L'arrivo

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🎮ALEX⚽️

Dopo che Summer rispose a tutte le domande dei nostri genitori, arrivò il mio turno:

"Ma ciao sorellina, niente da dirmi?"

"Ciao fratellone, no niente... Ma perchè sembra che vuoi picchiare qualcuno?", fece la finta tonta.

"Ma, non lo so, dimmelo tu! Forse perchè poco fa quel biondino insulso ti ha baciata? Da quanto lo conosci? Una settimana?"

"Calmati Alex, era solo un bacio a stampo, non infastidire tua sorella", intervenne mia madre ma non le badai. Stavo aspettando la risposta di Summer.

"Non è un biondino insulso, si chiama Trevor", disse lei.

"E questo cosa c'entra con quello che ti ho chiesto? Lo sai che non voglio che tu soffra ancora..."

"Dai fratellone, non fare così... Sai che mi sei mancato tanto tantooo?", si sporse verso di me per scombinarmi i capelli e io decisi di lasciar perdere.

"Si, anche tu, ma poi ne riparliamo eh..."

Il viaggio non durò molto. Io lo passai a dormire e Summer a leggere, come sempre. Intanto mio padre continuò ad annunciare le attrazioni del paesaggio che lo colpivano, senza essere ascoltato da nessuno. Quando fa così è persino peggio di un documentario...

Mi svegliai di soprassalto col il suono del clacson, suonato per tre volte di fila. A quanto pare a mio padre piaceva usarlo...
All'inizio non capii, poi sentii la voce di mia madre e realizzai:

"Piano, rallenta, non fare lo stupido! Parcheggia qui, fermati!"

La settimana da mia zia era stata piuttosto noiosa. Me ne ero stato per conto mio, nonostante in spiaggia molte ragazze mi girassero intorno. Diciamo che non mi piacevano tutte quelle attenzioni e nemmeno le scopate di una notte...

Probabilmente Summer si era divertita molto più di me. Mi aveva minacciato pur di non farmi rimanere da Carly e io l'avevo accontentata.
Ma non perché temevo che avrebbe rivelato come mi ero procurato la cicatrice, ma perché avevo paura scoprisse la verità. Che venisse a sapere che non ero IO quello che pensava, che ero stato coinvolto, che lo stavo proteggendo...

"Ehi fratelli Baker, bentornati alla Sea House!"
Una Allie sorridente ci corse incontro per salutarci. Era un anno più piccola di Summer ma era buffo vedere che era più alta di lei. Prendevamo sempre in giro mia sorella per questo. E mamma mia come diventava permalosa!

"Dylan non c'è?", chiese Summer.

"Non aveva voglia di scendere, è nella sua camera... Il solito maleducato! Come devo fare con lui?"
Lo immaginavo. Dopo quanto successo capivo che non venisse ad accoglierci con un sorriso di circostanza. Nemmeno io ci sarei riuscito...

Scaricammo i bagagli e cominciammo a sistemarci nelle rispettive camere.

"Ehi Alex, come va?", mi chiese Dylan non appena varcai la soglia della nostra camera.

"Bene dai... tu?"

"Si va avanti..."

Dylan lasciò cadere il suo telefono sul letto, si girò e ci guardammo in faccia. Si soffermò un po' sulla mia cicatrice, poi mi guardò negli occhi e finalmente lo riconobbi:

"Cazzo, ma quanto ti sei alzato? Ormai sei quasi alto quanto me!", esclamò lui.

"Lo sai che l'allievo supera il maestro! E guarda qui che muscoli ho messo su..."

"Uh uh, le ragazze cadranno ai tuoi piedi allora!"

"Chissene, non mi importa delle ragazze..."

"Ancora con questa storia della relazione seria? Vabbè vorrà dire che le accontenterò tutte io!", mi fece l'occhiolino con fare malizioso.

"Cretino..."

Mia madre fece irruzione in camera:

"Scusate ragazzi se vi interrompo, ma noi genitori pensavamo di fare una pizzata in spiaggia, ormai è ora di cena... Le ragazze mi hanno già dato l'ok, per voi va bene?"

"Ma si dai, come ai vecchi tempi", dissi e Dylan mi fece un segno di approvazione.

Venivamo in questa casa fin da bambini, tutti e quattro, e la pizzata in spiaggia non poteva mai mancare.

Avevo aspettato questo mese per un anno interminabile e finalmente eccomi qua, con tutta la famiglia al completo...

Only SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora