Un completo disastro

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🐬SUMMER🌷

Bonnie corse verso me e Allie e ci abbracciò. Fui felicissima di vederla.

"Come state ragazze? Che si dice?", ci chiese lei.

"Tutto bene dai , come sempre...", rispose Allie.

"Qualche novità? Summer, tu che mi dici? Come va la tua situazione sentimentale?", mi chiese con fare allusivo.

"Niente di che..."

"Dille di Trevor!", mi interruppe Allie. Avrei voluto fulminarla.

Bonnie mi guardò sorpresa: da quando ci conoscevamo era convinta che mi piacesse Dyaln. Diceva che si vedeva lontano un miglio che eravamo fatti l'uno per l'altra ma che eravamo entrambi così ciechi da non vederlo. Convinta lei...

"Em, ecco è un ragazzo che ho conosciuto la scorsa settimana, prima di venire qui. Ci siamo baciati prima che partissi e oggi è tutto il giorno che ci scriviamo", le riassunsi la situazione.

"Ah... Ce l'hai una foto?"

Le mostrai una delle tante che avevamo scattato insieme.

"Vabbè dai non sembra male... Ma quindi state insieme?"

"No!", risposi in fretta, "Cioè non lo so, non penso, non ancora... Ma io non voglio una relaziona adesso, sto meglio così..."

Entrambe le mie amiche mi diedero ragione poi, al suono del "via", ci voltammo verso i surfisti.

Alex e Dylan erano già partiti. Corsero verso l'acqua con la tavola in mano poi, con grande abilità, raggiunsero l'acqua più alta, schizzarono in piedi e fecero ciò che gli riusciva meglio: vincere. Dire che furono grandiosi era un eufemismo. Tagliarono le onde con una precisione impressionante e con dei movimenti netti e impeccabili intralciarono la traiettoria degli altri surfisti, che cadevano in acqua colti di sorpresa, dopo aver perso l'equilibrio.

"Grandi ragazzi!", esultammo io, Allie e Bonnie quando uscirono dall'acqua vittoriosi. E meno male che "avevano perso la mano"...

Ci rivolsero uno sguardo, poi si diedero un cinque e andarono a ritirare il premio. Attirarono tutta l'attenzione su di loro, soprattutto delle ragazze. Era come dire: "Guardate qua i ragazzi più fighi della spiaggia, il sogno di tutte le pollastrelle!"

Comunque sia era bello vederli sorridere così, per davvero: non era una cosa che succedeva spesso e la colpa era anche mia... 

Per festeggiare decidemmo di andare al Tucano, un locale all'aperto vicino alla spiaggia.
Dylan andò lì in moto mentre Alex portò me e le ragazze in macchina. Nonostante fosse passato un po' di tempo dal suo esame per la patente, avevo ancora ansia ad andare in macchina quando c'era lui al volante. Però stava migliorando davvero, soprattutto grazie a me che lo affiancavo facendogli da vedetta per la strada.

"Eccolo, è lì, parcheggia!", urlò Bonnie dai sedili posteriori.

"Agli ordini, capitano", rispose Alex.

"Ragazzi io ho già sonno però, vedete di farmi bere qualcosa altrimenti mi addormento anche con la musica a palla...", disse Allie scendendo dalla macchina.

"Mi spiegate perché l'abbiamo portata?", la voce di Dylan ci giunse alle spalle d'improvviso.

"E tu da dove cavolo sei sbucato?", gli chiese sua sorella.

"Un mago non rivela mai i suoi trucchi..."

"Vabbè dai, entriamo!", Bonnie era piuttosto impaziente.

Non degnai Dylan nemmeno di uno sguardo e gli voltai le spalle entrando, in testa a tutti, in mezzo alla folla radunata in quello chalet.
Tutti insieme ci dirigemmo al bar e ordinammo da bere.

"Voglio qualcosa di alcolico, esageratamente alcolico", esordii Bonnie.

"Anche per me!", aggiunse Allie.

"No, tu hai solo 15 anni", ribattè con tono duro Dylan a sua sorella.

"Diamine, vuoi che mi lamenti tutta la sera perchè ho sonno?"

"Ma si dai, ignoralo... Tieni, bevi il mio cocktail, io non ho sete ora. Non è molto alcolico, anche perchè io non reggo l'alcool..."  E così dicendo porsi il mio bicchiere ad Allie.

Quello fu il primo sguardo che Dylan mi rivolse quel giorno. Tagliente, minaccioso. Sembrava mettermi all'erta per averlo appena sfidato. L'avevo provocato...

Ancora una volta riuscii ad ignorarlo: presi Allie e Bonnie e le portai con me a ballare, mentre lui e Alex rimasero al bar a chiacchierare, tenendoci d'occhio da lontano. Possibile che tutti i fratelli dovessero essere sempre così protettivi?

"Ei bellezze come andiamo?", un ragazzo abbastanza grande ci si avvicinò, seguito da un altro amico.

Bonnie mi lanciò un'occhiata e insieme prendemmo Allie per il braccio e ci allontanammo, senza rispondere. Ma quei tipi non volevano proprio lasciarci in pace. 

"Vi abbiamo offeso per caso, ragazze? Non era nostra intenzione... Dai, vi possiamo offrire qualcosa per farci perdonare?"

La folla si restringeva sempre di più e non sapevamo dove altro andare. Avevamo perso di vista Alex e Dylan e, come se non bastasse, nessuno sembrava far caso a noi. Ormai intorno c'era sempre meno gente...

"Oppure potete farvi perdonare voi per queste vostre maniere scortesi..."

Bonnie era più grande di me ma non capiva bene la situazione: era completamente brilla, come anche Allie, che continuava a ridere senza motivo. E meno male che reggeva l'alcool!

Strinsi il ciondolo con il delfino che portavo al collo.
"Devi tenere la calma", mi ripetevo, "Ce la puoi fare, ci sei già passata... Non devi farli avvicinare."

Subito, con uno slancio, salii in piedi su un tavolo e cominciai ad urlare il nome delle mie due uniche speranze di salvezza. Alex e Dylan mi videro, si rizzarono in piedi e corsero verso di noi.

Poi non capii più nulla. Sentii solo il suono di pugni violenti, della risata di Allie che rimbombava e poi il vuoto... Semplicemente il tonfo del mio corpo che cadeva a terra.

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