5 anni prima
SiriaSeduta al tavolo della cucina, mi sentivo come se il tempo si fosse fermato. Il profumo del sugo in cottura riempiva l'aria, ma la mia mente era lontana.
Pensavo a Ciro, al nostro ultimo incontro, ai suoi occhi scuri e al modo in cui mi aveva baciata con una furia che non avrei mai immaginato.
Mia madre servì la pasta, mentre il suo compagno poliziotto, Antonio, si sedette di fronte a me. Avevo sempre pensato che lui fosse una persona benintenzionata, ma in quel momento non potevo fare a meno di notare il suo sguardo indagatore.
«Spero che ti piaccia,» disse mia madre con un sorriso forzato. «Ho messo un po' di peperoncino, come piace a te.»
Mi sforzai di sorridere e presi un boccone, mentre Antonio si sistemava il tovagliolo e mi fissava con attenzione.
«Sai, Siria,» iniziò Antonio, con un tono di voce che cercava di essere amichevole ma che aveva un sottile accento di autorità. «Tua madre mi ha detto che stai frequentando un ragazzo.»
Avvertii un brivido attraversarmi. Non mi aspettavo che ne parlasse così apertamente.
Cercai di mantenere la calma e risposi con un tono neutro. «Sì, è vero. Sono molto felice.»
Antonio scosse la testa lentamente, come se stesse ponderando le mie parole. «Non è che io voglia intromettermi, ma...» fece una pausa, poi continuò con una vena preoccupata nella voce. «Quello che tua madre mi ha detto mi ha fatto pensare.»
Le parole di Antonio sembravano pesare nell'aria. «Che cosa ha detto?» chiesi, cercando di mantenere un tono casuale, ma sentivo il mio cuore battere più forte.
Antonio appoggiò la forchetta e incrociò le mani sul tavolo. «Che il tuo ragazzo, Ciro, ha... diciamo, una vita piuttosto particolare. Tu sai che la gente della sua compagnia non è proprio... raccomandabile?»
Sentii il mio volto diventare caldo. «Ciro è una brava persona. Non è come pensi.»
Antonio alzò un sopracciglio, con uno sguardo che sembrava più di pietà che di vero interesse.
«Non dico che non possa essere una brava persona, Siria. Ma ho visto abbastanza da sapere che quei ragazzi possono essere pericolosi. E se tua madre è preoccupata, credo che ci sia una ragione.»
Le sue parole mi colpirono come un pugno nello stomaco. Non potevo fare a meno di pensare che potesse avere ragione, ma volevo credere in Ciro. «Non pensavo che il tuo lavoro ti portasse a fare supposizioni così...» provai a controbattere, ma la mia voce era incerta.
«Non è una supposizione,» disse Antonio, con tono deciso. «È una valutazione basata su esperienze reali. Se vuoi davvero bene a Ciro, forse è il caso di riflettere su come stanno le cose.»
Mia madre guardava da un angolo della stanza, apparentemente ignara della tensione crescente tra me e Antonio.
Mi sentivo in trappola, divisa tra il desiderio di difendere Ciro e la crescente preoccupazione che le parole di Antonio instillavano in me.
«Se lui è davvero in un brutto giro,» continuò Antonio, con un tono più grave, «l'unico modo per aiutarlo potrebbe essere quello di... allontanarlo da tutto questo. E se non puoi farlo direttamente, magari una mano esterna potrebbe fare la differenza.»
Le sue parole mi fecero tremare. «Cosa stai suggerendo?» chiesi, cercando di mantenere il controllo.
Antonio si appoggiò sulla sedia, facendo un gesto che sembrava casuale ma che aveva un significato profondo. «Forse non dovresti aspettare che le cose vadano storte. Forse dovresti considerare che... l'unica via per proteggerlo potrebbe essere quella di metterlo in una situazione più sicura. Ma, naturalmente, dipende da quanto gli vuoi bene.»
Sentii un nodo in gola. «Non so... Non posso semplicemente lasciarlo...»
Antonio mi guardò con uno sguardo penetrante, che sembrava voler dire più di quanto le sue parole potessero esprimere.
«È un consiglio, Siria. Tutto qui.»
La cena proseguì in un silenzio teso. Ogni boccone che mangiavo mi sembrava insipido, e ogni parola che Antonio diceva mi sembrava carica di un significato nascosto.
Sentivo una crescente angoscia dentro di me, e mentre finivo il pasto, la mia mente era divisa tra il desiderio di proteggere Ciro e il timore che la sua vita potesse essere pericolosa per me.
Quando finalmente mi alzai da tavola, non riuscivo a scrollarmi di dosso il senso di inquietudine.
Antonio sembrava soddisfatto, e mia madre cercava di mantenere un'atmosfera normale, ma io sapevo che qualcosa era cambiato.
Il dubbio che Antonio aveva instillato cresceva, e mi chiedevo se davvero stessi facendo la scelta giusta stando con Ciro.
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Partenope
ChickLitCiro Ricci, figlio devoto e predestinato erede del clan Ricci, ha sempre avuto un posto chiaro nel mondo: il potere, la violenza e la lealtà verso la sua famiglia. Ma quattro anni fa, qualcosa è andato storto. Siria, la ragazza che credeva di amare...