Sessantacinque

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Okay, questo alla fine non è l'ultimo capitolo, ma il penultimo prima dell'epilogo! Ringraziate @Nameless_Sam per questo, LOL
La storia a superato le 100K di visualizzazioni ed io mentirei se dicessi che non ho pianto. In più, "Unprotected" è arrivata a 200K e sì, penso di essere morta e risorta!
Love you all, xxxx

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Vigilia di Natale

"Amore?"

"Sì, Lou?"

"Mi passi quei piatti, per favore?"

Harry annuisce e gli porge tre piatti leggermente sporchi. Hanno finito da poco di mangiare il dolce e di festeggiare il compleanno di Louis che, più gonfio che mai, irradia felicità da tutti i pori.

Sorride ampiamente, il riccio, mentre lo osserva e continua ad asciugare quelle poche stoviglie che hanno usato durante la cena.

Hanno deciso di passare quella serata insieme, solo la loro piccola famiglia. Niente genitori. Niente amici.

"Sta' attento, però" lo rimprovera bonariamente, mentre Louis si alza sulle punte per riporre un bicchiere su una delle credenze.

Il castano gli fa la linguaccia e torna con i piedi completamente per terra. "Visto? Sano e salvo" ridacchia poi, guardandolo con gli occhi pieni di quella luce che tutti chiamano amore e che Harry definisce l'amore che prova solo ed esclusivamente per me.

Si siede sul bancone della cucina e Louis si infila immediatamente fra le sue gambe, tenendo una mano sul proprio pancione e l'altra su una delle cosce del riccio che si china e gli sfiora le labbra lentamente.

Meredith e Jonah sono in salotto a guardare uno degli innumerevoli cartoni animati che occupano il mobiletto sotto alla televisione e sono silenziosi, a parte per qualche risatina sporadica e per qualche verso ancora poco comprensibile del più piccolo.

"Quanto manca, secondo te?" chiede Louis, accostando la fronte al suo petto, lasciandovi un lieve bacio.

"Non lo so, ma spero arrivi presto perché non vedo l'ora" si mordicchia l'interno della guancia ed accarezza i capelli del più basso, sorridendo ampiamente.

"Anche io" sussurra quest'ultimo

Rimangono così in silenzio, cullati solamente dai loro respiri sincronizzati e da quei tocchi leggeri che si regalano di tanto in tanto, finché le urla di Jonah non li interrompono e costringono entrambi a correre in salotto.

"Cos'è successo?" domanda Harry aggrottando le sopracciglia, mentre Louis prende in braccio il piccolo e cerca di calmarlo, scrutando ogni centimetro della sua pelle.

Nota un taglietto quasi invisibile e sospira, baciandogliela per alleviare un po' il dolore.

Meredith si morde il labbro inferiore e "Jonah ha provato ad alzarsi ed è scivolato su uno dei suoi giocattoli" mormora, abbassando lo sguardo.

Harry scuote il capo. "Quante volte ti ho detto di sistemarli, Meredith?" sbotta, forse un po' troppo cattivo, tant'è che la bambina sobbalza e incassa il colpo incurvando leggermente le spalle.

"N-non è-" prova a dire, ma Harry la ferma subito, perché "Quante, eh? Dio, Meredith! Poteva farsi seriamente male, lo sai questo?" urla, incrociando le braccia al petto ed assottigliando lo sguardo.

"Harry" sussurra Louis, stringendo un po' di più Jonah. "Sta bene, non c'è bisogno di urlare" aggiunge, sospirando e girandosi per poi salire le scale ed accompagnare il bambino nella sua culla, così da farlo addormentare.

Può ancora sentire le urla di Harry ed il pianto di Meredith, ma decide di non farci troppo caso e di canticchiare qualcosa per far sì che Jonah chiuda gli occhi e finalmente si lasci abbracciare da Morfeo.

Socchiude gli occhi, poco dopo, massaggiandosi lievemente la pancia mentre si bea del respiro calmo e lento del suo bambino.

Harry continua ad urlare, Meredith continua a piangere e a Louis si rompono le acque.

Planet Romeo ⚓︎ l.s. mpregDove le storie prendono vita. Scoprilo ora