Presente
CiroParcheggio l'auto di Siria davanti alla sua palazzina, il motore che si spegne con un ruggito basso.
Non avrei mai dovuto offrirle di sistemarle la macchina, ma il richiamo era troppo forte.
Dopo tutto, la nostra storia non è mai stata semplice, e la tentazione di starle vicino, anche solo per vederla di nuovo agitarsi, è stata irresistibile.
Scendo dalla sua auto, e prima di raggiungere il portone, noto due ragazzi appoggiati al muretto, gli occhi puntati verso la finestra del primo piano.
Stanno facendo apprezzamenti a voce alta, troppo per ignorarli.
«Ua fra uard a chell!» uno di loro ridacchia, mentre l'altro aggiunge: «E ch pacc!»
Mi fermo di colpo, il cuore che mi salta in gola. Seguo il loro sguardo e vedo...
Siria.
Completamente nuda, intenta a vestirsi con la finestra spalancata.
Ma che cazzo sta facendo?
L'istinto mi dice di prendere a cazzotti quei due coglioni, ma so che non posso permettermi di sembrare geloso. Non più.
Prendo un respiro profondo e mi avvicino al portone. Busso con decisione, la mandibola contratta per la frustrazione.
Dopo qualche secondo, Siria apre la porta, vestita di pantaloncini corti e una maglietta larga, senza reggiseno.
Naturalmente.
«Quand staij annur chiur a sfaccim ra fnest.» dico duro, avanzando il passo dentro casa.
«Eh?» chiede confusa.
«Ta vist tutt o Vommr» dico con un sorriso tirato, cercando di mascherare la gelosia con un'ironia acida. «Quand mo faij nu spogliarell privat a me?»
Le sue guance diventano immediatamente rosse. «Io...io non me ne sono accorta.»
I suoi occhi scattano da me alla finestra della sua camera, sorrido divertito, e lei chiude le tende a disagio.
«E poi, ti piacerebbe.» dice con ironia, incrociando le braccia al petto.
Faccio un mezzo sorriso e noto come le sue tette si alzano appena lei stringe troppo le braccia contro di se.
«Con Sara? Si onestamente.» la beffeggio.
La verità è che di Sara non me ne frega un cazzo, è solo una bella ragazza ma nulla di più.
Lei sbuffa, scocciata. «Hai riparato la macchina o no?»
Perlustro la sua cameretta senza chiederle il permesso, il suo sguardo mi segue con una rabbia che quasi mi fa sorridere.
La stanza è uguale a com'era l'ultima volta che ci sono stato, ma non riesco a non notare un dettaglio. Sulla parete ci sono ancora delle foto... nostre. Mi fermo davanti a una di queste, scattata all'inizio della nostra relazione. Siamo felici, spensierati. Che cazzata.
«Wow e ch tnimm ca?» dico con un sorriso storto. «Ti piace ricordare i bei vecchi tempi?»
Lei subito si mette in allerta. «Posa quella foto, Cì.»
Mi volto lentamente, incrociando le braccia. Non posso fare a meno di ridere sotto i baffi. «M sij bell quand m chiamm accussi, m arricuord quand stevm buon nsiem.»
Lei mi fulmina con lo sguardo «Bene, rimarrà solo un ricordo.»
Ma io non riesco a smettere di stuzzicarla. «Comunque la macchina è pronta. Nient e che, solo un cavo della batteria che andava sostituito. M raij 100 eur p sta cos.»
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Partenope
ChickLitCiro Ricci, figlio devoto e predestinato erede del clan Ricci, ha sempre avuto un posto chiaro nel mondo: il potere, la violenza e la lealtà verso la sua famiglia. Ma quattro anni fa, qualcosa è andato storto. Siria, la ragazza che credeva di amare...