Cap.64

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Pov's Kira

Ero così confusa da tutto ciò che stava accadendo e le domande mi venivano in mente una dopo l'altra. Finalmente, mi sono decisa a chiedere.

Io:Che posto è questo?

Julius:È normale che tu non lo riconosca. L'unica volta in cui ci sei stata non aveva più il suo splendore.

La realizzazione mi ha colpita.

Io:Quelle rovine...Questa è la capitale degli umani durante il periodo dell'antica guerra!

Sono rimasta a bocca aperta a causa delle mie stesse parole.

Julius:Per essere precisi, è una copia basata sui miei ricordi.

Non potevo fare a meno di chiedermi che ricordi avesse di questo posto visto che era tutto incredibilmente soleggiato e splendente. Un posto del genere non poteva esistere, specialmente ai suoi tempi. No, aspetta. Non è questo l'importante.

Io:Quindi eri tu a causare quella luce? Mi stavi chiamando?

Julius:Esattamente. Ti chiedo scusa per non aver usato dei metodi più diretti, ma non mi permettevano di incontrarti e ho dovuto fare di tutto per riuscire a farti tornare qui. Volevo raccontarti e spiegarti tutto, per una volta.

Io:Beh, ti sei preso il tuo tempo.

Ho incrociato le braccia.

Julius:Lo so. Avrei dovuto essere più veloce, ma sono ancora troppo codardo per raccontare i miei errori. Per favore, permettimi...

Io:No.

L'ho interrotto.

Io:Non ho intenzione di ascoltare l'ennesima storiella strappalacrime. Sono stanca di dover rispondere a problemi che non ho causato io. Gli adulti che gli hanno causati dovrebbero essere ritenuti responsabili, non io che sono stata ingiustamente tirata in mezzo!

Gli ho dato le spalle.

Io:Ora fammi tornare indietro. Ho lasciato una cosa in sospeso.

Julius:Kira, non puoi accettare quel patto. Potresti mettere fine a tutto quello che sei.

Io:Non sarebbe una cosa così brutta.

Julius:Ci sono delle persone che hanno bisogno di te...

Io:Loro hanno bisogno di Emma, non di me!

Ho sbottato guardando negli occhi l'antenato.

Io:Lei è l'unica persona che può aiutarli e risolvere tutto, non io...Io non posso aiutare nessuno, non riesco nemmeno a farlo con me stessa...

Ho odiato ogni secondo in cui i miei pugni serrati e il mio corpo tremavano. Era così patetico.

Io:Per tutta la mia vita mi è stato mostrato come le cose sarebbero state più facili per tutti se io non esistessi. Quindi che problema ci sarebbe se scomparissi? Almeno farei una cosa buona, per una volta...

Ho lasciato uscire un lungo respiro.

Julius:Ho capito...Mi dispiace per tutto quello che hai dovuto passare a causa mia. Ma, te ne prego, lascia che ti racconti questa storia. Meriti di avere una spiegazione.

L'ho guardato incerta.

Julius:Prometto che subito dopo potrai tornare indietro.

Ho fatto un cenno con la testa, per poi fargli segno di procedere.

Julius:Ti ringrazio.

Ha detto mettendosi una mano sul cuore e facendo un piccolo inchino.

Julius:Penso che sia tutto cominciato quando io ero ancora un bambino. A quel tempo, io avevo un amico. Il suo nome era...Atlas.

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