50.Sofia

60 7 1
                                    

Non riuscivo a smettere di piangere dall'emozione. Ogni volta che i miei occhi cadevano su quell'anello, il cuore sembrava esplodermi nel petto. Era così bello, così perfetto, che quasi non riuscivo a credere che fosse vero.
"Q-quindi... ci sposiamo davvero?" balbettai, ancora incredula.
"Sì, amore mio. È ufficiale: sarai mia, per sempre." disse lui, con un sorriso radioso, rialzandosi e prendendomi per i fianchi.
Sentii le lacrime rigarmi ancora una volta il viso mentre avvolgevo le braccia attorno al suo collo. "Ti amo." sussurrai, lasciandomi trasportare dall'intensità del momento.
"Anche io, amore. Ti amo da morire." Rispose, stringendomi più forte. La sincerità nel suo tono e la luce nei suoi occhi mi fecero innamorare di lui, ancora di più, se possibile.
Ci baciammo con una passione crescente, lasciando che il momento parlasse per noi. Le sue mani si muovevano dolcemente, percorrendo il mio corpo come se volesse memorizzare ogni dettaglio. Ogni tocco mandava brividi lungo la mia pelle, e il calore tra noi si intensificava sempre di più.
Mi staccai per un momento, il respiro affannato, e lo guardai con un sorriso complice. "Dovremmo... andare in camera? Direi che c'è da festeggiare, no?"
Lui rise, sfoderando un sorriso malizioso che conoscevo fin troppo bene. "E se invece lo facessimo qui, sul divano?" mi propose, avvicinandosi al mio collo per baciarmi lentamente.
"Mmh... mi sembra un'ottima idea," risposi, lasciandomi trascinare dal suo entusiasmo.
Mi prese delicatamente per mano, guidandomi verso il divano. Si sedette con un movimento fluido, togliendosi i pantaloni con naturalezza, mentre io mi inginocchiavo davanti a lui, il cuore che batteva all'impazzata. Quando sollevai lo sguardo, vidi la sorpresa mescolarsi alla soddisfazione sul suo viso.
"Che fai?" disse lui ridacchiando, con un misto di imbarazzo e sorpresa dipinto sul volto.
"Soddisfo mio marito, no?" risposi con un sorriso complice, avvicinandomi di più.
Lui scosse la testa, cercando di trattenere un sorriso più largo. "Non ce n'è bisogno, lo sai..." sussurrò, la sua voce calda e dolce.
"Lo so," dissi, guardandolo negli occhi. "Ma voglio farlo. Per te."
Accarezzai la sua lunghezza dal basso verso l'altro , era dura e possente, attorno ad essa c'erano delle vene pulsanti che lo rendevano ancora più bello. Lo sentii ansimare leggermente con solo il mio tocco e sorrisi. Mi avvicinai piano con le labbra. Baciandolo, fino ad arrivare alla punta. Gli diedi un leggero bacio, succhiandolo leggermente. Lo vidi portare il capo indietro, segno che gli stava piacendo. Sorrisi soddisfatta e lo misi in bocca, facendo movimenti su e giù massaggiando.
"Cazzo !" Sentirlo gemere solo per me era musica per le mie orecchie. Aumentai la velocità..
"Dio sei fantastica!" Esclamò in preda al piacere che sentiva. Lo tolsi dalla mia bocca e con la lingua lo leccai piano. Era la prima volta che facevo una cosa del genere e vederlo in preda al piacere mi regalava una soddisfazione immensa. Continuai a succhiarlo per un po' per poi alzarmi lentamente il vestito e sedermi a cavalcioni su di lui. La pancia ovviamente era un piccolo ostacolo. Vidi le sue mani grandi accarezzarla.
"Per essere la prima volta me lo hai succhiato da Dio." Sgranai gli occhi diventando rossa.
"Gabriel!!" Gli diedi un colpo sul braccio.
"Che c'è ? È vero!" Disse alzando le spalle.
"Stai zitto." Inserii la mia lingua nella sua bocca, mentre iniziai a fare movimenti di bacino strusciando la mia intimità sulla sua lunghezza. Gemetti flebilmente.
"Non avevi le mutandine." Disse Gabriel ansimando dal piacere.
"Quando sono sola con te non le indosso mai." Passai la mia lingua sul suo collo per poi baciarlo e creare dei piccoli succhiotti.
Mi sollevai leggermente inserendo la sua erezione dentro di me. Mugolai rumorosamente appena entrò così grande tra le mie carni bagnate.La gravidanza amplificava il mio piacere in una maniera incredibile. Mi sfilai il vestito rimanendo completamente nuda davanti a lui. Presi le sue mani e gliele posizionai sul mio sedere facendoglielo stringere. Mi aiutò con i movimenti.
"Oh si così !" Dissi gemendo ad ogni affondo dentro di me. Sentivo una scarica di piacere dentro di me indescrivibile. Le mie pareti bruciavano, ero così bagnata che scivolava dentro di me alla perfezione. Appena iniziò a succhiarmi un capezzolo inarcai la schiena urlando dal piacere. "Oh mio Dio Gabriel." Gemetti il suo nome.
Aumentai la velocità e improvvisamente sentii delle spinte forti da parte sua.
