La mattina seguente mi svegliai, avvolta dal profumo dolce di marmellata e cioccolato che inondava l'aria. Aprii lentamente gli occhi, aspettandomi di vedere Gabriel accanto a me, ma invece il mio sguardo cadde su un vassoio accanto al letto. C'era una colazione perfetta: un cornetto caldo, una tazza di caffè fumante e una ciotola di marmellata. Un biglietto era posato lì accanto. Lo presi con curiosità, leggendolo con un sorriso che cresceva ad ogni parola.
Mi morsi il labbro, lasciandomi cadere con la testa sul cuscino mentre stringevo il biglietto tra le mani. "Dio, quanto lo amo!" esclamai, la felicità traboccava dal mio petto. Non ero mai stata così felice in tutta la mia vita.
Mentre gustavo la colazione, decisi di mandargli un messaggio. Scrissi con rapidità:
"Grazie per la colazione, ti amo anche io."
Il sorriso non lasciava il mio viso mentre fissavo il display del telefono, come una ragazzina alla sua prima cotta. Poco dopo, arrivò la sua risposta: un semplice cuore. Sorrisi ancora di più, sapendo che probabilmente era impegnato con il lavoro.
Dopo aver finito la colazione , scesi al piano di sotto con il vassoio per riporre tutto nella lavastoviglie. Proprio mentre sistemavo, sentii il suono del campanello. Andai ad aprire, trovandomi davanti Emily, euforica come sempre.
"Amica! Pronta per una nuova giornata?" Esclamò, entrando in casa con un'energia travolgente.
"Emily! Aspetta, guardami. Stai calma." Le dissi ridendo, fermandola con le mani sulle braccia. Finalmente si calmò, o almeno così sembrava, ma poi il suo sguardo si posò sulla mia mano.
"Tu, Gabriel, matrimonio, bambina... Ahhhhhh!" Urlò, saltando dalla gioia.
"Emily!" Mi tappai le orecchie. "Smettila di urlare! Sì, ci sposiamo." Non potei fare a meno di ridere del suo entusiasmo.
"Cavolo, ma dobbiamo organizzarci subito! Io e Amanda ti prepareremo un matrimonio da favola, promesso!"
"Lo fareste davvero?" Domandai, sorpresa dalla sua proposta.
"Ovvio! Siamo amiche, è il minimo!" Disse abbracciandomi forte.
La sua gioia era contagiosa. "Sono così felice, finalmente!" Mi disse, stringendomi.
"Sarò la tua organizzatrice ufficiale, preparati! E niente panico: il tuo giorno sarà perfetto!"
Non potei fare a meno di sorridere. Emily era sempre stata così, spontanea, affettuosa e piena di vita, ed era esattamente ciò di cui avevo bisogno in quel momento.
"Vado a prepararmi," dissi, indicando a Emily di aspettarmi in salone. Dopo tanto tempo, sarei finalmente tornata alla NYU. Non potevo permettermi di perdere altre lezioni; fino ad allora ci andavo, sì, ma non con costanza. Ero stata troppo distratta dagli eventi recenti.
L'unica cosa che mi preoccupava era l'attenzione che inevitabilmente avrei attirato. Tutti mi avrebbero vista con il pancione, ormai chiaramente incinta di cinque mesi. Sarebbe stato impossibile nasconderlo. Fino ad ora, solo i gemelli e Emily lo sapevano, nessun altro all'università.
Aprii l'armadio, cercando qualcosa che fosse comodo ma che non attirasse troppo sguardi. Alla fine optai per una felpa bianca oversize e dei jeans neri elasticizzati, sperando che un look semplice mi aiutasse a passare inosservata. Mi guardai allo specchio e tirai un respiro profondo.
Non era solo il pensiero di tornare a lezione a preoccuparmi, ma anche il confronto con gli sguardi curiosi e le possibili domande. Mi legai i capelli in una coda alta, afferrai la borsa e tornai da Emily, che mi aspettava con il solito entusiasmo contagioso.
"Andiamo?" le chiesi.
"Pronta a conquistare la NYU, mamma-to-be?" rise, cercando di alleggerire la tensione.
Sorrisi, apprezzando il suo tentativo. "Spero solo di passare inosservata."
Emily scosse la testa. "Tesoro, non passerai mai inosservata. Sei troppo figa per riuscirci."
Scoppiai a ridere, sentendomi un po' più rilassata. Forse potevo farcela."Andiamo con la mia," disse Emily, mentre chiudevo la porta di casa a chiave. Per la prima volta dopo mesi, provai una sensazione di tranquillità, come se finalmente le cose stessero tornando alla normalità.
Entrai nella sua auto e mi allacciai la cintura di sicurezza, lasciandomi andare contro il sedile. Istintivamente, posai una mano sulla pancia, accarezzandola dolcemente. Era diventato un gesto naturale, come un modo per rassicurare me stessa e, in qualche modo, anche lei.
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Endless 2
RomanceDa quando Gabriel era uscito dalla sua vita, il vuoto era stato riempito da un'angoscia crescente. Non era solo il suo amore a tormentarla, ma una presenza oscura che sembrava seguirla ovunque. Qualcuno voleva farle del male, e ogni giorno il perico...