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Perciò, visto che Wattpad mi odia e non vuole farmi pubblicare l'immagine del capitolo, ve la metto qui a sfregio. Fuck Wattpad. Enjoy the story xx -H
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Apro la porta esitante, scrutando lo spazio buio davanti a me. Cerco subito con le dita l'interruttore e accendo tutte le luci che ci sono; lo spazio è relativamente vuoto e noto subito quattro o cinque fodere di chitarre appoggiate vicino alla finestra.
La stanza dove Niall mi ha lasciato è spartana e sulle tinte del bianco e del grigio. C'è un normale letto con le lenzuola candide alla mia destra, un'armadio che lo affianca, una piccola scrivania con un vecchio televisore sopra e dall'altro lato il bagno. Il balconcino che mi sta di fronte è piccolo ma accogliente, e scommetto che ci sia un'ottima vista su Londra. Attraverso timidamente la stanza, sporgendomi al freddo e alla notte. L'Hotel è altissimo, probabilmente se salissi sul tetto tutto mi sembrerebbe grande quando una formica. Se Amnesia fosse qui si sporgerebbe fino ad essere con metà corpo nel nulla, oppure infilerebbe i piedi fra le grate della ringhiera e guarderebbe in basso per sentirsi volare. Il solo pensiero di fare quello che farebbe lei mi fa girare così forte la testa che rientro in camera chiudendo velocemente le ante della finestra. Grazie alla mia fantastica idea di uscire fuori ora la stanza è inondata da un freddo glaciale che mi perfora le ossa.
Senza pensarci due volte mi spoglio e mi infilo nel bagno, sotto la doccia. Il fiotto d'acqua calda mi scioglie i nervi e porta via giù nello scarico tutti i brividi della serata, cautamente mi siedo nel piano di ceramica e stringo le gambe al petto, affondando il mento tra le ginocchia.
Sento ancora la neve gelida nei miei capelli e cerco di restare il più a lungo possibile in quella posizione, nonostante la stanchezza che mi pesa sugli occhi e l'ora tarda. Mi avvolgo nel grande accappatoio quando temo di potermi addormentare sotto la doccia, il pensiero che ci sia stato qualcun'altro tra questo cotone candido mi fa rabbrividire ma fingo di non pensarci e incomincio a districare i nodi nei miei capelli. Quando sono soddisfatta stacco il phon dal muro e tento di asciugarmi, ma il getto è così debole che non serve quasi a nulla se non a farmi innervosire.
Alla fine perdo la pazienza e cerco di rimediare strofinandoli contro l'asciugamano, almeno ora non gocciolano più ovunque. Non avendo un pigiama e rifiutandomi di dormire in intimo per il freddo che fa da padrone in camera mia, recupero dal cumulo di vestiti che ho lasciato a terra all'ingresso la mia felpa e l'infilo frettolosamente per trattenere il calore della doccia. Spengo le luci nel bagno e faccio una corsa dritta verso il letto, inciampo in qualcosa che mi fa imprecare a sommessamente. Dovrebbero inventare un santo per il mignolino del piede, maledizione.
Mi fiondo comunque sul letto direttamente sotto le coperte, è più forte di me pensare che ci sia qualcuno alle mie spalle con un coltello pronto ad ammazzarmi. E ovviamene, le coperte sono indistruttibili e a prova di lama. Mordo forte un'angolo del lenzuolo e faccio respiri profondi e tremolanti, non c'è nemmeno una lucina in tutta la stanza. Neanche stringere gli occhi e immaginare qualcosa che non sia la notte riesce a calmarmi. Hai promesso a Niall che non avresti avuto più paura, già, ma una cosa è dirlo se sei vicino a qualcuno di cui ti fidi, un'altra e farlo da sola, in una camera che non cosci, completamente al buio.
La mia concentrazione cade sulle luci in lontananza dei palazzi che popolano Londra, e per restare con il pensiero fisso lì incomincio ad immaginare cosa stiano facendo le persone in quel momento. I rumori delle auto sembrano essere gli unici a torreggiare nella grande città, ma riesco anche a sentire la musica nella stanza di Louis, che è la più vicina alla mia. Non credo si preoccupi di svegliare le persone nelle altre camere, probabilmente non c'è nessuno, magari hanno tutto il piano per loro. Non conosco nessuna canzone di quelle che sta mettendo, non so perché ma la cosa mi innervosisce. Quella di ora è proprio bella, se solo avessi il telefono attiverei Shazam sperando di trovare il titolo. Lancio un'occhiata sofferente al punto dove dovrebbero esserci i miei vestiti e il mio zaino, ho il telefono lì dentro, probabilmente è anche scarico, non vale la pena alzarsi per andare a prenderlo.
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I Found Love in your Laugh [N.H] #Wattys2016
FanfictionIN REVISIONE -Con la vita che conduco non c'è mai tempo per il tramonto, perché non è una cosa che vedi e basta, no. Il tramonto è molto di più, lo si deve guardare tutto dall'inizio alla fine, perché c'è un momento, uno preciso, che è perfetto per...