L'amore è forte come la morte; la gelosia è crudele come la tomba.
William Shakespeare
Livia è tornata l'indomani e poi ancora il lunedì per l'ora di pranzo. Dopo aver mangiato siamo salite in camera. C'era un vero caos: il letto in disordine, indumenti sparsi perfino sul pavimento. «Notti agitate, eh» ha commentato, ma poi, sul comodino accanto al letto, ha notato uno dei braccialetti in cuoio di Francesco – ha voluto lasciarmelo perché qualcosa di lui rimanesse con me, ha detto. Livia lo ha preso in mano, guardandomi maliziosa.
«Sì, sta venendo qui la notte», ho detto con le ciglia abbassate.
«Almeno è l'unico a non averti abbandonata».
«Che significa? Anche tu sei qui».
«Sì, ma le tue care amiche si stanno comportando da vere vigliacche».
«Cioè?»
«Ho invitato Clara a venire oggi qui da te, mi ha risposto che aveva altri impegni, e Anna? Sai cosa ha detto? Che in fondo Bruno ha ragione e che sei tu ad essertela cercata».
Le mie amiche.
Non c'è stato un giorno che io non abbia ripensato a quanto accaduto tra me e Bruno. Dei flash, spezzoni di una scena, vengono a farmi visita di tanto in tanto e allora, in quel momento provo di nuovo paura e desiderio di trovarmi lontana da qui.
Ma per fortuna, di notte Francesco riesce a non farmi pensare e io mi abbandono del tutto a lui.
Ha continuato a venire fino a martedì e ogni mattina, prima che albeggiasse, l'ho svegliato perché se ne andasse. Ma stanotte no, non si è fatto vedere. Ho provato a telefonare ma non ha risposto.
Mi hanno appena sfiorata pensieri sospettosi su di lui, ma li ho subito respinti. La passione che ci scambiamo ogni notte, le parole accurate che mi regala e i suoi sguardi pieni d'amore dovrebbero essere sufficienti a non farmi dubitare ancora. E il fatto che acconsenta ad alzarsi e uscire di casa quando è ancora buio, anziché rientrare come è abituato a fare lui, dovrebbe rafforzare la fiducia nei suoi confronti.
Però è strano che non mi abbia neanche fatto uno squillo.
Quando scendo di sotto mamma non c'è. Controllo in camera sua: non la trovo neanche lì.
Sarà andata a fare spesa
Di solito preferisce uscire prima che faccia troppo caldo. Non sono ancora le otto. Mi farò una doccia e dopo proverò a chiamare Francesco, non voglio disturbarlo così presto.
Quando esco dal bagno, con i capelli lavati avvolti in un asciugamano, sento la chiave nella serratura della porta d'ingresso.
«Alba!» Ha un tono strano.
«Sono di sopra. Arrivo!»
Quando la raggiungo, noto per prima la sua espressione stravolta. Ha un quotidiano locale in mano. «Leggi!»
Sui titoloni in prima pagina non riesco a individuare argomenti che possano interessarmi in modo particolare. Sollevo gli occhi su di lei, con espressione interrogativa. Senza parlare porta l'indice su un riquadro in basso a destra. L'articolo non è troppo grande né troppo piccolo.
Prendo il giornale fra le mani e leggo: "Incendio nella notte presso i Cantieri Pasanisi. Si sospetta la natura dolosa. Indagini in corso".
Il cuore si arresta per mezzo secondo. Guardo mia madre e lei guarda me. Corro a prendere il cordless e replico sul tasto il numero di Francesco. Uno squillo, due squilli, cinque squilli... Finché si interrompe la linea.
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Quell'Estate sull'Oceano
Ficção GeralC'è Alba. Giovane, solare, con un approccio positivo alla vita, ma anche critico. C'è il suo amore per Bruno e la volontà di vedere realizzati i loro progetti insieme. Il clima sereno che le offre la sua famiglia la incoraggia a perseguire i suoi ob...