Nei giorni successivi, di tanto in tanto, entrava qualche cliente in studio. Ma non ricevevo ordini. Se devo essere sincera, per qualche giorno, mi ritrovai addirittura a sperare di rivedere il volto di Cadina.
A un certo punto però, smisi di nutrire speranze in quel senso. La faccenda V-Cadina era finita in un angolo della mia mente. Ormai la questione non mi faceva più né caldo né freddo.
O era quello che credevo.
Avevo anche smesso di aspettare l'invito alla presentazione del gioiello ed ero contenta di non aver detto niente a Giulio. Almeno mi ero risparmiata una fatica inutile.
Intorno alla fine di giugno, un giorno in cui la pioggia cadeva fitta e il cielo era quasi nero, si presentò in studio un mio cliente. Un buon cliente. Uno di quelli che, ogni tanto, faceva realizzare un gioiello per la fidanzata.
«Buongiorno Riva, che piacere vederla» lo accolsi con gioia.
«Il piacere è sempre mio, Giada. Buongiorno».
Ci stringemmo le mani.
Piergiorgio Riva è un uomo sui cinquanta, carico di fascino e molto distinto. E' alto più della media, con un fisico decisamente presente, i capelli arruffati e il viso lievemente squadrato e vagamente tondeggiante, con un naso prominente che sta' a pennello in quel suo volto segnato dalle rughe.
Era vestito come sempre in modo impeccabile. Sembrava un uomo d'altri tempi, di ritorno da un viaggio d'altri tempi.
Si tolse il leggero impermeabile e si slacciò il bottone della giacca, prima di sedersi sul divanetto.
«Come va?» chiese Riva.
«Non c'è male, nonostante la pioggia».
«La pioggia è vita, anche se è un po' fastidiosa. Ma anche la vita è un po' fastidiosa, non crede?».
«Come non darle ragione».
«Sono qui per Stefania, ho intenzione di farle un regalo».
«Ha in mente qualcosa in particolare?» Chiesi.
«A dire la verità sì. Mi scusi tanto ma mi sono permesso di portale una foto».
Prese il portafogli dalla giacca e tirò fuori un foglio ripiegato in quattro. Lo schiuse e me lo diede.
Sopra c'era l'immagine di un braccialetto. Era una cosa molto semplice. Un filo con incastonati al centro tre diamanti.
«Non... non deve essere una copia. Ma... diciamo... quello è un buon punto di partenza». Disse Riva.
Apprezzavo la fiducia.
«Ha in mente un budget?» Chiesi.
Quando ci sono di mezzo i diamanti le cifre possono cambiare di molto; anche se, per l'occhio, in effetti, non cambia quasi nulla. Tutto dipende dal taglio e dalla purezza, le dimensioni contano meno. Ho sempre pensato che i diamanti sono solo per chi ne capisce.
«Vorrei che fosse un gioiello... qualcosa di fantastico. Sa, abbiamo un anniversario da festeggiare e vorrei sorprenderla. Penso che lei, Giada, sappia meglio di me di cosa sto parlando».
Mi lasciai sfuggire un sorriso. «Se si riferisce ai diamanti, può darsi. Ma se intende i regali, non credo di essere esperta in quello».
Riva rimase zitto a guardarmi per un momento, come se la mente fosse altrove. Aveva occhi di ghiaccio.
Poi ritornò alla realtà: «Dicevamo del budget... Ecco, mi fido di lei. Come sempre. Se riuscissimo a stare più o meno sulle solite cifre non sarebbe male».
«Certo. Ce la facciamo. Per quando ce l'ha bisogno?»
«Se non è un problema... il prima possibile. L'anniversario è giovedì prossimo.»
«Caspita» esclamai.
«Ha ragione, ha ragione. Sono in ritardo».
«Dovrò mettermi subito al lavoro».
«Senta, non si preoccupi di farmi vedere la bozza. Proceda pure come meglio crede. Basta che sia un pezzo... stupefacente. Mi fido di lei Giada».
«Non c'è problema Riva. Ci mancherebbe. Mercoledì sarà pronto. Se ci fosse qualche problema la contatto immediatamente».
«Bene Giada. Il mio numero è sempre lo stesso».
Si alzò in piedi e così anch'io.
Si fermò un attimo a guardarmi: «Mi permetta di farle i complimenti. Lei è sempre più bella ogni vota che la vedo».
Probabilmente arrossii nel sentire quelle parole, anche se un complimento era proprio quello che mi ci voleva.
Riva si rimise l'impermeabile sopra la giacca: «A mercoledì Giada, grazie davvero».
«Ma si figuri Riva. Sono io a ringraziarla. A presto».
«Arrivederci».
Dopo che uscì dallo studio buttai giù un schizzo in meno di venti minuti e andai da Vincenzo per l'ordine.
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V.
RandomUn viaggio sconvolgente, oltre i limiti. Giada Ferreri conduce una vita tranquilla e appagante e si riscoprirà presto una donna sorprendente. Appassionata di moda e di stile, disegna gioielli e gestisce una gioielleria a Como, dove vive con il mar...