Finalmente ritornò a tavola.
Scrutai ogni suo singolo movimento. Era stranamente impacciata. Prima che qualcuno glielo chiedesse, Luna disse che l'aveva chiamata una sua amica, ma io non ci credevo.
Stava male, glielo si leggeva facilmente in faccia. Era come un libro aperto. Le sopracciglia tirate, la fronte corrugata e gli occhi inespressivi, erano un chiaro segno del suo malessere.
La conferma arrivò, quando per il resto della serata non mi guardò neanche una volta.
Poco più tardi, sul divano, mentre guardavamo la televisione con mio padre, che russava, gli parlai.
«Era lui?» gli domandai.
«Si» mi rispose subito.
Possibile che riuscisse ancora ad avere questo effetto su di lei?
«Cosa voleva?»
«Mi ha lasciata. Devo solo metabolizzare il tutto.» mi rispose.
Metabolizzare? Ok non stava bene.
«Domani, dopo scuola, ti và di andare a farci un giro in un centro commerciale? Devo comprare un vestito da mettere al compleanno di Ania!»
«Sono a tua disposizione!» gli risposi.
«A tua disposizione per cosa?»
Luna mi lasciò all'istante la mano e si allontanò da me. Dietro di noi, sbucò sua madre.
«Gli ho chiesto se mi dà un passaggio!» rispose veloce Luna.
Ero fortunato, questa volta era lei ad aver avuto la risposta pronta.
«Oh... sono contenta! Finalmente iniziate a socializzare!» esclamò entusiasta la madre di Luna.
Socializzare? Se solo sapesse...
Guardai Luna di sottecchi e le sorrisi.
Finalmente suonò la campanella. Con passo veloce andai verso il parcheggio e tolsi il lucchetto alla moto.
Poi mi sedetti ad aspettare. Come al solito la classe di Luna era una delle ultime ad uscire, il professore di matematica spiegava fino all'ultimo minuto.
Eccola! Tra la folla riconobbi quella sua folta chioma. La guardai attentamente. Era di certo intenta a discutere di qualcosa, lo capì dal modo in cui gesticolava.
Rimasi a fissarla e finalmente mi vide. Accanto a lei c'erano Ania e credo Angelica, che ancora non mi aveva presentato.
«Ciao!» esclamò Luna appena mi fu vicina abbastanza. Non mi si avvicinò più di tanto, come se volesse rimanere sulla difensiva.
«Ciao!» esclamai io avvicinandomi a lei e baciandola in bocca. Si lasciò baciare e poi ritirò su il muro della protezione.
«Dan... ti presento Angelica!» esclamò svelta indicando la sua amica. Me la stava presentando ed il fatto che fosse partita dal mio nome era positivo.
«Piacere!» esclamai con le mani salde in tasca.
Restammo qualche minuto a chiaccherare. Non volevo dare l'impressione di essere uno dei tanti ragazzi scorbutici che mentre la sua tipa parla con le amiche, la tiene stretta e la bacia, come se queste non ci fossero. Mi sembra una roba da cretini.
Finalmente il pullman di Ania e Angelica arrivò, così le salutammo. Dopo tutto non era andata malissimo.
«Destinazione casa?» gli domandai allacciandole il casco.
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Ad ogni costo
RomanceLuna e' all'apparenza una brava ragazza come tante, con un carattere forte. Daniel sembra invece il solito ragazzaccio maleducato da tenere alla larga. Ma le cose non sono mai come appaiono. Due giovani sconosciuti costretti a convivere, una fami...