Il vero amore

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🌈CARLY🐶

Afferrò la mia mano ma la sua presa divenne più forte quando si accorse che l'avevo condotto davanti alla porta di casa.

"Carly, cosa stai facendo?"

La sua voce era preoccupata. Mi avvicinai al suo orecchio per sussurrare con dolcezza:

"Ti sto aiutando..."

Spalancai la porta e Alex sobbalzò per il rumore improvviso di un tuono. Mossi due passi in avanti ma la sua mano mi prese saldamente il polso. Stava opponendo resistenza.

In quel momento mi voltai a guardarlo negli occhi e per la prima volta riuscii a vederlo. Vidi lui, lui e le sue debolezze. E mi stava chiedendo aiuto, una tacita richiesta nascosta in quell'immensità dorata.
Tenendo lo sguardo immerso in quelle iridi sorrisi. Le sue difese si abbassarono, staccò la mano dal mio polso e mi permise di guidarlo.

"Chiudi gli occhi."
Gli dissi afferrandogli entrambe le mani per guidarlo fuori.

Quando le prime goccioline cominciarono a bagnarmi i capelli, mi fermai stringendogli le mani in modo più saldo. Poi, lentamente, aprì gli occhi, quegli occhi che poco prima mi avevano permesso di guardargli l'anima. Li tenne fissi nei miei, poi rovesciò la testa all'indietro e un sorriso gli si dipinse sul volto. Sulle sue guance le lacrime si mescolavano alle gocce di pioggia.

In men che non si dica eravamo completamente fradici. Io e lui, sotto la pioggia, a combattere contro le sue paure. Io e lui a prenderci gioco di loro danzando sul suono improvviso di tuoni e fulmini. Io e lui ad accoglierle con le carezze delle gocce d'acqua sui nostri corpi.

Alex si chinò in avanti porgendomi una mano. La afferrai e mi attirò con forza contro di sè. Appoggiai l'altra mano sul suo torace e quel contatto improvviso ci fece sussultare entrambi.
Alex fece invece scivolare la sua sul mio fianco e appoggiò la testa nell'incavo del mio collo, contro la mia spalla. 
Premetti la testa contro il suo torace mentre venivo cullata da quella danza, lontana dai problemi e dalle ansie. Sentii il suo respiro solleticarmi il collo quando sul suo volto apparve un sorriso spontaneo. Era felice e lo ero anche io.

Rimanemmo l'uno nelle braccia dell'altro per un periodo indefinito, finchè non calò la sera e  cominciò a fare terribilmente freddo. Probabilmente lui si accorse che tremavo perchè si staccò da me e, porgendomi la mano, mi ricondusse dentro casa.

Eravamo entrambi fradici, ma ne era valsa la pena.

"Dovremmo farci una doccia, cambiarci... Devo vedere se ho qualcosa per te, forse sì... O mamma e bisogna pensare anche alla cena e a come sistemarci per dormire..."

Mi voltai verso di lui e lo trovai in piedi, appoggiato contro il muro con le braccia conserte e lo sguardo rivolto verso di me. Era lì e mi fissava senza dire niente. Fece scivolare il suo sguardo lungo tutto il mio corpo. Io mi sentii avvampare.

"Vado a prepararti l'acqua calda, tu non avevi la felpa come me, avrai sicuramente più freddo ora..."
Mi voltai distogliendo lo sguardo per andare in bagno ad accendere l'acqua della vasca da bagno.

Aspettai che lo scroscio producesse un tepore caldo, poi mi voltai per uscire dal bagno e chiamarlo. Ma con mia sorpresa lo ritrovai lì sullo stipite. Mi stava ancora guardando.

"Em... l'acqua è pronta se vuoi."
Dissi in imbarazzo.

Lui sorrise, poi avanzò verso di me eliminando la distanza che ci separava. Si chinò su di me e appoggiò le sue labbra sulle mie. I miei occhi si spalancarono per la piacevole sorpresa.
Quando si staccò mi fissò negli occhi per osservare una mia reazione. Poi appoggiò una mano sulla mia guancia facendomi chiudere gli occhi. Riusciva a farmi tremare soltanto sfiorandomi.

Ma ogni singola parte del mio corpo bramava di più. Ero da sempre stata innamorata di lui e avevo sempre sognato quel momento. Ma da sola, nella mia cameretta. Non avrei mai pensato che sarebbe potuto diventare realtà...
Alex non era mai stato fidanzato con nessuna. E ora mi aveva appena baciato. In quel momento voleva me. Un attimo, lui voleva me?

