Capitolo 32 - Luna

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Stavo osservando Daniel sussurrare qualcosa all'orecchio di Marta, ma non riuscii a sentire, quando squillò il mio cellulare. Mi alzai da tavola e andai a rispondere.

«Pronto?» risposi, senza aver guardato il numero di telefono.

«Ciao Luna...» rispose Marco.

Dovevo chiudere con lui e quello era il momento giusto.

«Ciao... io devo...»

«Parlarti!» esordì Marco.

Doveva parlarmi o aveva semplicemente concluso la mia frase?

«Ok»

«Mi hanno proposto un nuovo lavoro»

«Fantastico...»

«Lasciami finire...» mi ordinò serio.

«Certo...» risposi, quasi scusandomi.

«Mi era già stato proposto, ma non te ne ho mai parlato, perché al solo pensiero di lasciarti...bhe non volevo. Quindi avevo rifiutato l'ingaggio, ma ora è giusto così! Voglio cambiare aria per un pò!»

Parlò a raffica, come una mitragliatrice che spara finché non finisce la cartuccia. Non mi diede nemmeno modo di ribattere. Poi iniziai a capire, che molto probabilmente non l'avrei mai più rivisto e sentito.

«Dove?»

«Cosa?»

«Dove vai?»

«Negli Stati Uniti, forse è meglio che non ti dica di preciso dove!» esclamò accennando una risata isterica.

Era difficile, più di quanto pensassi. Sentii che quella era la fine. Si stava chiudendo un grosso capitolo della mia vita. Era la cosa giusta, ma faceva comunque male. Sentii gli occhi inumidirsi.

«Ok»

Luna, riuscivi solo a dire ok?

«Allora ci sentiamo!» esclamò lui.

No, non ci saremmo più risentiti. Te ne stavi andando, lasciandomi qua. Senza un recapito, senza nulla. Solo con il ricordo di un amore che ha significato molto per me.

«Quanto starai via?»

«Se va male... tre anni, se invece tutto va bene... non tornerò!»

Ingoiai in fretta la saliva. Avrei voluto chiedergli molte altre cose, ma non riuscì.

«Devo vederti, prima che tu parta!»

«Non posso... non c'è tempo» rispose lui incerto.

«Dimmi quando parti, ti accompagno in aeroporto!» esclamai al limite della disperazione. Dovevo vederlo un ultima volta.

Restò qualche minuto in silenzio.

«Ti ho mentito!» sussurrò.

«Cosa?» domandai svelta.

«Tre mesi fa io e Claudia, di comune accordo, abbiamo avviato la pratica di separazione. Non la vedo da allora...»

«Perché non me l'hai detto?» riesco a domandargli con un filo di voce.

«Non volevo spaventarti. Volevo aspettare che finissi la scuola e che ti realizzassi come persona. Le pratiche di divorzio sono lunghe...»

Sentii un brivido salirmi la schiena. Capii. Voleva che ci sposassimo. Non ora, ma un giorno quando sarei stata pronta. Mentre il mio amore per lui si perdeva, Marco progettava un futuro insieme. Sentii le gambe cedermi dall'emozione. Crollai per terra, seduta sulle gambe. Cosa gli stavo facendo?

«Mi dispiace» riuscii a dire.

Avrei voluto abbracciarlo e sentire sulla mia pelle un ultima volta i suoi muscoli e il suo profumo.

«Ti amo...» gli sfuggì.

Mi si ruppe il cuore. Mi morsi il labbro superiore per trattenere le lacrime. Non l'avrei visto, avrebbe fatto troppo male ad entrambi.

«Buon viaggio» esclamai.

«Addio Luna...»

«Marco!» urlai prima che riagganciasse.

«Si?» rispose lui.

«Grazie. Grazie per tutto, a partire da quel giorno di quasi un anno fa!»

Riagganciò senza dire altro.

Fine.

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