CapitoloCinquantasei- Human

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Non innamorarti di me.

E' l'unica cosa a cui riesco a pensare. Una piccola frase che mi ha fatto dubitare del mio battito cardiaco. Non c'è stato nessun bacio, solo lacrime, molte, anche lui ha pianto quando la luce si è riaccesa. Forse è stata colpa dei drink, continuo a giustificarmi con eri ubriaca, anche lui, ma quello che ho sentito non era certo per la Vodka. Quel calore sconosciuto nel petto che ti riscalda e ti avvolge come una coperta, come le sue braccia quando sono scoppiata e ho incominciato a singhiozzare, come il suo petto caldo contro il mio mentre mi faceva sedere sulle sue gambe e mi stringeva come se volesse farmi entrare nel suo petto, un ricordo incastrato tra le sue costole.

Amnesia mi diceva sempre che quando piangevo era strano abbracciarmi, perché il mio corpo si ritirava, come se perdessi volume, come un fantasma. Mi stavo sgretolando tra le sue braccia e sentire le sue labbra premute contro la mia tempia, baci leggeri tra i capelli, non aiutava. Mi ha detto di non innamorarmi, ma come posso non farlo? Come puoi non essere innamorata di qualcuno che riesce a salvarti anche soltanto con una stretta di mano? Avrebbe dovuto correggersi con non dirlo, perché sa bene quanto me che non so mentire.

L'unica cosa che mi rincuora è che non si è allontanato, non mi ha escluso come è successo dopo l'episodio in macchina, anzi, mi sembra ancora più vicino.

Sento come se il cervello stesse per esplodermi e l'unica cosa che non voglio fare proprio ora e mettermi ad urlare nell'atrio dell'aeroporto. Il mio volo è il prossimo, l'hanno già chiamato due volte, dovrei già essere in fila con il biglietto pronto in mano, ma non ci riesco. Dopo ieri sera so che dividermi da Niall per settimane sarà insostenibile senza la scuola a tenermi distratta, Drew e Meg ancora a casa dei loro genitori e Amnesia chissà dove. Mentre dormivo nel taxi mi è venuto in mente il testo del messaggio del suo telefono che le arrivò la notte della nostra lite. Oggi è il primo dell'anno.

-Edith, perderai l'aereo- mormora Niall di ritorno al bar con un cartone di caffè bollente. Lo ringrazio con un sorriso stanco, è il terzo che prendo da stamattina, Maura ha insistito tanto, sono stati tutti così dolci con me. Mi torturo una pellicina mordendomi le labbra mentre mi alzo, il cappotto appoggiato alla valigia e le mani che tremano.

Lascio il mio caffè sulla base della sedia dove ero seduta e, dopo aver guardato Niall per qualche minuto immobile, abbasso la testa tirando su con il naso e mi getto su di lui abbracciandolo con forza. Adoro il modo in cui mi stringe senza mai mettermi fretta, come se anche lui volesse restare così per tutto il tempo e dimenticarsi dell'orologio alle nostre spalle e le lancette che si muovono troppo veloci per i miei gusti. Faccio scivolare una mano tra i suoi capelli stringendo delicatamente le ciocche sulla nuca, lui mi solleva per un'attimo facendomi salire sulle punte delle sue scarpe da ginnastica. Quando incomincia a canticchiare lievemente contro il mio orecchio non so se la cosa mi renda più felice o mi faccia ricominciare a piangere con più forza.

I want to write you a song

One to makes you heart rememer me

So anytime I'm gone you can listen to my voice and sing along

I want to write a song

-E' tutto okay pulce- annuisco tirando su con il naso, stringo un'ultima volta la sua maglia nel pugno libero e cerco di trattenere il suo odore il più a lungo possibile. Mi allontano di qualche centimetro per riprendere a respirare e cerco di regalargli il sorriso più sincero di cui sono capace in questo momento. Faccio schioccare le labbra sulle sue guance e per un'attimo i suoi occhi si perdono sul succhiotto sul mio collo, ma distoglie subito l'attenzione arrossendo.- Io cioè mi dispiace per quello...-

Scuoto la testa ridacchiando e lo lascio, è come se sentissi una pietra in gola che mi impedisce di respirare ma mi costringo a non piangere ancora, sembra come quando l'ho visto per la prima volta e mi ha accompagnata fuori fuori dal backstage. Prendo il manico della mia valigia rassegnata e lascio che mi accompagni fino a dove può venire. Quando mi avvicino alla biglietteria mi afferra per un'attimo dalle spalle abbracciandomi di nuovo rapidamente lasciando una scia di baci frenetica sul mio collo, nello stesso punto dove soffro il solletico. Scoppio a ridere alzando le spalle per farlo smettere, e quando lo lascio ho di nuovo il sorriso. Corro verso la signorina all'imbarco e le mollo la mia carta d'identità con il biglietto già dentro, lasciandole la valigia sulla bilancia, sento ancora gli occhi di Niall fissi sulla mia schiena.

I Found Love in your Laugh [N.H] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora