Diciassette

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Devo ringraziarvi, questa storia ha raggiunto le 10K di visualizzazioni, e davvero, lo apprezzo tanto. x

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Cammina per casa mangiucchiando una mela. Il dottor Payne gli ha esplicitamente detto di mangiare più frutta, per il bene del bambino. E seppur la odi, tanto quanto le verdure, si è ritrovato ad obbedire. Non vuole che nulla vada storto, per il piccolo Jonah.

Sua madre è uscita già da un paio d'ore e si sta annoiando, per questo si guarda attorno alla ricerca di qualcosa da fare. Non ha voglia di studiare e nemmeno di riordinare la sua stanza, messa a soqquadro per via di un libro apparentemente scomparso fra la miriade di vestiti che possiede. Non ha nemmeno voglia di sedersi sul divano e guardare la televisione.

Sbuffa, perciò, e si gratta distrattamente la nuca.
Proprio in quel momento, il campanello lo fa sobbalzare.

Dà un ennesimo morso alla mela ed apre la porta, trovandosi davanti Harry e... Meredith, sua figlia.

"C-che ci fai qui?" domanda, titubante, facendo vagare lo sguardo da lui alla bambina, quasi si aspettasse che la piccola dicesse qualcosa.

Quest'ultima, presa dalla curiosità, lascia la mano di Harry e corre dentro casa, saltando sul divano ed appropriandosi del telecomando.

"Mer, quante volte ti ho detto che devi prima chiedere permesso?" la rimbecca il riccio bonariamente, entrando nel suo appartamento e mettendosi in ginocchio davanti a Meredith.

"Scusa, papà" mormora lei, abbassando lo sguardo sulle sue manine paffute.

Harry le sorride, accarezzandole lievemente i capelli. "Può guardare la televisione?" domanda poi, rivolgendosi a Louis che, mentre chiude la porta "Sì, c-certo" dice, raggiungendolo e mettendosi a sedere sulla poltrona.

Harry lo ringrazia e "Meredith, lui è Louis" spiega alla bambina che lo guarda per qualche secondo, prima di sorridergli e agitare una mano nella sua direzione.

"Ciao, Louis!" esclama, tornando poi a prestare attenzione al telecomando, cercando di ricordarsi come accendere la televisione.

"Ciao, Meredith" sussurra Louis, spostando lo sguardo in un'altra direzione. Vedere Harry interagire con sua figlia non gli fa bene, soprattutto perché Jonah non potrà mai ricevere lo stesso trattamento. Non dal riccio, almeno.

Harry sfiora la fronte di Meredith con le labbra, sedendosi poi a sua volta sul divano, il più vicino possibile alla poltrona su cui è adagiato Louis.

"Quindi" dice il moro, guardando Louis fisso negli occhi.

"Quindi cosa?" domanda lui, mordendosi il labbro nervosamente inferiore.

"Possiamo parlare?"

"Dipende cosa vuoi dirmi, Harry? Sei qui per chiedermi di liberarmi del bambino? Perché no, non lo farò" sbotta Louis, cercando di non alzare troppo il tono di voce. Non vuole di certo spaventare la piccola Meredith che, ora, batte le mani contenta davanti ad una puntata di Spongebob.

"No, non sono qui per questo" risponde Harry, sospirando appena. "In realtà non so perché sono venuto qui, ma... Meredith non è mia figlia" mormora, voltando leggermente il capo per assicurarsi che Meredith non abbia sentito.

"Che intendi dire?"

"Julie... Mi ha tradito, o meglio, mi ha incastrato? Non lo so nemmeno io. Ciò di cui sono certo, ora, e che mia figlia non lo è veramente. Suo padre è un certo Mark, non so nemmeno che faccia abbia o che fine abbia fatto" continua, passandosi una mano fra i capelli.

"E come lo sai?" domanda Louis, portandosi istintivamente una mano sulla pancia.

Lo senti, Jonah? È tuo padre quello che sta parlando.

"Ero appena tornato a casa da lavoro e non trovavo il mio cellulare, perciò ho preso quello di Julie per farlo squillare, sai, in caso fosse rimasto in ufficio o fosse finito sul fondo della mia valigetta. E semplicemente, sbloccando lo schermo mi si è parata davanti una conversazione aperta con questo Mark. Non sono una persona gelosa, non con Julie almeno, ma l'ultima domanda mi ha incuriosito e... L'ho letta tutta" confessa Harry, socchiudendo gli occhi per qualche secondo.

"Mi dispiace" sussurra Louis, incapace di trovare le giuste parole da dire in quel momento. Può solo immaginare quando faccia male una cosa del genere.

"No, è a me che dispiace, in realtà" dice Harry, dopo qualche istante di silenzio. "Sai, ho sposato Julie proprio perché era incinta, perché pensavo che Meredith fosse un errore di una notte da ubriaco. Non fraintendermi, la adoro ed è una delle cose più importanti che io abbia al mondo, ma... È tutta una menzogna, capisci? E quando Julie, cinque anni fa mi ha detto di essere incinta, ho pensato che sposarla fosse la cosa migliore da fare, dopotutto credevo che fosse stata solo con me quella sera, e che il giorno dopo non fosse andata a scopare con qualcun altro, non che mi importi" continua, facendo corrugare le sopracciglia a Louis.

"In che senso?" chiede quest'ultimo.

Harry lo guarda per qualche secondo, poi "Sono gay, Louis, e pensavo questo fosse abbastanza ovvio" ridacchia appena, passandosi nuovamente una mano fra i capelli.

"Oh. E... Perché l'hai sposata, allora?" domanda, confuso.

"Come ho già detto, pensavo fosse la cosa migliore da fare. Insomma, credevo portasse in grembo mia figlia e non volevo che crescesse senza la figura paterna accanto, capisci? Certo, sarei potuto essere un buon padre pur non essendo sposato con Julie, ma di certo avrei perso i miei diritti su di lei, se un giorno avessimo deciso di divorziare" spiega.

"Beh, a quanto pare i diritti non li avresti avuti comunque" dice Louis, facendo sorridere appena Harry, nonostante tutto.

"Già" sussurra soltanto il riccio, scuotendo leggermente la testa.

Louis posa istintivamente una mano sul suo ginocchio, allungandosi appena, così da fargli capire che c'è, che è lì e capisce cosa sta passando, nonostante non abbia mai provato nulla di simile sulla sua pelle.

Harry lo ringrazia con un altro sorriso.

"Cos'hai intenzione di fare, ora?"

"Non lo so, di certo non smetterò di esserci per Meredith, ma penso sia giusto chiedere il divorzio"

Louis ci pensa qualche secondo e "Sì, credo sia la soluzione migliore" concorda.

"Come stai, comunque?" domanda Harry dopo un po', dopo aver buttato un occhio su Meredith che, contenta, continua a guardare la televisione.

"A parte le nausee mattutine ed i crampi che le precedono, bene. Sto bene, stiamo bene" sorride, abbassando lo sguardo sul suo stomaco. "Non è vero, fagiolino?" chiede retoricamente.

Harry schiude lievemente le labbra, come a voler dire qualcosa, ma viene interrotto da Meredith che, proprio in quel momento, si posiziona davanti a loro ed allunga le mani per essere presa in braccio.

La cosa sorprendente di quel gesto, però, è che il soggetto a cui è rivolto è Louis, non Harry.

Il castano lancia un'occhiata ad Harry che annuisce semplicemente, dandogli il permesso di prenderla. E Louis lo fa, la posiziona sulle sue gambe e la guarda negli occhi, sorridendole.

Meredith ricambia, e istintivamente porta le manine sulle sue guance, accarezzandole piano.

"Ciao, principessa" sussurra Louis, facendola arrossire appena.

Harry li guarda con gli occhi pieni di una luce strana, diversa. Sembra quasi... amore.

"Ciao, Louis" ridacchia poi, spostando le dita lungo la sua mascella, fino a raggiungere le orecchie ed i capelli, dove si sofferma per tirargli qualche ciocca, senza però fargli male.

"Meredith" s'intromette a quel punto Harry, notando come la piccola si sia avvicinata maggiormente al corpo di Louis. "Sta' attenta alla pancia, sì?" le dice.

Louis sposta lo sguardo su di lui, le labbra dischiuse ed il cuore che batte forte.

Harry gli sorride.

"Perché, papà? C'è per caso dentro il mio fratellino?"

Planet Romeo ⚓︎ l.s. mpregDove le storie prendono vita. Scoprilo ora