Il giorno dopo fui grata di svegliarmi nel mio letto e fui ancora più grata nell'apprendere che Giulio era già uscito. Mi svegliò il suono insistente del campanello. Era Olga che, preoccupata, continuava a insistere.
Era tardi. Scesi dal letto, andai ad aprirle e mi infilai in doccia. Non poteva essere così facile. Sapevo che prima o poi (quella sera di sicuro) avrei dovuto affrontare Giulio. Ma grazie al cielo avevo un'intera giornata per pensare a cosa raccontargli.
Arrivai in studio e subito dopo aver aperto al pubblico telefonai a Sara.
«Pronto» sembrava che la sua voce provenisse dall'aldilà.
«Ti ho svegliata?».
«Fai tu».
«Dai... vieni a farti una colazione in centro, ho bisogno di parlarti».
«Agli ordini». E riattaccò.
Volevo un consiglio su una cosa di cui avevamo già parlato e di cui mi ero già data una risposta. In fondo avevo semplicemente voglia di vedere Sara. Volevo parlare della sera precedente. Volevo parlare di V.
Prendemmo un caffè insieme in studio, di pessima qualità ma andava bene lo stesso. Sara continuava a insistere sul fatto che fosse sbagliato rinunciare a un'avventura con V, perché, per quanto la riguardava, era evidente che lui avesse un debole, o qualcosa di più, nei miei confronti: «Magari ha solo voglia di portarti a letto e sbatterti per bene ma sinceramente Dada, che cosa ti importa? Anzi, quella sarebbe la cosa migliore, in assoluto. E poi un'avventura extramatrimonio, se tenuta nascosta ovviamente, non fa atro che migliorare il rapporto col proprio compagno. L'amore è un'altra cosa e la gelosia è in grado di distruggerlo. Ma il sesso è la scintilla che accende il mondo. E' tutta un'altra questione. Per alcuni è un po' come andare in palestra e credo che V sia uno di questi».
«Si, ma io non sono capace di mentire a Giulio».
«Dai, non essere sciocca. Sei pur sempre una donna e sei capace di fare molte più cose di quelle che credi. Il problema può nascere solo nel caso ti ci innamori di questo V ma non credo proprio che sia il tuo caso».
«Okay, mettiamo che mi vada di rivederlo...e come faccio?»
«Questo è un altro tipo di problema. Certo che è un bel problema. Ma scusa, non ti ha lasciato il suo numero di telefono?»
«Non ci penso neanche a chiamarlo. Ho troppa paura che possa rispondere quella stronza di Cadina e ti giuro che non lo sopporterei».
«Allora mia cara temo che l'unica cosa che tu possa fare è aspettare».
E, in effetti, fu così. Tornai alla mia solita routine.
Quella sera, dopo aver raccolto le mie forze e, come diceva Sara, le mie capacità intrinseche di donna, raccontai a Giulio dell'evento per la presentazione del gioiello. In fondo, era stato più facile del previsto. Era bastato tralasciare il bacio ed entrare, con dovizia, nei particolari della cena sulla piscina, della villa, del viaggio in aereo. Forse esagerai un po' per quanto riguarda l'enfasi del racconto perché alla fine Giulio era così entusiasta che espresse il desiderio di partecipare anche lui se mai ci fosse stata una prossima volta.
Quella sera, come tante (troppe) altre sere, mio marito non sembrava propenso a fare l'amore e, sinceramente, non lo ero nemmeno io.
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V.
RandomUn viaggio sconvolgente, oltre i limiti. Giada Ferreri conduce una vita tranquilla e appagante e si riscoprirà presto una donna sorprendente. Appassionata di moda e di stile, disegna gioielli e gestisce una gioielleria a Como, dove vive con il mar...