Rabbia e delusione

11 3 0
                                    

🌊DYLAN🚬

Ero stato con Bonnie. Era stato tutto così veloce, senza amore, senza perdite di tempo...
Ora mi sentivo meglio, avevo allentato la rabbia. Succedeva spesso che mi sfogassi col sesso, il problema era però che di solito lo facevo con delle sconosciute da una notte.
Non con le amiche di mia sorella, di Alex, di Summer...

"Che sia chiaro, non devi farne parola con nessuno."
Dissi a Bonnie con tono deciso e risoluto mentre mi tiravo su il costume.
Lei annuì con un fare malizioso negli occhi.

Non doveva saperlo nessuno, soprattutto Summer. Sarebbe rimasto il nostro segreto...

Ma appena uscii dal bagno, andai a sbattere contro Bonnie che si era improvvisamente fermata davanti a me. E quando guardai di fronte a noi ne capii il motivo...

La faccia di Summer era sconvolta, stupita ma allo stesso tempo schifata.
Cazzo, mi aveva appena visto uscire dal bagno con Bonnie...

Senza dire una parola si voltò e corse via. Prima che si allontanasse riuscii a scorgere delle lacrime che scorrevano sul suo viso, o magari si trattava soltanto dell'acqua di mare.

Mi sentivo una merda. Mi allontanai subito da Bonnie e tornai alla Sea House per fumare da solo.
Cazzo, possibile che non ne combinassi mai una buona? Era proprio vero, io ero capace solo di fare del male a chi mi circondava. L'avevo delusa, l'avevo ferita, l'avevo allontanata...
E forse era meglio così, era meglio che lei mi odiasse, che dimenticasse le parole del giorno prima, che stesse con Trevor...

Che cazzo stavo dicendo, quel bastardo non era meglio di me. Nascondeva qualcosa.
Quella sera, quando Summer era tornata dopo l'appuntamento, li avevo spiati dalla finestra e, dopo che lei l'aveva salutato, l'avevo sentito al telefono con... Jasper. Possibile che stesse parlando con quel Jasper? Dovevo assolutamente scoprirlo.

Facevo schifo a me stesso per come mi ero comportato. Ma in fondo era stata lei ad ignorarmi, a baciare Trevor davanti ai miei occhi senza dare valore a quello che c'era stato tra noi. Forse, in fondo, non era stata solo colpa mia questa volta...
Ma non riuscivo a togliermi dalla testa la sua espressione delusa e il ricordo del nostro bacio, il primo capace di stordirmi l'anima e di toccarmi il cuore.
Cazzo, perchè tutti dovevano sempre aspettarsi qualcosa da me?

La rabbia prevalse dentro di me e non riuscii a controllare l'impulso.
Quella mattina mi ero svegliato più tranquillo del solito per quanto accaduto con Summer la sera prima e non avevo sentito la necessità di prendere i farmaci. Ma ora mi stavo pentendo di quella scelta. In preda alla disperazione, travolto da mille emozioni, tirai un pugno contro il muro della mia camera, provocando un buco nella parete.
Poi scaraventai una lampada di qua, un quadro di là e crollai al suolo. In quell'attimo di apparente tranquillità mi infilai in bocca due o tre pastiglie e uscii per prendere aria e calmarmi una volta per tutte.
Io facevo del male a lei, ma anche lei tirava fuori il peggio di me...

Improvvisamente notai sul tavolino vicino alla porta finestra delle ragazze un taccuino. Ma non un semplice taccuino... Il diario di Summer.

Non volevo leggerlo, sapevo che era sbagliato, ma era aperto e potei scorgere delle scritte...
Mi avvicinai meglio per leggere:

"Caro nonno, so che ti ho promesso di essere forte, di renderti fiera, ma non riesco ad andare avanti da sola. Non riesco a superare tutte le mie paure senza di te o senza qualcuno che mi aiuti a farlo. Ora mangio di più rispetto a prima, non vado più in bagno a vomitare dopo ogni pasto, ma non riesco comunque a ritrovare la sicurezza in me stessa e nel mio corpo... Non ho ancora trovato il coraggio di guardarmi allo specchio. So che è un mio problema mentale, che non sono normale a non riuscire a vedere il riflesso del mio corpo, ma non riesco proprio a superare questa difficoltà. Ho paura di tornare a qualche mese fa, che le barriere della mia mente mi giochino ancora brutti scherzi. Non facevo altro che vedermi grassa, ed è questo che mi aveva spinta a non mangiare. Non voglio che tutto questo si ripeta ancora, perciò non voglio correre il rischio di guardare di nuovo il mio corpo.
Senza di te, nessuno riesce a comprendermi davvero, nemmeno i miei genitori, nemmeno Alex. E Carly, nonostante sia la mia migliore amica, non deve saperne niente. Non voglio preoccuparla ancora.
Ho conosciuto da poco un nuovo ragazzo, si chiama Trevor. Con lui mi sento bene e ha un fratellino adorabile, che mi ricorda molto Jeremy. Spero che in questo momento lui sia lassù con te...
Oltre a questi scherzi del mio cervello, continuo a soffrire di insonnia. Il medico mi ha detto che si tratta di somnifobia, cioè che ho paura di addormentarmi a causa degli incubi sul mio passato. Mi capita spesso in effetti di ripensare alle continue visite in ospedale, al ricovero... Per non parlare della causa di tutto questo: la mia relazione con Jasper. Ti ringrazio di avermi aiutato ad uscirne ma non ti perdonerò mai per non esserti preso cura di te stesso, per avermi abbandonato così presto. Indosso sempre la tua collana con il delfino e la custodisco amorevolmente. Ti rivedo sempre nelle stelle ma continuo ad avere attacchi di panico da quando tu non ci sei più..."

Mi interruppi sentendo il cuore colmo di troppe emozioni, tristezza, rabbia, dolore... Non pensavo di poterne provare così tante tutte insieme.
Summer stava davvero affrontando tutto questo da sola? Non riusciva a guardare il suo corpo perchè temeva di non accettarlo? Aveva paura di addormentarsi? Soffriva di attacchi di panico? 
E cosa intendeva riferendosi a Jasper? Cosa le aveva fatto?
Avevo già capito tempo prima, quando si frequentavano, che qualcosa non andava. Era questo che mi aveva spinto ad aggredire Jasper. Ma avevo ancora tanti punti interrogativi sulla questione.
Cosa le aveva fatto? Perchè aveva sofferto e smesso di mangiare a causa sua?
L'unica che poteva rispondermi era Summer, ma non ci contavo molto: dopo quanto successo era già tanto se avesse voluto salutarmi...

Mi allontanai da quel taccuino, cercai di sistemare come potevo il casino che avevo combinato in camera e andai a farmi una bella doccia.
Quando finii e scesi di sotto, erano già tornati tutti. I genitori erano intenti ad apparecchiare e preparare il pranzo, mentre le ragazze chiacchieravano nella loro camera. Mi chiesi se Summer avesse detto loro di avermi sorpreso con Bonnie...

Poi, quando ci radunammo a tavola, venne sganciata la bomba:

"La famiglia di Trevor ha accettato l'invito a cena per domani sera!"

Only SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora