La giornata era arrivata finalmente. La partita di Quidditch di Harry Potter come Cacciatore dei Grifondoro era l'evento di cui tutti parlavano, e non solo tra i Grifondoro. Il castello era pervaso da un'energia frizzante mentre gli studenti si dirigevano verso il campo. Le tribune erano già piene di spettatori, ognuno con il proprio distintivo colorato, pronti a tifare per la propria casa.
Non potevo fare a meno di osservare Harry mentre si preparava insieme alla squadra. Il suo volto, che di solito era serio, oggi sembrava illuminato da una carica che non avevo mai visto prima. Era emozionato, ma c'era anche una determinazione negli occhi che non potevo ignorare. Non c'era più quel ragazzo impacciato che avevo incontrato nelle prime settimane, ma un giovane che finalmente aveva trovato un posto dove apparteneva.
"Sembra che Harry non sia l'unico a stare sotto pressione," disse Ron accanto a me, facendomi sobbalzare. Era seduto sulla panchina con Hermione e me, mentre ci godevamo il sole che si affacciava dal cielo azzurro. "La sua prima partita, sai, è un po' come il debutto di un attore. Solo che non recita... vola."
"Non è che sia tanto meglio," risposi, sorridendo con sarcasmo. "Credo che farò meglio a non fargli domande su quanto è nervoso. Potrei scoprire che vola come un pipistrello in una tempesta."
Hermione, che sedeva accanto a me, mi lanciò uno sguardo divertito. "Non essere troppo dura, Megan. Harry è bravo, lo sai. E, in ogni caso, quando sarà il tuo turno, vedremo chi riderà."
Non riuscivo a fare a meno di pensare alla conversazione che avevamo avuto giorni prima riguardo al Quidditch. Avevo deciso di non far parte della squadra, almeno per ora. Non che non volessi, ma il pensiero di volare tra quei fili d'aria, sopra quella folla inferocita, mi rendeva nervosa. C'era qualcosa di strano nel sentirsi così in bilico, nell'essere vulnerabili, ma forse più di tutto mi mancava la sensazione di controllo.
Harry e la squadra volarono nel cielo come se lo avessero fatto tutta la vita, e quando il fischietto del referee suonò per far partire la partita, il campo esplose in un tripudio di colori. Il battito del mio cuore accelerò mentre osservavo il gruppo muoversi tra le nuvole, il vento che scompigliava i capelli e l'adrenalina che sembrava serpeggiare nell'aria.
Anche se non avevo mai parlato tanto di Quidditch con i Serpeverde, avevo imparato che la rivalità era davvero forte, e un po' di quel fuoco mi stava bruciando dentro. Non mi importava tanto di vincere quanto di non essere invisibile. Essere figlia di un Riddle mi rendeva un po' più di una semplice "nuova" a scuola, e osservare le dinamiche della partita, così ricca di passione, mi faceva capire che avevo bisogno di ritagliarmi il mio spazio.
"Spero che i Grifondoro cadano, però," commentò un ragazzo vicino a noi. Era un Serpeverde, uno che non avevo mai visto prima. "Il nostro tempo arriverà, ma oggi è solo l'inizio della nostra ascesa."
"Non preoccuparti, il tuo tempo non è arrivato," risposi con un sorriso tagliente, rivolgendomi verso di lui. "Intanto, goditi la partita. Chi sa, forse potrai vantarti di un buon spettacolo."
"Non preoccuparti, Megan," replicò lui con un sorriso sprezzante, "anche i Grifondoro sanno come perdere."
Non mi diedi nemmeno il tempo di rispondere prima che il gioco proseguisse. L'attenzione di tutti era rivolta al campo, e così fu che Harry riuscì a segnare il primo gol per i Grifondoro, facendo esplodere l'intero stadio in un fragoroso applauso.
Mentre il gioco proseguiva, mi sentii un po' come un'estranea, guardando quella competizione da lontano. Eppure, c'era una sensazione strana che mi spingeva a non voler semplicemente osservare. Quella partita, quella corsa per il successo e per dimostrare di essere qualcosa, di essere qualcuno... mi sentivo come se stesse chiamando anche me, come se mi stesse chiedendo di fare il prossimo passo.
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L'erede di Merlino
FanfictionAudrey Wilson è la nipote del grande mago Merlino. Cadrà nella trappola di Tom Riddle. La sua impulsivtà la metterà nei guai e il giovane Riddle ne approfitterà. Tuttavia Audrey lascerà un'eredità più grande e pericolosa di quanto lei o Lord Voldemo...