La stanza era silenziosa, l'aria pesante come il mio respiro affannato. La ferita alla mano, ormai trattata, non era più il mio pensiero principale. Il gesto di Voldemort, pur così inusuale, mi aveva scosso profondamente. Non avevo mai pensato che mi avrebbe curata. Non avevo mai immaginato che avrebbe agito con quella forma di attenzione, quasi come se fosse... preoccupato. Ma non avevo tempo di analizzare troppo a fondo la situazione. Il pensiero che mi tormentava di più era il perché di tutto questo. Perché agiva in modo tanto contraddittorio?
Mi alzai dal letto lentamente, sentendo ancora un po' di dolore alla mano, ma la stanchezza mentale era peggio del dolore fisico. Avevo bisogno di una risposta, di capire cosa stesse succedendo, di capire cosa voleva davvero da me.
Le sue parole rimbalzavano nella mia mente: "Non deludermi." Cosa significava? Mi stava dando una possibilità o mi stava semplicemente mettendo alla prova? E cosa avrei dovuto fare per non deluderlo? Sospirando, mi avvicinai alla finestra della mia stanza. Il cielo era scuro, la notte avanzava, e io non avevo ancora una via d'uscita, nessuna idea di come affrontare ciò che mi stava succedendo.
Decisi che dovevo fare qualcosa. Non potevo rimanere in quella condizione di indecisione, con la paura che mi paralizzava ogni volta che pensavo al futuro. Dovevo trovare un modo per sfuggire, per tornare alla mia vita, anche se non sapevo bene cosa quella vita significasse più.
Sospirai di nuovo, sentendomi più sola che mai, ma con una determinazione che cresceva lentamente dentro di me. Non avrei permesso che mi controllasse, che mi manipolasse come aveva fatto con gli altri. Avrei trovato una via di uscita, una strada da percorrere per me stessa, e avrei dimostrato che non ero come tutti gli altri. Non ero sua, non lo sarei mai stata.
Mi voltai e mi avvicinai alla porta, cercando di non fare rumore. Il corridoio fuori era silenzioso, quasi spettrale. Non avevo intenzione di rimanere a lungo in quella prigione dorata, dove ogni passo mi sentivo più intrappolata.
Ma mentre stavo per afferrare la maniglia della porta, un rumore alle mie spalle mi fece gelare il sangue. Mi voltai di scatto, ma non c'era nessuno. Solo il buio e il silenzio.
Tuttavia, il rumore era stato troppo chiaro per non essere stato reale.
Cercai di ignorare la sensazione di inquietudine crescente, ma il rumore continuava. Sembrava venire dalla direzione della porta, come un mormorio sommesso, quasi... un respiro affannoso?
Non riuscivo a capire. Curiosa ma perplessa, mi avvicinai piano alla porta. Il mio cuore batteva forte, ma c'era qualcosa che mi spingeva a guardare. A capire cosa stava succedendo dietro quella porta chiusa.
Aprii la porta con cautela, sperando di non fare rumore. Ma quando i miei occhi si adattarono alla semioscurità della stanza, ciò che vidi mi fece rimanere paralizzata. C'era Thomas, ma non era da solo.
Non avevo mai visto una scena del genere prima d'ora. Una ragazza era sopra di lui.
Li guardai per alcuni secondi, cercando di capire cosa stesse accadendo. I miei occhi passavano da una parte all'altra, osservando il caos della situazione, ma non riuscivo a capire davvero cosa stesse succedendo.
La cosa più strana era che non riuscivo nemmeno a provare vergogna o imbarazzo. Ero troppo confusa per sentirmi offesa o scioccata. Guardai ancora per un momento, come se cercassi di raccogliere tutte le informazioni necessarie per comprendere completamente la scena che avevo appena interrotto.
"Eh... cosa... cosa state facendo?" chiesi, la voce che mi uscì era insolitamente piatta e confusa.
Entrambi si fermarono bruscamente, come se li avessi colti nel bel mezzo di una riunione di famiglia. Thomas guardò la ragazza, poi mi guardò, e i suoi occhi si spalancarono, come se fosse stato sorpreso che avessi parlato.
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L'erede di Merlino
FanfictionAudrey Wilson è la nipote del grande mago Merlino. Cadrà nella trappola di Tom Riddle. La sua impulsivtà la metterà nei guai e il giovane Riddle ne approfitterà. Tuttavia Audrey lascerà un'eredità più grande e pericolosa di quanto lei o Lord Voldemo...