CapitoloTrentacinque- Body Lenguage

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POV'S NIALL

-Sei la più grande testa di cazzo che conosca! Smettila di urlare come una ragazzina, ti stanno solo disinfettando- sbraita Harry girando intorno al mio letto. Non è arrivato nemmeno da trenta secondi e già sta urlando. L'infermiere gli lancia un'occhiata truce per fagli abbassare i toni, nonostante per motivi di privacy mi abbiano messo in una camera privata. Ci sono altri cinque letti vuoti intorno a me, e non faccio altro che pensare che probabilmente c'è qualcuno lì fuori che non può essere ricoverato perché il mio culo occupa sei posti. Maledizione.

-Brucia, dio se brucia- gemo quando il ragazzo riprende a tamponare l'ovatta imbevuta di disinfettante sul mio sopracciglio. -Perché ci stanno mettendo così tanto?-

-Ho una domanda più urgente: perché stavi correndo con la macchina?! L'autostrada è una fottuta di pista da pattinaggio e tu acceleri?-

-Smettetela di urlare! Questo è un'ospedale, non un parco giochi- la voce dell'infermiere sovrasta le nostre facendo alzare gli occhi di Harry al cielo quando si sentono tante persone confabulare ad alta voce sempre più vicine.

-Ma loro possono?- indica con il pollice due medici che entrano rapidamente nella stanza con una barella occupata. Riconosco subito Edith, anche da lontano il suo profumo arriva fino a me eliminando la puzza di disinfettante. Ha il cappotto completamente aperto e le hanno tagliato la maglietta verticalmente, la sua pelle pallida sembra ancora più bianca sotto la luce di questi neon. Sento il cuore salirmi i gola e soffocarmi, il macchinario che controlla i miei battiti prende a suonare istericamente e il ragazzo preme di più sulla flebo dei tranquillanti per farmi rilassare. Bastardo.

-Harry se continui a fissarla in quel modo ti castro- ringhio minaccioso. Lui alza un sopracciglio con una faccia ironica. Ce l'ha con me per la storia di Selena? Anche lei è arrabbiata per quello?

Caricano Edith sul letto affianco al mio, ho appena il tempo di vedere un'infermiera massaggiargli il torace prima che il mio tiri una tenda di plastica turchese tra me e lei. Lo guardo malissimo troppo imbottito di medicinali per rispondere, non capisco perché rincoglionirmi fino a questo punto. Ho solo qualche ammaccatura qua e là, sono sano con un pesce. Edith era dal lato dove la macchina si è scontrata. Mi sento più male per come l'ho trattata che per tutti i lividi che si stanno formando sulla mia pelle, ho soltanto voglia di abbracciarla e di chiederle scusa per questo casino, ho avuto una paura tremenda quando l'auto si è fermata e l'ho vista ancora attaccata alla cintura di sicurezza con la testa immobile a ciondolare da un lato, il finestrino le si è praticamente spaccato addosso, io ho solo urtato la testa.

-Che le state facendo?- mormoro strascicando le parole. -Sta bene?-

Appena un dottore se ne va vedo l'infermiera che ha seguito Edith affacciarsi e aspettare che se ne siano andati tutti, per poi guardarmi male. -Non sono autorizzata a darvi informazioni se non siete parenti-

-Sono suo fratello- mento subito e la vedo alzare gli occhi al cielo esasperata. -Come se non sapessi già chi sei- ridacchia ritornando dietro la tenda. -Bello il video della NASA, ma non ho capito il collegamento...-

-E' la mia fidanzata- ritento sospirando. La vedo andarsene scuotendo la testa e Harry esce insieme a lei. I minuti che passo da solo in quella stanza sapendo che Edith è affianco a me ma non posso vederla sono strazianti, soprattutto perché sento il bip della sua macchina e i rumori della mascherina che sta usando per respirare. Cristo l'ho uccisa. Scoppio a piangere e non posso nemmeno nascondermi perché vedo Haz rientrare subito con una faccia grave. Mi fissa mentre piango e allungo la mano come un bambino verso la tenda che è comunque troppo lontana.

I Found Love in your Laugh [N.H] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora