CapitoloCinquantadue- Rain

168 15 3
                                    


La prima goccia di pioggia cade sopra una delle fotografie che mi ha fatto Niall mentre ero intenta giocare con uno di quegli steli di grano bruciato. Fisso la piccola gocciolina che ingrandisce la visione sul cielo alle mie spalle in quello scatto e piego gli angoli della bocca verso il basso tristemente, alzando la testa. E' rimasta solamente una pennellata di quel bellissimo tramonto che è stato inghiottito dalle nuvole e dal buio, lasciandoci poco illuminati. Un'altra goccia cade sul mio viso, sembra una lacrima, la scaccio via alzandomi in fetta quando ne sento un'altra dietro la schiena e un'altra ancora. Infilo la polaroid e tutte le foto che abbiamo fatto sotto la mia felpa e mi stringo nelle spalle mentre la pioggia incomincia a cadere più insistente fino a  diventare un temporale. Saltello sui miei piedi mentre aspetto che Niall si metta in piedi, scivola cadendo sulle ginocchia con una risata, l'acqua gli fa appiattire il tessuto della felpa contro le spalle toniche.

-Cazzo!- ridacchia non riuscendo a mettersi diritto, sento i capelli attaccarsi al viso sempre più bagnato. Afferro la sua maglia e la stringo nel mio pugno aiutandolo e insieme scappiamo sotto la pioggia. Mi piace, intendo il correre con il temporale e le mani che sfiorano il grano e Niall che ride nel tunnel degli orrori e le foto che nascondo contro il petto, mi sento quasi male quando smetto di sentire la pioggia contro la nuca ma non smetto di sorridere e il buio non mi fa più paura perché Niall sta cantando ad alta voce, e credo di potermi sentire il cuore scoppiare da un momento all'altro. Salta agilmente sopra la banchina e mi mette le mani sotto le ascelle sollevandomi come una bambina per raggiungerlo. Senza pensarci due volte prende lo skateboard al posto mio e con la mano libera mi aggrappo alla manica del suo giubbotto senza però toccarlo veramente. Sembra conoscere tutte le rampe di scale a memoria, mi guida sicuro anche attraverso il buio e io non faccio altro che sentirmi viva, come non mi sentivo da anni, viva come se avessi ripreso a respirare dopo minuti e minuti in apnea, viva, come se fosse la cosa più giusta di questo mondo e solo lui possa darmela.

Mi fa accucciare per prima e passo attraverso le transenne che prima ci hanno permesso di entrare nella metropolitana abbandonata, il temporale sta diventando così forte che l'acqua scivola sulle scale d'avanti a me bagnandomi completamente le scarpe. Le agito divertita nella pozzanghera aspettando che anche Niall esca, sento ancora il metallo freddo di alcune parti della Polaroid contro lo stomaco, la maglia si è completamente inzuppata e ho paura di rovinarla. -Dai muovitiii-

Fa un verso strozzato e incomincia a salire le scale a due a due, sbucando nel vialetto da dove eravamo arrivati prima. Ci sono solo due lampioni ad illuminare la stradina malmessa, ed è un'impresa non inciampare in tutti i fossi che ci sono. Sento la mano calda, bollente, di Niall sulla base della mia schiena mentre mi accompagna a gesti attraverso la pioggia che si sta facendo così fitta da non riuscire a vedere un metro avanti il mio viso, sembra essere tutto grigio e freddo ma non è brutto. Quando arriviamo nel vialetto dove ha parcheggiato mi aggrappo a tutte le maniglie delle porte più vicine non ricordando di che colore sia la sua. Alla fine tira fuori dal cappotto il mazzo di chiavi e vediamo un paio di lampioni lampeggiare quando pigia sul tasto di sblocco. Mi getto a peso morto sul sediolino, bagnando la pelle nera, e Niall fa lo stesso lasciando lo skate nel cofano.

Si passa una mano tra le ciocche bagniate buttandosele dietro per riuscire a vedere, ma gli ricadono sul viso fino a coprirgli gli occhi. Mi passo le dita sotto le palpebre ridacchiando e tolgo l'eccesso di mascara che si è sciolto, alzo leggermente la maglia scoprendo una striscia di pelle pallida e recupero le foto e la macchina fotografica, rigirandomele tra le mani per vedere se si siano rovinate o meno, poi le lascio scivolare sul cruscotto raggomitolando le gambe al petto.

-E' stato pazzesco- dico a bassa voce coprendomi il sorriso con le dita, non so perché ma ho come la paura che se alzassi la voce questa situazione si potrebbe spezzare. Mi agito levandomi il cappotto e cercando di staccare la maglia dal mio stomaco, sto congelando. Quasi leggendomi nel pensiero, Niall accende i riscaldamenti e si sfila una manica per volta il suo giubbotto. Nonostante l'aria calda incominci a diffondersi nell'abitacolo, sento lo stesso i brividi lungo tutto il corpo e mi tremano le labbra. -Pazzesco, ma diamine sto congelando, non vedo l'ora di tornare a casa-

I Found Love in your Laugh [N.H] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora