Capitolo 10 - Luna

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Il rumore secco con cui Daniel chiuse la porta della sua camera fu quasi assordante. Era un chiaro segno di guerra nei confronti di Giorgio. Sapevo che le cose tra loro non andavano bene, ma non mi aspettavo un simile distacco.
Capivo Daniel, avevo anche io sentito ribollire dentro quell'incontrollabile rabbia. Rabbia per lo più nei confronti dell'unico uomo della mia vita che avrebbe dovuto amarmi incondizionatamente.
"Giorgio lascia perdere..." consigliò mia madre.
Notai un tic nervoso all'occhio destro di Giorgio, una pulsazione incontrollabile. Era un chiaro segno di forte nervosismo . Si stava trattenendo. Ce l'avrebbe fatta o sarebbe esploso?
Fissò mia mamma per qualche istante e poi tornò a scrivere sul computer.
Eccolo un altro uomo che rinunciava a combattere per il proprio figlio, già prima di entrare in guerra. Si era già dato per vinto. Aveva già scelto di perdere, ma forse era più facile così. Era più facile perderle certe guerre, perché lottare significava prima di tutto mettersi in gioco e scoprire le proprie carte.
Cosa nascondeva Giorgio? Di cosa aveva paura? Era di suo figlio che si trattava. Quand'è che un genitore decide di mettere se stesso davanti al bene di suo figlio?
Avevo il sentore che questa mia domanda non avrebbe mai avuto risposta.
Finii di mangiare e salì in camera.

Enjoy the Silence, Susan Boyle

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