Il tempo passò in fretta, quasi senza che me ne accorgessi. Le lezioni si susseguivano una dopo l'altra, eppure il pensiero di Draco Malfoy e del medaglione non mi lasciava mai completamente. Il mio incontro con lui quella sera aveva lasciato un'eco nel castello, una tensione palpabile che a volte sentivo tra le mura di Hogwarts. Ma, in un certo senso, mi sentivo anche più forte, come se avessi ripreso un po' di controllo su una situazione che mi aveva sempre sfuggito di mano.
Nei giorni che seguirono, Draco sembrava aver cambiato atteggiamento. Non che fosse diventato gentile, ma aveva smesso di provocarmi in pubblico. C'era però una costante aria di conflitto tra noi, qualcosa che si nascondeva dietro i suoi sguardi, ma che non riusciva ad esplodere. Forse era il silenzio che lo rendeva ancora più insopportabile.
D'altro canto, i miei rapporti con Harry, Ron e Hermione si erano approfonditi. La nostra amicizia era diventata un porto sicuro, un rifugio dalle turbolenze che mi giravano attorno. Hermione si era mostrata particolarmente attenta, e non passava giorno senza che mi chiedesse come stavo davvero. Ron, sempre un po' più diretto, mi prendeva in giro, ma sapevo che sotto il suo comportamento si celava una genuina preoccupazione.
Un pomeriggio, mentre stavamo tornando dalla biblioteca, Harry mi guardò con un'espressione seria.
"Megan," disse lentamente, "c'è qualcosa che voglio chiederti. A proposito del medaglione. Ne ho visto qualcuno simile in passato. Non è che... per caso..." Si interruppe, come se avesse paura di fare una domanda troppo diretta.
Lo guardai per un attimo, incerta se rispondere. Poi, finalmente, sospirai. "Non voglio parlarne, Harry," dissi, cercando di mantenere la calma. "Non ancora."
Harry non insistette, ma la sua preoccupazione era evidente. Avevo imparato a conoscere quel tipo di sguardo, quello che diceva più di mille parole. Sapevo che stava cercando di capire, ma non ero pronta a raccontargli tutto.
Nel frattempo, le voci su di me continuavano a circolare. Alcuni studenti si erano accorti del medaglione, altri avevano sentito parlare del mio incontro con Draco, e ben presto, le chiacchiere si erano diffuse. Eppure, non c'era nulla che mi potesse fermare.
Una sera, dopo cena, mentre mi dirigevo verso il dormitorio, passai davanti a un quadro che non avevo mai notato prima. Era una rappresentazione di una donna dai capelli neri e dalla pelle pallida, con un'espressione enigmatica. Mi fermai, attratta dalla somiglianza con una figura che conoscevo troppo bene. Il volto era quello di mia madre.
Mi sentii di colpo travolta da una marea di emozioni. I ricordi della casa di mia madre, la sua figura eterea, riaffiorarono con forza, accompagnati da domande senza risposta. Chi ero veramente? Perché Remus non mi aveva mai parlato di tutto ciò? Perché mi aveva nascosto la verità su mia madre e su mio padre?
Continuai a fissare il quadro per un lungo momento, persa nei miei pensieri, quando una voce mi scosse.
"Non dovresti essere qui," disse una figura che riconobbi subito. Era Draco.
Lo guardai con disprezzo. "Non è affar tuo, Malfoy."
"Fai attenzione, Megan," rispose lui, un ghigno amaro sulle labbra. "Alcuni segreti è meglio lasciarli nascosti."
Il suo tono era minaccioso, ma non mi fece paura. "Non sono un tuo problema, Draco. Non lo sono mai stata," replicai, sentendo una determinazione che non avevo mai provato prima.
Lui mi guardò per un istante, come se stesse studiando la mia reazione, poi si allontanò senza dire nulla di più. Ma sentivo che la sua presenza non mi avrebbe mai lasciato in pace.
Mi allontanai dal quadro e mi avviai verso il dormitorio, mentre il medaglione di Serpeverde mi pesava al collo, come un ricordo che non riuscivo a sfuggire.
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L'erede di Merlino
FanfictionAudrey Wilson è la nipote del grande mago Merlino. Cadrà nella trappola di Tom Riddle. La sua impulsivtà la metterà nei guai e il giovane Riddle ne approfitterà. Tuttavia Audrey lascerà un'eredità più grande e pericolosa di quanto lei o Lord Voldemo...