POV'S NIALL
-Dannazione ragazzi faremmo tardi!- sbraita per l'ennesima volta Liam battendo il piede sul limite della strada, la porta dell'auto scura è già aperta per facilitarci il passaggio. I soliti bagliori dei flash continuano a seguirci e ad accecarci anche da dietro le porte scorrevoli del nostro Hotel a cinque stelle, quasi non ci faccio più caso oramai. Mi sembra più strano non trovarle che al contrario.
Supero il portone in vetro a testa bassa sistemandomi meglio la montatura nuova di occhiali sul naso ed entro nella macchina senza fiatare, seguito da Louis e Harry. Mi giro un secondo e faccio passare avanti il più basso, come ci dicono sempre di fare se loro due si trovano vicini, ma cerco di farlo risultare il più naturale possibile e mi sporgo anche a circondare le spalle del riccio con il mio braccio. La cosa che mi fa ridere è che con quel movimento il colletto della camicia nera si è mosso, mostrando per un secondo una macchia violacea abbastanza grossa che copre subito con le dita. Non per me, ma per i paparazzi.
-Vi date già da fare uh?- scherzo spintonandolo giocosamente. Arrossisce mantenendo lo sguardo neutro e alza un sopracciglio, aspettando di essere al riparo sui sedili posteriori prima di rispondermi.
-E io che credevo te ne fossi già accorto dal fatto che la tua stanza è accanto alla mia- mi fa un'occhiolino con un sorriso sfacciato che non mi sono ancora abituato a veder spuntare sulle sue labbra, Harry è assolutamente un pervertito di prima categoria, ma quel suo aspetto angelico continua a sconvolgermi, quando dice una parolaccia è come sentirla pronunciata da una nonna, decisamente inappropriato.
-Fate schifo- biascico ridendo, incominciamo a muoverci.
Sinceramente con il passare degli anni tutti questi eventi in nostro onore o di accoglienza hanno incominciato a stancarmi. Il fatto che è come se ci debbano qualcosa e incomincino ad allestire feste su feste solo per vederci nemmeno una notte intera non ha senso. Siamo pagati per rispondere alle loro domande durante le interviste o per parlare del nuovo album, perché ingrandire ancora di più la cosa. Perché invitarci in una maledetta sala con gente che non conosciamo a stringere continuamente mani di sconosciuti e ha fare foto come se fossimo vecchi amici. Io non conosco nessuno se non i ragazzi in Messico. Nessuno.
L'auto si ferma d'avanti al locale, che sicuramente è uno dei più belli del posto, e tre bodyguard ci accompagnano fin dietro le porte. E' arredato modernamente, sembra che sia stato tutto tirato a lucido e sui divanetti di pelle bianca non c'è né una macchia né un graffio. Una fila già pronta di camerieri con un completo nero elegante tiene in equilibrio sulla mano destra un vassoio con numerosi drink, e la sinistra, appoggiata al busto, sostiene un fazzoletto bianco. Appena mettiamo piede nell'atrio dove si sta svolgendo il party tutti si girano a fissarci con sorrisi da una parte del viso all'altra, qualcuno applaude anche. Perché, mi chiedo, perché. A volte ho voglia soltanto di fare lo sgambetto a qualcuno e vedere se le persone mi elogiano anche nel fare quello. Sembra tutto così falso.
Ma la luce bassa e la musica forte ci permette relativamente di riuscire a sgattaiolare via verso delle poltroncine più riservate. Ci sono altre star qui intorno, riesco a riconoscere qualche volto importante, ma forse sarà per il fatto che hanno uno spinello in mano o sono accompagnati da escort, cercano di far finta di non vederci. Cosa che ho imparato a fare bene sin dal primo momento per non entrare nei casini.
Se c'è una cosa che ci hanno sempre detto di fare è fare quello che i manager vogliono, sempre, il che equivale a partire dalle cose più piccole, come il protestare per aver ricevuto un assolo breve in una canzone, a quelle più grandi, come per esempio nel caso di Louis e Harry che nascondono la propria sessualità. A volte mi sento così stanco, così stufo di seguire i loro copioni, le loro messe in scena che mi vien voglia di prendere tutto e andare via, come ha fatto Zayn.
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I Found Love in your Laugh [N.H] #Wattys2016
FanfictionIN REVISIONE -Con la vita che conduco non c'è mai tempo per il tramonto, perché non è una cosa che vedi e basta, no. Il tramonto è molto di più, lo si deve guardare tutto dall'inizio alla fine, perché c'è un momento, uno preciso, che è perfetto per...