In mezzo al mare

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🐬SUMMER🌷

Sapevo che mi sarei dovuta preoccupare di Jeremy, che avrei dovuto sentirmi distrutta e a pezzi. Ma in quel momento il ricordo della sera prima mi sembrava così lontano...

Dylan era riuscito a distrarmi, a tranquillizzarmi.
E le confessioni che mi aveva fatto la sera prima? Erano qualcosa che non mi sarei mai aspettata.
E se ero riuscita fino ad allora a controllare quelle strane sensazioni dentro di me, sentivo che stavo pian piano giungendo al limite. Cosa mi stava succedendo?

"Dopo di lei, mademoiselle."

Dylan mi porse la mano e mi aiutò a scendere. Poi girò intorno all'imbarcazione e la sollevò da dietro cominciando a spingerla. Lo fece con una facilità così sorprendente che rimasi a bocca aperta.
Non potei fare a meno di notare le sue braccia tatuate pulsanti di vene.
Summer, ma cosa ti dice la testa? Blocca questi tuoi pensieri indecenti...

"Ecco fatto."

Quando mi voltai, Dylan aveva già portato la piccola barca fino a riva.

Insieme la conducemmo un po' più in la nell'acqua e poi salimmo sopra prendendo un remo a testa.

"Ma cosa fa signorina, oggi sarò io il suo capitano. Mi dica, dove vuole che la porti?"
Disse Dylan strappandomi dolcemente il remo dalle mani e facendomi sedere comodamente.

"Mmmm, vediamo un po'... Andiamo sul sole."
Dissi vedendo il sole ancora basso sull'acqua.

Dylan lasciò cadere il remo, venne verso di me e si chinò in avanti portandomi a sdraiarmi a pancia in su. Che cavolo stava facendo? Voleva farmi morire?
Era sopra di me e le nostre bocche erano così vicine che non riuscivo nemmeno più a respirare o a ricordarmi come mi chiamavo.
Andatevene via, maledette farfalle nello stomaco.

Poi accostò le labbra al mio orecchio ed emise un sussurro seducente.

"Io così sono già sul sole."

Sobbalzai e lui si alzò con un sorrisetto divertito.
Era consapevole di quello che mi faceva provare quando eravamo vicini? Di come il mio corpo tremava e le parole mi morivano in gola?

"Io... Io, em, intendevo quel sole, verso l'orizzonte..."
Dissi in evidente imbarazzo.

"Dovevi specificare allora..."

Smettila di arrossire per tutto, Summer.

Superammo gli scogli e arrivammo fino alla boa rossa. Sotto a quella lieve luce mattutina, i muscoli di Dylan erano ancora più evidenti, così come le sue vene.
Quelle erano le braccia che mi avevano stretto la notte prima, che qualche giorno prima mi avevano sorretto in braccio e condotto su per le scale, nella mia stanza...

"Che ne dici, qui siamo abbastanza vicini al sole?"
Mi chiese alludendo alla mia richiesta.

"È perfetto."

Morivo di caldo sotto a quel sole cocente, così non esitai nemmeno un attimo: mi buttai giù dalla barchetta con ancora i vestiti addosso e sprofondai nell'acqua salata. Amavo la beatitudine che quella sensazione mi dava: la sensazione di essere completamente immersi nel nulla ma allo stesso tempo nel tutto.

Quando riemersi presi un'enorme boccata d'aria e mi sentii rinata.
Dylan era seduto sul fianco dell'imbarcazione, con le gambe a penzoloni e mi guardava sorridendo. Dylan stava sorridendo? Sorrideva a me?
Non avrei mai pensato di poter condividere un momento simile con lui. Tra noi c'era stata sempre e solo distanza, come se fossimo separati da un muro che nessuno dei due aveva mai avuto il coraggio di abbattere.

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