xx
- Like my fathers come to pass
Seven years has gone so fast
Wake me up when September ends* -Le parole della canzone risuonano nel bus per tutto il viaggio di ritorno, io e Louis sembriamo due ubriachi talmente che ridiamo mentre cantiamo, tutto ripreso sotto lo sguardo divertito di Niall che punta il suo I-Phone verso di noi. Vorrei coprirmi la faccia o andare da lui e nascondergli il telefono, ma mi sto divertendo troppo per anche solamente pensare di fare qualcos'altro oltre a tare seduta tra lui e Louis
-Okay, Edith ti adoro- ridacchia quando scendiamo e attacca a cantare un'altra canzone dell'album che riconosco subito. Mi unisco urlando nella notte silenziosa, il braccio sulla sua spalla.
Appena entriamo nello Hotel la stessa ragazza alla reception di prima ci squadra come se avessimo tre teste e con un gesto secco batte la mano sopra la scrivania di mogano davanti a lei e ci intima di fare silenzio. Arrossisco immediatamente e chiudo la bocca con la testa bassa mentre a Louis sembra importare poco e alza ancora di più la voce superando la ragazza a cui sembra uscire il fumo dalle orecchie. Liam ci raggiunge subito e piazza una mano sulla bocca spalancata del più grande, trascinandolo di forza, insieme agli altri, nell'ascensore.
Ci vogliono due persone, tante minacce e promesse impossibili per convincere Louis ad entrare in camera, ma non capisco perché i ragazzi ora si preoccupino così tanto di farlo andare a dormire. Finalmente sembra felice!
Liam saluta tutti con un gesto rapido delle mani e si va a buttare sul letto, dichiarando di essere troppo stanco persino di respirare; Harry resta con noi per dieci minuti prima di rincasare con la scusa del mal di testa, ma si capisce che lo fa per lasciare me e Niall soli. Questa cosa mi imbarazza, non potrei mai immaginare me e Niall davvero insieme, cioè non in quel senso. Non sono quel tipo di ragazza, non ho un sorriso che stende, porto degli stupidi occhiali, non mi trucco e non so farmi i lacci.
-Non ho sooonno- si lamenta distraendomi. Concordo in pieno agitando la testa, entra insieme a me nella stanza dove ho dormito l'ultima volta. Posa le chitarre vicino alla finestra e si volta verso di me con le mani sui fianchi.
-Dovresti portarti qualcosa da mettere per la notte quando esci con noi, non credo che riusciremo mai a tornare in un orario normale- dice buttandosi di peso sul letto. Il piumone intorno a lui si gonfia traballando, gli escono le gambe fuori dal materasso. Alzo le spalle e mi vado a sedere vicino a lui con le gambe incrociate, rispondendo a qualche messaggio di Amnesia. Non mi stupisce il fatto che sia ancora sveglia a quest'ora.
-Hai programmi per domani?- chiedo afferrando il cuscino più vicino a me per abbracciarlo. Con le dita si stropiccia gli occhi e fissa il soffitto spoglio e crepato.
-Mh un'intervista in mattinata e poi ho il resto della giornata libera, tu?-
-Alle dieci ho un turno di lavoro, fino tipo alle sei, ma per il resto sono apposto perché ho dei temi già fatti per la scuola-
-Scuola?- il suo tono interrogativo mi sorprende. Mi stendo accanto a lui e fisso lo stesso punto che sta guardando per capire cosa ci vede di tanto interessante.
-Già, vado a scuola, sai, quello strano edificio con l'aspetto di un carcere in cui ficcano gli adolescenti per farli diventare comunisti, come tutte le persone di diciotto anni- ridacchio rinunciando al soffitto e fissando curiosa il suo profilo. Stringe le labbra e borbotta qualcosa di incomprensibile sul fatto che lui non sia riuscita a finirla.
-Puoi spegnere la luce? Voglio fare una cosa- mi alzo con un grugnito, e lo faccio solo perché a chiedermelo è stato lui. Prima di farlo prendo un lungo respiro e chiudo gli occhi, così so già cosa aspettarmi quando li riaprirò. C'è uno spostamento d'aria seguito da un cigolio e capisco che Niall si è alzato. Sono praticamente un pezzo di legno tanto che sono tesa, mi giro con le spalle rigide e guardo la sua ombra recuperare una chitarra tra quelle per terra, quella classica.
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I Found Love in your Laugh [N.H] #Wattys2016
FanfictionIN REVISIONE -Con la vita che conduco non c'è mai tempo per il tramonto, perché non è una cosa che vedi e basta, no. Il tramonto è molto di più, lo si deve guardare tutto dall'inizio alla fine, perché c'è un momento, uno preciso, che è perfetto per...