"Oh si....oh si così ancora...ancora!!" Urlai senza sosta mi stava facendo impazzire.
"Mettiti a novanta." Sussurrò nel mio orecchio, mordendomi il lobo. Feci come disse e mi misi piegata verso di lui, con le mani sopra lo schienale del divano.
Mi prese dai fianchi e iniziai a sentirlo dentro di me senza preavviso. Alzai il capo leggermente.
"Cazzo amore si!" Strinse la presa sui miei fianchi , creando dei solchi profondi entrando con forza dentro di me. Quando diceva "ti sbatterò per bene." Non scherzava affatto.
Lo sentii ringhiare mentre le spinte diventavano più intense facendomi urlare dal piacere.
"Mio Dio amore non fermarti!" Mi sollevai leggermente con le ginocchia ancora sul divano , sentii la sua mano avvolgere il mio collo mentre continuava a spingere dentro di me. Iniziai a sentirlo pulsare dentro di me, segno che ci era quasi.
"Dio amore , non smettere ci sono quasi." Dissi portando la sua mano sul mio clitoride ormai gonfio. Aumentò la velocità sia delle dita che delle spinte fino a farci venire entrambi , unendo i nostri liquidi in uno solo.
Sfiniti ci sedemmo sul divano e lo guardai ancora innondata dal piacere.
"Quando dici che mi sbatterai forte non scherzi." Dissi ancora ansimando.
"Io non scherzo mai piccola. E non ho ancora finito." Disse inginocchiandosi a terra spalancandomi le gambe senza preavviso.
"Ma che fai?" Non riuscivo a smettere di ansimare.
"Devo ancora mangiare il dolce." Disse baciandomi l'interno coscia, prendendolo leggermente a morsi, facendomi gemere.
Improvvisamente sentii la sua lingua calda avvolgere la mia intimità. Alzai il capo gemendo. "Dio la tua lingua!" Allargai bene le gambe e le strinse tra le mani affondando il suo viso nelle mie carni ancora umide. Mi stava letteralmente divorando. Mi contorsi dal piacere urlando. "Oh mio Dio amore ahhhh." Urlai senza sosta. Venendo per la seconda volta .
"Sei così buona!" Esclamò leccando fino all'ultima goccia e si rimise al mio fianco.
"Tu sei pazzo." Dissi, con le gambe che non smettevano di tremare.Il suo bacio sulla mia pancia mi fece sentire ogni parte di me viva, desiderata. Ogni carezza sembrava una promessa, ogni gesto, una dichiarazione di affetto e passione che non avrei mai potuto ignorare.
"Questo è sicuro , ma completamente di te." rispose con un sorriso malizioso, ma nei suoi occhi c'era una dolcezza che mi faceva sentire al sicuro. Mi strinse più forte, come se volesse che sentissi quanto fosse reale quel momento, quanto fosse forte il nostro legame.
Mi piegai verso di lui, le labbra di nuovo sulle sue, e per un attimo, tutto il resto sparì. Non c'era più nessun altro al mondo che contasse. Il tempo sembrava fermarsi, come se ogni secondo fosse destinato a durare in eterno.
"Ti amo." Mormorai tra un bacio e l'altro, il cuore che batteva all'impazzata.
"Ti amo anch'io, da morire." Rispose lui, e la sua voce suonava sincera, piena di emozione. Ogni parola sembrava rafforzare quel legame che stava crescendo tra di noi, come se niente potesse separarci.
Il nostro respiro divenne più profondo, più impaziente. Ma in quel momento, non c'era fretta. C'era solo il nostro desiderio di stare insieme, di vivere quel momento fino in fondo, senza pensare a nulla che non fosse l'altro.
"Vogliamo andare a dormire? Sarai stanca," disse, il tono morbido e affettuoso, facendo riferimento a quello che avevamo appena fatto.
"Sei veramente un cretino," risposi ridendo, sentendomi ancora frastornata dal piacere di quei momenti.
Ci rivestimmo, cercando di ritornare a una normalità che sembrava lontana. Dopo aver sistemato la cucina, salimmo in camera nostra, dove il comfort del pigiama e il calore del letto ci accoglievano. Mi infilai sotto le coperte e, come sempre, lui mi avvolse nelle sue braccia, facendomi sentire protetta e amata.
Poi, con un sorriso malizioso, dissi: "Ho pensato a un nome per la bimba, ma non te lo dirò per un bel po'." Non riuscivo a trattenere l'eccitazione che quella rivelazione mi dava. Mi sentivo sicura al 100% che gli sarebbe piaciuto, ma volevo godermi il momento, il mistero.
Lui si fermò, la sua mano che mi teneva stretta si fermò un attimo. "Un nome, eh?" rispose con un tono curioso, ma sapevo che la sua mente già stava facendo mille congetture.
"Esatto. Non te lo dirò, devi aspettare." Risposi, con un sorriso che tradiva quanto fossi felice di condividere quella piccola anticipazione con lui, di sapere che il nostro futuro stava diventando sempre più reale, un passo alla volta.

Endless 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora