Cap.14

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Nei giorni successivi, non abbiamo avuto tempo di occuparci della prossima penna visto che dovevamo finire il giro dei magazzini. Se avessimo smesso subito, sarebbe stato sospetto ed è l'ultima cosa che voglio. Una volta finite le ispezioni, abbiamo potuto riprendere la nostra routine. Mentre eravamo nel mio ufficio, Shun aveva la testa fuori dalla porta per controllare il corridoio assicurandosi che non ci fosse nessuno.

Io:Shun, per l'amor del cielo, smettila. Sembri davvero sospetto e ci penso io ad assicurarmi che non ci senta nessuno.

Shun:Andiamo, fammi provare un pò di azione. L'ultima volta, te lo sei goduto tutto tu il brivido dell'avventura.

Quello per il lui sarebbe il brivido dell'avventura?

Io:Smettila e vieni qui.

Questa volta il ragazzo mi ha dato ascolto e ha chiuso la porta.

Io:Ora sappiamo che le penne hanno una connessione l'una con l'altra sarà meglio portarci quella appena trovata sempre con noi. Riescono a trovarsi l'un l'altra in una distanza di soli due metri, ma è meglio di niente.

Shun:Vediamo cosa dice la seconda penna.

Io:Sì.

Ho preso l'oggetto in questione in mano e l'ho svitata facendo comprarire l'ologramma.

Io:Questa volta parla delle varie città dell'altro mondo. C'è anche una mappa.

Shun:Incredibile!

Ha detto meravigliato.

Io:Il metodo per capire il messaggio dovrebbe essere lo stesso solo con numeri diversi.

Shun:Ecco a te.

Mi ha dato carta e matita. Gli ho dato la penna mentre scrivevo.

Io:C'è sempre "NYC", ma il luogo questa volta è..."Ospedale"...

C'è stato qualche secondo di silenzio.

Shun:Ritiro tutto quello che ho detto sulla posizione della seconda penna.

Mi sono coperta il viso con le mani mentre ho gemuto per la frustrazione.

Shun:Ti prego, non possono essere seri! Il clan Ratri avrà almeno una ventina di ospedali qui, se non contiamo le cliniche e il resto!

Io:Lo so, Shun. Non c'è bisogno di spargere il sale sulla ferita.

Shun:Ma perché non possono darci delle informazioni un pò più precise anche sotto forma di qualche strano indovinello?!

Si è lasciato cadere sul divano.

Io:C'è poco da fare. Smettila di lamentarti e mettiamoci al lavoro. Conosci qualche ospedale molto frequentato da zio James?

Odio anche solo l'idea di andare in un ospedale, specialmente se è legato ai Ratri, ma è necessario.

Shun:Non ne sono sicuro, dovrei fare qualche ricerca. Parlare del signor James o del signor Peter è diventano una specie di tabù, specialmente in presenza dei membri della famiglia.

È comprensibile.

Shun:Posso sempre chiedere a Simur di darmi una mano, però devi essere pronta a sborsare un bel po'.

Io:È uno di quelli che lavora solo per soldi?

Shun:Più o meno. Avere un bar in un posto come Lost City non ti fa guadagnare chissà quanto e non aiuta che lui abbia debiti un pò ovunque.

Io:Che bell'amico.

Shun:Come se frequentarsi persone normali.

L'ho colpito.

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