CapitoloSessantaquattro- Come here!

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Amnesia se ne sta seduta sopra sopra il bancone della cucina a far dondolare la gambe che non toccano terra mentre una Megan preoccupata le tampona la ferita sulla mano con un po di ovatta e acqua, che continua a cambiare di continuo visto che quella nella ciotola diventa beige ogni volta che bagna l'ovatta sporca di sangue lì dentro.

-E se ci volessero dei punti?- chiede ansiosa avvicinando il palmo al suo viso per esaminare meglio il taglio. Lei alza gli occhi al cielo sbuffando e si sottrae.

-No, sto bene, è solo un graffio ci metto un cerotto e tra una settimana sarà come nuovo, non dovevi andare a vedere quel film al cinema con Aaron? Cioè se continui a stare qui trattandomi come una bambina farai tardi, su, sali sopra e vai a cambiarti prima che...- Megan la interrompe scuotendo la testa.

-Anche volendo, sarei dovuta essere pronta e fuori al cinema ben venti minuti fa, sarà per un'altra volta magari- dice con un po di rammarico nella voce incominciando a fasciare con una garza sterile la mano della ragazza che fa una smorfia ad ogni suo gesto. -Edith hai i minuti sul telefono?- chiede risvegliandomi dal mio stato di trance nel guardare il movimento circolare delle sue mani.

Scuoto la testa per riprendermi e tiro fuori dalla mia tasca il telefono porgendoglielo ancora intontita. Compone il numero del suo ragazzo (?) a memoria e aspetta qualche squillo prima di incominciare a parlare incastrandolo tra la spalla e l'orecchio. Finisce di medicare Amnesia che apre e chiude il pugno per vedere quanto riesca a muovere la mano e subito la garza di sporca, facendola sbuffare. La nasconde nella tasca della felpa e scende dal bancone uscendo dalla cucina. Tra Megs che parla a telefono con Aaron e Amnesia che ha deciso di ignorarmi totalmente, ancora più di prima se è possibile, non so che fare. Lo ammetto, mi sento ancora male per quello che mi ha detto, ma non glielo dirò mai, come anche l'essere d'accordo con le parole che mi ha sputato addosso dopo scuola. Mi ha fatto sentire male per tutte le volte che non le ho chiesto caso avesse o sul perché fumasse, o anche il semplice perché avesse smesso di mangiare di nuovo.

-Vado su da Drew per vedere come sta, aveva detto di non sentirsi troppo bene- annuncia alzando la voce e prendendo il suo solito zaino. Si chiude la porta alle spalle prima che possa anche solo girarmi per guardarla, stringo le labbra e mi lascio cadere a peso morto sul divano guardando annoiata il televisore su un programma di cucina che non interessa a nessuno.

Ne guardo così tante puntate e che, oltre ad avere gli occhi che sanguinano, mi viene fame, la giornata sembra così lenta, sono appena e cinque e deve ancora tramontare il sole.

A sconvolgere la tranquillità che c'è a casa, escluso il mormorio di Megan a telefono, è lo squillare del citofono. Rotolo già dal divano dopo qualche squillo vedendo che Megs non accenna a rispondere e mi avvicino pigramente prendendo la cornetta.

-Mh?- mormoro stropicciandomi gli occhi. Sento una voce affannata rispondermi istericamente. Amnesia.

-Scendi subito, Drew non si è sentita bene, ho le chiavi della macchina in camera mia sul comò, prendile e scendi, immediatamente- assimilo tutte le informazione con una lentezza che mi fa sentire stupida: primo, Amnesia sta parlando direttamente con me e non sono insulti quelli che mi ha appena rivolto, secondo, Drew si è sentita male, terzo, dove ha detto che sono le chiavi? Corro in camera rovistando tra i cassetti, prima di notarle esattamente sul comò, le afferro senza nemmeno prendere il mio cappotto e mi precipito in cucina cercando di gesticolare a Megan quello che è appena successo, ma non mi capisce.

-Edith, possiamo parlarne dopo? E' importante.- di dice rigirandosi verso la finestra e lasciandomi a bocca aperta, roteo gli occhi e mi volto, aprendo la porta e scendendo le scale al volo. Amnesia se ne sta con le braccia incrociate al petto e la schiena appoggiata al muro, nascosta dalla mia vista tanto che quando esco e mi tocca la spalla sobbalzo. Le lascio le chiavi nel palmo aperto e corro verso la sua macchina, dove c'è Drew con la testa appoggiata sulla carrozzeria. La prendo per le spalle allontanandola, sembra totalmente out, quasi stesse dormendo, e lascio che Amnesia le apra la porta posteriore. La stendo sui sediolini sistemandole le gambe in modo che non urtino lo sportello e chiudo la porta, lanciandole un ultimo sguardo dal finestrino prima di entrare sui sedili anteriori.

I Found Love in your Laugh [N.H] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora