Tre

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Si sistema i capelli davanti allo specchio, passandoci ripetutamente le dita in mezzo.
È agitato, stranamente, e non sa nemmeno perché.

Non è un novellino e nemmeno un verginello, eppure si ritrova a mordersi le labbra e a respirare profondamente più e più volte.

Harry - così si chiama l'uomo - ha detto che sarebbe arrivato per le otto precise.
Guarda l'orologio attaccato alla parete accanto alla porta d'ingresso e sgrana gli occhi. Le otto meno cinque.

Si passa nervosamente le mani sullo stomaco, appiattendo il più possibile la maglietta color rosso pastello che sta indossando.

Datti una calmata, si riprende mentalmente, annuendo alla sua immagine riflessa nello specchio.
È un bel ragazzo, lo sa anche lui e nessuno gli ha mai detto il contrario, quindi non dovrebbe aver nulla di cui preoccuparsi, eppure...

Il campanello suona proprio in quel momento, facendolo sobbalzare appena.
Sospira ancora, e dopo essersi passato una mano fra i capelli per l'ennesima volta, apre la porta.

Un'ambulanza, ho bisogno di un'ambulanza, pensa, osservando l'uomo davanti a sé.
Incrocia immediatamente il suo sguardo e si sente svenire. Quegli occhi verdi sono inverosimilmente penetranti, tant'è che si sente nudo, seppur indossi ancora tutti i vestiti.

"Ciao, Louis" lo saluta il riccio, sorridendo ampiamente e guardandolo dall'alto verso il basso, annuendo compiaciuto.

Louis stringe il labbro inferiore fra i denti e "Ciao, Harry" sussurra, allungando il braccio e prendendolo per mano, tirandolo dentro casa e chiudendo finalmente la porta del suo appartamento.

Planet Romeo ⚓︎ l.s. mpregDove le storie prendono vita. Scoprilo ora