspettavi?»
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Partenope
ChickLitCiro Ricci, figlio devoto e predestinato erede del clan Ricci, ha sempre avuto un posto chiaro nel mondo: il potere, la violenza e la lealtà verso la sua famiglia. Ma quattro anni fa, qualcosa è andato storto. Siria, la ragazza che credeva di amare...