Quando tornai a guardarlo mi accorsi che stava aspettando qualcosa. Aspettava una mia risposta. Senza indugiare gli feci di cenno di sì con la testa.
Immediatamente, come spinto da una smania trattenuta a lungo, tornò a congiungere le nostre bocche. Ma non fu un bacio rude: anche quando approfondì quel contatto, mantenne sempre la sua dolcezza e delicatezza.
Le nostre lingue si intrecciarono provocandoci dei gemiti di piacere. Senza rendermene conto le mie mani erano finite tra i suoi capelli, mentre Alex, con un gesto deciso, mi tolse la felpa facendomi rimanere in canotta.
Una cosa tirò l'altra: gli feci scivolare la camicia giù dalle braccia mentre lui mi tolse anche l'ultimo strato che mi copriva il petto. Mi resi conto troppo tardi che non indossavo il reggiseno.

Subito mi staccai coprendomi il seno con vergogna, mentre lui mi osservava con dolcezza.

"Se non te la senti, possiamo anche fermarci."
Mi disse rassicurante.

"Non è quello, è che... Mi vergogno."

"E di cosa? Sei bellissima."
Quel complimento mi colse alla sprovvista e spinse fuori tutto il coraggio che avevo in corpo.

Lentamente abbassai le braccia e sollevai lo sguardo su di lui. Mi fissava con quegli occhi e io... Io mi sentivo tremare e avvampare dentro nello stesso momento.

Poi venne verso di me e mi diede un altro bacio lasciando aderire i nostri petti. Quel contatto piacevole mi provocò calore nel basso ventre.
Senza accorgermene, lui mi sfilò i pantaloni e poi si tolse i suoi. Mentre le nostre lingue si intrecciavano, percepii la sua eccitazione tra le mie cosce e sussultai.
Non ero esperta, non avevo mai avuto niente a che fare con quel tipo di esperienze...

Le mani di Alex si fermarono sui miei fianchi, sul bordo delle mie mutande.
Mi stava chiedendo il permesso.
Guardandolo negli occhi, annuii. Rimasi con le pupille fisse su di lui anche quando mi ritrovai completamente nuda. Non potei fare a meno di vedere il suo sguardo pieno di brama e il suo membro ormai troppo stretto nei boxer.
Fu proprio mentre anche lui scopriva le sue nudità che mi girai verso la vasca.
Merda, la vasca! Me ne stavo dimenticando!
Spensi il getto d'acqua prima che potesse strabordare e allagare il bagno.

Alex mi sorprese da dietro, premendosi contro il mio corpo e facendomi percepire il suo membro. Mi voltai e con coraggio lo guardai anche io.
Era a dir poco perfetto. Tutto il suo corpo era dotato di una perfezione disarmante. E ora il suo corpo lo stava concedendo a me.

Lentamente infilai un piede nella vasca e mi ci immersi dentro. Lui fece lo stesso posizionandosi di fronte a me. La tregua durò poco: le nostre lingue tornarono ad intrecciarsi e i nostri ansimi a crescere l'uno nella bocca dell'altro.
Alex si fece spazio tra le mie cosce e cominciò a strusciarsi su di me. Con coraggio abbassai la mano per toccare l'erezione e gli provocai un sussulto.

"Carly, ne sei ancora sicura?"

Annuii con convinzione.
Alex prese in suo membro in mano per infilarlo dentro di me.

"Io, em... È la mia prima volta."
Gli dissi, colta dall'ansia e dall'agitazione di quel momento. Avevo un po' di paura...

Alex mi guardò negli occhi in modo comprensivo prima di farsi spazio dentro di me.
Provai sensazioni contrastanti, dolore misto a piacere, e riscoprii parti del mio corpo a me sconosciute.
Dopo un piacere infinito i miei gemiti si acuirono e non riuscii più a trattenermi. Poco dopo venne anche Alex, ansimando nel mio orecchio e provocandomi brividi di piacere.

Rimasi sdraiata sul suo petto, ancora immersi nel tepore tiepido della vasca.
Poi un sussurro mi penetrò l'orecchio provocandomi un misto di commozione e leggerezza: 

"Era anche la mia di prima volta, Carly..."



Era molto tardi ma non avevamo ancora cenato, così decidemmo di mangiare degli avanzi in frigorifero. Credevamo che la nostra serata sarebbe andata così, almeno finchè la nostra tranquillità non fu interrotta dal suono del campanello di casa.
Io e Alex ci guardammo confusi e quando aprimmo la porta rimanemmo senza parole.

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