trentasette

3K 101 5
                                    

Il solo fatto di mandare un sms al numero segnato sul cartoncino che mi aveva fatto avere V, mi scatenò un brivido.

Quel semplice "si", acese un fuoco dentro di me, che lento e inesorabile, sarebbe arrivato fino a bruciarmi l'anima, o quel che ne rimaneva.

Raccontai a Sara le cose come stavano. Non proprio esattamente come stavano.

Lei, naturalmente, m'incoraggiò ad andare alla serata. Anche se mi fece uno strano effetto sentirla farmi delle raccomandazioni. Mi disse di stare in guardia. Di stare attenta. Di non lasciarmi andare. Soprattutto, per come la vedeva lei, era importante che non perdessi la testa per V. Andava bene il sesso, anche quello estremo; andavano bene i giochi, di qualsiasi genere; ma non dovevo assolutamente innamorarmi.

Puoi immaginare quanto Sara ci rimase male nel momento in cui capì che, questa volta, non sarebbe potuta venire.

«Ti avverto: a Guilio dico che vieni con me. Così non si insospettisce». Dissi.

«Va bene, ho capito. Ti copro io. Mi toccherà stare nascosta tutto il giorno in casa» disse con il tono di una bambina che deve rinunciare al gelato. Ma da buona amica mi incoraggiò, ancora una volta, nel cercare un appagamento sessuale che, secondo lei, per troppi anni, non riuscivo più a trovare.

Mentre a Giulio dissi che era stata organizzata un'altra serata per la presentazione di un gioiello. Sempre dallo stesso cliente, che era un appassionato e un collezionista. Lo avvertii che sarei rientrata tardi e gli raccontai che, anche questa volta, sarebbe venuta Sara ad accompagnarmi e che non doveva preoccuparsi di nulla.


V.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora