Cap.59

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Pov's Shun

Ho guardato la provetta piena nella mia mano. Starò davvero facendo la cosa giusta? Lo so che è colpa mia e devo rimediare, ma forse potrei trovare un altro modo per…No, non c'è abbastanza tempo. Sii maturo, Shun! Pensa alla pianta, pensa alla pianta!

Io:E poi…Sono già arrivato qui in ogni caso…

Ho alzato lo sguardo verso villa Ratri. Stando attento a non farmi vedere, sono entrato nella proprietà. Mh, è strano. Vista la situazione, mi sarei aspettato un'alta sicurezza eppure non c'è nessuno a fare la guardia. Anzi, questa villa sembra molto più cupa già dall'esterno. Forse è solo perché è sera tardi. Ho usato il solito vecchio albero per raggiungere il balcone della camera di Kira. La finestra era già aperta e ho potuto subito vedere il gran disastro che c'era nella stanza. Vetri rotti sul pavimento, mobili buttati qua e là, luci spente…Sembrava che fosse passato un vero uragano. Una cosa che ha attirato la mia attenzione più delle altre erano i petali sparsi in giro sul pavimento. Il fiore…Beh, adesso non posso stare qui a pensarci. Devo fare ciò per cui sono venuto. Stavo per appoggiare la provetta sul letto, quando poi sono stato buttato sul materasso e ho sentito una forte stretta sulla mia gola. Una volta riaperti gli occhi, mi sono ritrovato davanti a…

Io:Kira…

La presa è diventata ancora più stretta. Non c'era abbastanza luce per riuscire a vedere la sua faccia, ma potevo comunque percepire la sua rabbia.

Kira:Pensavo che la mia paranoia stesse peggiorando e invece…c'era davvero un ratto.

Ho cercato di liberarmi invano, la differenza di forza era troppo grande. Devo assolutamente riuscire a liberarmi, odio questa posizione. Mi porta alla mente brutti ricordi…

Kira:Cosa ci fai qui?

Io:I-Io…

Mi stava mancando il respiro. Anche lei sembrava essersene accorta e mi ha lasciato la gola. Ho tossito mentre mi sedevo.

Io:O-Okay…Non pensavo che ti avrei incontrata visto che non torni più spesso a casa, quindi non ho alcun discorso preparato e…

Kira ha sbattuto il piede impaziente a terra. Brutto segno, si sta innervosendo.

Io:Sono qui per aiutarti.

Kira:Aiutarmi? Tu…vorresti aiutarmi? Hah…

Si è messa a ridere. Dopo aver smesso, ha dato un pugno al muro creando una grande crepa.

Kira:Di tutte le cazzate che tu abbia mai detto, questa è di sicuro la più patetica…

Ha tirato fuori il coltellino svizzero.

Io:A-Ascolta, lo so di non avere alcun diritto di dire una cosa del genere e che è tutta colpa mia…però sono davvero qui per aiutarti. Devi credermi! Io…

Kira:Crederti? Quella è stata l’unica cosa che ho fatto per più di un anno e guarda dove mi ha portato! È andato tutto in pezzi!

Mi ha afferrato per il colletto e mi ha lanciato a terra davanti alla finestra.

Kira:Ho perso amici, famiglia, il lavoro di quasi quattro anni fottutamente duri…

Si è avvicinata a me. In quel momento, la luce della luna mi ha permesso di vedere la faccia della ragazza. Sono rimasto scioccato. Non era arrabbiata, era…stanca. I suoi occhi erano rossi, e non era dovuto al solito bel colore rubino, e sotto c’erano delle grandi borse nere. Sembrava dimagrita, il che non andava bene visto che aveva perso troppo peso in sole due settimane. I vestiti erano la parte meno preoccupante ma erano tutti stropicciati, leggermente strappati e un pò sporchi. Mi sono sentito sprofondare nella colpevolezza.

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