Capitolo 27 - Dan

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Ci incamminiamo verso casa.

I lampioni illuminano Luna, rendendola incredibilmente bella. La luce color arancio sul viso, le dà un non so che di pregiato.

«Allora mi vuoi raccontare cosa è successo?» mi domanda.

Ripenso all'arrivo della polizia.

«Ho riportato Giada in piazza, dopo che abbiamo litigato e un suo amico l'ha vista piangere e mi si è subito buttato addosso!»

«Eh...» continuò la frase lei. Si aspetta che arrivi ad una conclusione, ma non c'è.

«E...stop!»

Mi guardò dubbiosa. Se fossimo stati in un fumetto, a questo punto lei avrebbe avuto al posto del viso, un grosso punto di domanda.

«Come stop? perché hai litigato con Giada?» mi domandò, senza peli sulla lingua.

Nella pronuncia del nome di Giada, notai un sottile accenno di acidità.

Cosa dovevo dirti Luna? Che per dimenticare te ci avevo provato con lei?

«Perché... sono cazzi nostri!»

Si morse un labbro e poi iniziò a camminare più svelta.

Mi sentii una merda. Ero stato uno stronzo.

La raggiunsi in fretta, la superai e le tagliai la strada, piazzandomi davanti a lei.

«Ok... sono stato uno stronzo! Scusami» esclamai. Mi guardò e i suoi occhi accennarono un pò di soddisfazione.

«Hai ragione, sono cazzi vostri!»

Ok. Era incazzata.

«Vuoi la verità... non te l'ho detta perché mi vergogno di quello che ho fatto e che stavo per fare!»

Mi guardava curiosa.

«Quindi?»

«Ho portato Giada a casa...»

«Nostra?» mi interruppe lei, trattenendo il fiato.

«Si e ci ho provato e lei ci è stata...»

Sono sicuro che tra un millesimo di secondo mi arriverà un ceffone, invece no. E' troppo concentrata ad ascoltarmi o vuole solo sapere come va a finire?

«Poi mi sono bloccato»

Rimane in silenzio, tira un sospiro di sollievo e scoppia a ridere.

«Bloccato? cioè hai fatto cilecca!» esclama sorridendo, ma vedo i suoi occhi tesi e lucidi. Ha paura di quello che potrei risponderle.

Prendo un sospiro di sollievo. Ma che ha capito?

«Si vede proprio che non mi conosci!» esclamai alludendo a qualcosa di definito.

Alza un sopracciglio e mi si avvicina. Mi prende il colletto della maglietta e lo stringe tra le mani. Si allunga sulla punta dei piedi e vorrei solo una cosa.

Sento un leggero formicolio alle labbra. Vorrei avvicinarmi di più e baciarla. D'istinto le morderei le labbra, dalla voglia incondizionata che ho di lei.

«Perché ti sei bloccato?»

Perchè voglio te, non lei!

Forse è arrivato il momento di finirla e ammettere che la voglio.

«Perché lei non è te»

Socchiude gli occhi, apre istintivamente la bocca e sorride. Ai lati della bocca le si formano due rughette espressive, che le donano. E' lei. E' lei che voglio!

Le accarezzo i capelli sciolti. Ricci e ribelli, come lei.

«Lo sai che ti amo» sussurra emozionata.

Non resisto. Abbatto qualsiasi barriera si sia innalzata in quei giorni. Tutto scomparso. Tutto annientato.

La bacio, come solo io so fare. Solo lei mi riesce a dare quelle emozioni, così tanto cercate.

L'abbraccio forte. La stringo così tanto a me, che la sento respirare.

Adesso che ti ho ritrovata, perderti equivarrebbe a morire.

Continuiamo a camminare, verso la piazza e la moto, mano nella mano.

«Dimmelo...»

«Cosa?» mi domanda lei.

«L'avete fatto?»

Non c'erano mezzi termini per chiederglielo. Lo dovevo sapere e basta. Volevo sapere se l'avesse avuta o no. Me lo doveva.

«No, Dan. Abbiamo parlato e poi ci siamo addormentati!» esclamò lei guardandomi negli occhi. Mi stava dimostrando tutto il suo amore e la sua sincerità.

«Cosa provi per lui?» gli domandai.

Abbassò lo sguardo.

«è complicato! Non sempre è tutto nero o bianco... c'è anche il grigio!»

«ma io non sono un pittore!» esclamai orgoglioso per quella battuta perfetta. In realtà cercai di sdrammatizzare. Non mi aveva risposto subito, quindi era ancora incerta.

«Siamo stati insieme quasi per un anno e la nostra è stata una storia importante. Non una storia da liceali, fatta di scuola, giostre e cazzate! Lui mi ha insegnato tante cose, sono cresciuta con lui e mi ha resa donna! Se non ci fosse stato lui, probabilmente io adesso non sarei quella che sono.»

Non posso credere alle mie orecchie. Certo che sei dovuta crescere! Lui ha quasi il doppio della tua età! Cazzarola ma non ci arrivi?

«Quindi dovrei anche ringraziarlo?» domandai polemico.

«No Dan! Non pensare che sia stato lui ad approfittarsi di me. Lui non voleva stare con me, ma certi sentimenti vanno oltre la logica, oltre la razionalità.»

«Cazzo Luna è sposato!» urlai.

Mi guardò e iniziò a piangere. Mi lasciò la mano e si andò a sedere sul bordo del marciapiede.

«Ho sbagliato tutto! So come mi vedi... lo so!» mi urlò.

«Sai come ti vedo? Ti vedo come una donna forte, che lotta per il suo amore. Non c'è nulla di sbagliato in questo!"

Sono qui

amo dirtelo

voglio restare insieme a te

ad ogni costo

Ad ogni costo - Vasco Rossi

Ad ogni costoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora