Mare, dolce mare

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🐬SUMMER🌷

Mi svegliai di soprassalto sentendo squillare il telefono. 

Maledizione, mi ero dimenticata di togliere la suoneria. Ma dove avevo la testa ieri sera? 

Ero tornata in camera verso le tre. Non avevo sonno, non ero stanca. Era una condanna: tutte le notti sempre la stessa storia...

Mi chiusi in bagno e risposi alla chiamata di Carly.

"Carly, ma sei impazzita? Non sono neanche le 6.30! Ma poi scusa, da quando ti svegli così presto tu?"

"Ciao Summer, come stai?! E Alex? Allie è sempre la solita dormigliona? O mamma, e scommetto che Dylan quest'anno è diventato dieci volte più figo..."

Io arrossii mentre un colpo di tosse interruppe la parlantina di Carly:

"Ei, Summer, com'è stato l'arrivo?", la voce di Trevor mi scaldò il cuore e sul volto mi spuntò un sorriso spontaneo.

"Ei, tutto bene dai... Ma voi cosa ci fate in piedi a quest'ora?"

"Beh, Calry voleva andare a vedere l'alba e mi ha obbligato a venire con lei... Sai com'è, il numero dei pedofili e dei depravati che girano in spiaggia alle 6 del mattino è in aumento..."

"Cretino, smettila di prendermi in giro! È vero: una volta quando ero da sola mi si è avvicinato un signore anziano che mi voleva offrire un caffè al bar!"

Mi misi a ridere per l'intervento di Carly. Quei due mi mancavano molto. Avrei tanto voluto averli lì con me anche per tutto il mese di agosto...

Carly riprese il telefono e si rivolse a me bisbigliando con fare malizioso:

"Comunque ho dato il tuo numero a Trevor, vedrai che non tarderà a scriverti, pende dalle tue labbra..."

Basta arrossire, Summer.

Non sapevo cosa rispondere e rimasi in silenzio finchè Carly non riprese a parlare:

"Comunque la foto di Dylan me la devi mandare! Secondo me quest'anno è diventato ancora più bello... Anche se mai quanto Alex, ovviamente!"

Carly era sempre la solita e mio fratello era il suo punto debole. Le promisi di farle salutare Alex alla prossima chiamata che avremmo fatto e li salutai.

Ormai era troppo tardi per tornare a dormire. Ci avrei messo più tempo ad addormentarmi che altro, quindi decisi di andare anche io in spiaggia, a vedere l'alba. 

La sabbia umida mattutina mi solleticava i piedi. Avevo indossato dei pantaloncini di jeans e una canotta coprente. Portavo le mie infradito e un paio di occhiali da sole.

Attraversata la passerella, giunsi in riva al mare e poi andai . Lasciai le mie cose in un angolo e mi sedetti. Quello era il mio posto. Andavo sempre lì quando volevo stare da sola. Era un piccolo spazio di paradiso per trovare pace, ogni tanto, dal caotico ambiente della Sea House.

Era una piccola barca, parcheggiata insieme ad altre imbarcazioni sulla spiaggia libera. Era l'unica che, nel corso degli anni, non era mai stata usata. Rimaneva sempre lì, nascosta ma con la prua diretta verso il mare. 

Come se fosse stata pronta per partire, per andare avanti, ma le mancasse una spinta, il coraggio di navigare in quel mare immenso...

Mi sedetti al mio solito posto e mi misi a leggere, davanti a quella distesa blu e alla luce dei primi raggi solari.

Improvvisamente spuntò un messaggio sul displey del cellulare. Era Trevor. Sorrisi.

Mi alzai in piedi, rimasi con indosso solo il costume ed entrai in acqua. La spiaggia era deserta e il mare era tutto per me...

Nuotai a lungo, poi uscii dall'acqua e mi asciugai al sole. La mattinata procedeva e notai che dei bagnini erano già al lavoro. Stavano adornando la spiaggia di manifesti, tabelloni e cartelli. Dando un'occhiata più da vicino capii di che si trattava.

Ma certo! Le competizioni di surf! Mi ero dimenticata fossero proprio oggi!

Raccolsi le mie cose dalla barca e tornai a casa passando inosservata attraverso la spiaggia libera. Una volta arrivata erano all'incirca le 9.

La mia famiglia e quella dei Cooper non erano celebri per essere dei mattinieri. La sveglia alla Sea House era fissa per le  10.

Mi diressi in cucina e trovai una bottiglia vuota di rum. La sera prima avevo sentito dei rumori provenire da lì ma quando ero entrata non c'era più nessuno. Non avevo però notato quel particolare.

Buttai la bottiglia senza darci peso e finalmente risposi al messaggio di Trevor.
Poi andai ai fornelli e cominciai a preparare la colazione. Quella mattina Alex e Dylan dovevano essere in forma e pieni di energia per la competizione di surf, così decisi: oggi crêpes per tutti!

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