53 "Bugie diverse", CoCo

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Presente
Siria

Davanti allo specchio, mi fermo a guardarmi per un lungo istante.

Jessica Rabbit ha un fascino sfrontato e irresistibile, lo so.

Eppure, stasera, non è soltanto una maschera.

Quel rosso vivido dei capelli, intenso come il vino, è anche il mio, e c'è qualcosa in lei che mi permette di sentirmi forte, sicura, come se potessi mettere tra me e il mondo un confine invalicabile.

Prendo il pennello per il fondotinta e lo stendo con precisione sullo zigomo sinistro, cercando di sfumare quella piccola macchia viola che, per quanto cerchi di nascondere, sembra una cicatrice indelebile.

Lo schiaffo è ancora lì, sotto la superficie.

Mi ricorda che in fondo c'è sempre qualcosa che sfugge al controllo, una vulnerabilità che tento di mascherare dietro il trucco, ma che a volte è più forte della mia volontà.

Passo il rossetto rosso, quello più intenso, e le labbra sembrano diventare una provocazione.

Traccio una linea decisa di eyeliner, creando uno sguardo da gatta.

La scelta del vestito è stata strategica: rosso, aderente, con uno spacco vertiginoso che arriva fino alla coscia. Il tessuto mi fascia ogni curva, ogni angolo del corpo, e mentre infilo le scarpe coi tacchi, mi guardo un'ultima volta allo specchio.

Improvvisamente il telefono vibra.

Carmela: Scendi, siamo giù.

Prendo un respiro, raccolgo la pochette, e scendo in soggiorno.

Mia madre è sul divano, la luce della lampada le illumina il viso stanco, le labbra strette attorno alla sigaretta. Sente i miei passi e alza lo sguardo, posandolo su di me per qualche secondo che sembra eterno.

È ancora preoccupata per me, posso leggerlo nei suoi occhi, anche se cerca di mascherarlo con un sorriso forzato.

«Wow, sei bellissima amore» dice.

«Grazie mamma.» sorrido premurosa.

«Vai?» chiede, la voce leggermente increspata.

Annuisco e faccio un passo verso di lei. «Si, ci vediamo più tardi.»

Mi avvicino e l'abbraccio; lei mi stringe un po' più forte del solito, quasi volesse trattenermi lì con lei, al sicuro da tutto quello che la tormenta. «Siria... stai attenta, mi raccomando. E mandami dei messaggi»

Le sorrido, anche se so che quel sorriso non copre abbastanza il timore che sente. «Si, va bene. A più tardi!»

Uscita dal portone, vedo Carmela ed Edoardo già pronti, e non riesco a trattenere un sorriso.

Sono semplicemente perfetti, come se si fossero materializzati da un mondo gotico.

Carmela è avvolta in un lungo abito nero, che le accarezza la pelle scura con un'eleganza che rasenta il pericolo; gli occhi, truccati in nero, le danno un'aria inquietante, seducente, come se fosse Morticia in persona.

Edoardo, al suo fianco, è il Gomez che tutti vorrebbero: cappotto nero, camicia bianca, e quel ghigno ironico che lo rende irresistibile.

Quando mi vede, Carmela spalanca gli occhi e finge di svenire con una mano sulla fronte. «Mammamí Siria, e comm sij bell!»

Rido, scrollando le spalle con aria spavalda. «Tu di più.»

Edo mi lancia uno sguardo compiaciuto. «No ma chell è o cuntrarij, Jessica Rabbit ca se travstut da te.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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