cinquantadue

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Durante il viaggio di ritorno non mi sentivo più me stessa. O meglio, mi sentivo una nuova me stessa.

Dopo quell'esperienza mi sentivo cambiata nel profondo, e capivo di non poter più tornare quella di prima.

La nuova me stessa mi piaceva. Più di quella vecchia. Molto di più.

Non avevo intenzione di raccontare a nessuno quello che avevo fatto, nemmeno a Sara. Mi sentivo libera di vivere la mia sessualità fino in fondo, e pazienza se per dover essere me stessa ero costretta a mentire.

Pazienza se ero costretta a tradire mio marito.

Pazienza.

Prima di tutto veniva me stessa. La nuova me stessa. Quella disposta a tutto pur di essere felice.

Mentre bevevo champagne sul volo di ritorno mi sentivo a mio agio. Forse in futuro avrei potuto magari cercare di coinvolgere Giulio alle feste di V. O magari Sara. O forse nessuno di loro.

Sorrisi al pensiero che avrei potuto partecipare alle aste fino ad accumulare i soldi per aggiudicarmi uno schiavo. Oppure una schiava.

Vedevo la mia vita con occhi diversi.

Le possibilità erano infinite. Avevo soltanto fatto il primo passo. Avevo ancora tutta la strada da percorrere. Il mio nuovo spirito, la mia nuova me stessa, mi avrebbe fatto compagnia. La mia parte oscura e la mia anima nera sarebbero state con me. In me.

Sarebbero state me.

L'unico pegno da pagare era fare in modo che non lo venisse mai a scoprire mio marito. Tutto sommato, per essere una donna felice a appagata, era un prezzo accettabile. In fondo, in ogni caso, ne avrebbe tratto vantaggio anche lui. Vivere insieme a una donna felice non è paragonabile a vivere insieme a una donna con le ali tarpate.

E poi potevo sempre cercare di coinvolgerlo. Anche se mi sembrava un pensiero assurdo. Dopotutto, però, era stato assurdo anche prima di incominciare.

In fondo, nella vita, mai dire mai. Mai credere che non ci siano vie d'uscita. Mai credere che non ci siano possibilità. Il futuro è sempre pronto a stravolgerci. A farci crescere. A trasformarci da quello che dovremmo essere per gli altri, in quello che saremmo dovuti essere da sempre per finire in quello che saremo per sempre, almeno fino al prossimo cambiamento.

Il prezzo da pagare, se messo a confronto con una vita fatta di rinunce in nome di un equilibrio impossibile da raggiungere, proprio perché basato sulla rinuncia di una parte di sé, allora è un prezzo più che accettabile.

Un buon prezzo.

Dopotutto, quando siamo felici, siamo in grado di donare di più alle persone che amiamo e poco importa se abbiamo qualcosa da nascondere.

L'importante è che resti nascosto.

Prima di partire Jasmine e Cadina mi avevano lasciato i loro numeri di telefono. Forse in futuro saremmo diventate amiche. Avevamo fatto un'esperienza che ci avrebbe unite più di qualsiasi promessa, più di qualsiasi gentilezza, più di qualsiasi ti amo o ti voglio bene. Eravamo legate da qualcosa di profondo, che ci accomunava, che ci rendeva diverse agli occhi degli altri ma simili, molto simili, tra noi.

Eravamo donne della stessa specie.

Se eravamo donne felici, in grado di vivere vite normali ma capaci di liberare il nostro io più profondo e sconvolgente, senza paure e senza remore, traendo ossigeno per la nostra anima attraverso l'adrenalina dei nostri limiti, lo dovevamo a V.

Un uomo capace di accompagnare una donna, passo dopo passo, alla scoperta di se stessa.

Forse mi sarebbe piaciuto diventare una donna come lui, capace cioè di accompagnare un uomo alla scoperta del suo io più profondo.

Forse sarei riuscita a trascinare anche Giulio nel baratro della vita.

Forse sarei riuscita a trasformare il nostro matrimonio in un capolavoro.

Forse.

V non era un demonio, o meglio, era un angelo. Non conoscevo nessuno che versava certe cifre in beneficenza senza farsi pubblicità.

Ormai, nella mia mente era diventato il mio principe nero. Colui che era stato in grado di salvarmi dal grigiore della mia vecchia esistenza, per offrirmi una strada lastricata di emozioni, di benessere, di emancipazione completa.

Forse era proprio quella la sua opera di bene più importante: salvare donne e uomini da una vita banale, fatta di costrizioni e rinunce.

Mai e per niente al mondo avrei rinunciato alla sua amicizia.

Mai e per niente al mondo avrei rinunciato alle sue feste.

Mai e per niente al mondo avrei rinunciato a me stessa.

Quando scopri la tua anima nera, non puoi più tornare indietro.


FINE.



V.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora