ILENIA'S POV
Gli occhi sono pesanti da aprire, tutto il mio corpo sembra essere distrutto. Mi sento così stanca e senza forze. La mia vista è offuscata, riesco a vedere a malappena le forme di ciò che mi circonda. Un mal di testa tremendo inizia a pulsarmi la testa quando cerco di muovermi su me stessa, ma mi rendo conto che molto probabilmente non è stata una buona idea.
Sento stringere la mia mano, con sotto fondo delle parole al mio orecchio ancora incomprensibili. È come se non riuscissi a svegliarmi. Forse non ho forze per farlo. Le palpebre sono ancora pesanti, si richiudono senza il mio consenso e tutto diventa nuovamente nero.
LOUIS'S POV
Sembrava che per un momento si fosse risvegliata o alemeno mi era apparso così. Ho provato a chiamarla e a stringere la sua mano mentre la muoveva, ma niente.
Dopo il parto quando è svenuta la dottoressa aveva sottolineato che non le era successo nulla di grave. Il troppo dolore da lei non sopportato e lo sforzo che aveva fatto, l'avevano sfinita e ora doveva riposare. È da circa due ore che sta ancora dormento.Tengo in braccio la mia piccola mentre cammino avanti e indietro per la stanza, canticchiando un po cercando di farla rimanere calma. Sta diventando seccante il fatto che lei non abbia ancora un nome. Ma non ho ancora intenzione di sceglierlo senza l'opinione della mia ragazza.
I ragazzi sono andati a casa dopo aver visto la bambina. Avevano bisogno di riposare e li ho completamente mandati via mentre mi dicevano che non c'è ne sarebbe stato bisogno, ma non volevo che si sentissero in dovere di dover rimanere qui per forza. I loro visi erano completamente stanchi e non era giusto trattenerli qui. Avevano bisogno di dormire e questo gli si leggeva negl'occhi.
Mentre la tengo in braccio, la tutina gialla, che le avevamo comprato precedentemente, è in un perfetto contrasto con la sua pelle scura come quella di Ilenia. Il capello riccioluto e nero,il naso quasi a punto, fa notare la perfetta somiglianaza tra lei e sua madre. Vedere del suo in lei e così fottutamente bello. È una sensazione che non si prova prima di essere diventato padre. Lei sarà la cosa più importante per me da ora in poi, la mia priorità su tutto, sarà la mia raggione di vita e il motivo di tutti i miei sforzi che farò per farla crescere felice.
Per lei mi renderò ridicolo nei giochi, andrò a quattro zampe facendole vedere come si fa, mi spalmerò il rossetto sulla faccia per farla ridere e mi lascerò truccare da lei. Sentire il suo peso sul petto diventerà un abitudine, le cambierò il pannolino, farà il bagno con me e la insaponerò per bene, la notte mi alzerò per lei e la proteggerò sempre. La sguardo mi cade su Ilenia. Allargo un sorriso sapendo che farò tutto questo insieme a lei. Dannazione, l'eccitazione sale sapendo che passerò tutta la mia vita con lei, non vedo l'ora di farlo, anche se lo stiamo già facendo, ma io sto fottutamente impazzendo per continuare a farlo.
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Il piccolo divano non è di certo il posto più adatto in cui passare la notte ma era la mia unica possibilità di dormire su qualcosa di morbido, anche se scomodo per il poco spazio su cui muoversi. Dopo aver addormentato la piccola ero andato a letto tardi aspettando che magari Ilenia avrebbe potuto svegliarsi, ma niene. Alla fine ero crollato.
Mi avvicino alla culla per verificare se la piccola stesse ancora dormendo. Mi ero dovuto alzare tre volte questa notte. La prima perché piangeva senza un adeguato motivo, ma ero comunque riuscito a farla riaddormentare. La secondo le ho dovuto cambiare il pannolino per la prima volta. Mi ero assicurato che lo stessi facendo per bene mentre la pulivo e cambiavo. La terza volta continuava a piangere senza sosta. I miei sforzi per addormentarla nuovamente e tranquillizzarla erano inutili, dovetti chiamare la dottoressa dal momento che non ero riuscito a concludere nulla, lei affermò che aveva probabilmente delle coliche così gli aveva somministrato delle gocce che le calmassero. Fu subito dopo che riuscì ad addormentarsi senza più svegliasi e io riuscì a dormire un po più tranquillo.
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You Make Me Strong
RomansQuando progetti qualcosa non sai mai come può andare a finire. Bene o male, la devi prendere come viene. Anche nei peggiori dei casi. Tre sorelle come loro avevano ideato tutto, su quello che sarebbe successo. Loro sapevano solo che si sarebbero god...