CapitoloVentiquattro- Scream

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Niall Povs (si, sul serio)

Freno bruscamente fuori l'entrata dell'hotel, dallo specchietto riesco a vedere Edith piegarsi in avanti per il contraccolpo, i sensi di colpa incominciano già ad invadermi così mi riprometto di essere più delicato mentre parcheggio anche se sembra quasi essere impossibile. Ho la testa pesante a causa dei pensieri che l'affollano e ho solo voglia di urlare spaccare tutto, preferibilmente contro di Louis.

E' difficile farmi arrabbiare, e lui lo sa. Come tutti immagino.

Edith apre la portiera della macchina prima che possa farlo io per lei e mi aspetta pazientemente vicino all'entrata dall'edificio. Ha le labbra sottili tirate in una linea dura e gli occhi inespressivi, quasi dispiaciuti, che mi seguono in ogni piccolo movimento. Forse sta ancora aspettando che scatti e tiri fuori il peggio di me, ma no, non lo farò d'avanti a lei.

La spingo nell'ascensore e picchietto ritmicamente il piede contro il suolo, aspettando il nostro piano, gli specchi che ci sono nel piccolo ambiente riproducono centinaia di migliaia di volte il nostro riflesso; non so se è lei a sembrare più piccola di come è normalmente, con metà corpo inglobato in quella felpa enorme e il viso struccato o sono io a gonfiarmi di rabbia sempre di più ogni minuto che passa.

Quando le porte si aprono, l'unica stanza con la porta socchiusa è quella di Liam, da cui viene il ronzio sommesso del telegiornale. Appena sente il rumore dell'ascensore lo sento catapultarsi via dal letto e aprire la porta per venirmi incontro. Sembra sorpreso di vedermi in compagnia di Edith, ma riservato e rispettoso come sempre non mi fa domande d'avanti a lei.

-Non c'è bisogno che tu mi metta al corrente, so già tutto- lo informo con un tono più duro di quanto vorrei. I ragazzi, nel corso di questi cinque anni, hanno avuto modo di conoscermi sotto tutti i punti di vista, perciò non capisco l'espressione frustrata di Liam quando gli rispondo in quel modo: ne ho tutto il diritto.

-Louis è in camera sua?- vado dritto al punto, girandomi automaticamente verso quella direzione, pronto a schiantarmici contro. Le mani di Liam sono subito sulle mie spalle e mi copre la visuale con la sua altezza, l'espressione dura.

-Non credo sia il caso Ni- mormora, facendomi intendere che c'è Edith dietro di noi che ascolta tutto. Ma oramai che importanza ha? Tra poche ore la vedrò sparire, probabilmente disgustata. Per questo non mi affeziono a nessuno che so che non resterà, solo che con lei è diverso. Non puoi non volerle bene.

-Non mi interessa più- alzo la voce provando a superare il mio amico, che non fa altro che stringermi con più forza fino ad inchiodarmi al muro. La porta d'avanti a noi si apre rivelando un Harry stanco, che probabilmente ha già immaginato tutto. Guarda prima noi, poi Edith che ha di nuovo gli occhi rossi per lo sforzo di non piangere e le mani chiuse in un pungo l'una nell'altra. Maledetti muri di cartone.

-Edith vieni qui per favore- la chiama, la vedo esitare ma poi si avvicina al riccio, scomparendo dietro le sue spalle e poi nella camera. Non essendo più a portata d'occhio, mi dibatto con più forza con il solo risultato di sbattere nuovamente la schiena contro il cartongesso con più forza.

-Harry, potresti tipo aiutarmi a farlo ragionare, eh?- dice ironico Liam, che non si può girare per guardarlo in faccia.

-Ragionare? Sono il primo a voler prendermela con Louis, non starò mica qui a fermarlo- dice divertito, sa che lui ci sta ascoltando anche se la sua porta e chiusa. Ma poi anche lui incomincia a scaldarsi e si rende conto di aver detto la cosa sbagliata- Liam, Niall ha ragione, e lo sai anche tu. Falli ragionare, insieme-

-Ci stiamo maledettamente sfasciando per degli stupidi litigi, ne siete almeno consapevoli?!- sbotta alzando la voce, riesce ad ammutolire persino me. Harry si sposta dallo stipite della sua porta e ci viene in contro senza scarpe. Allontana Liam da me e mi guarda serio.

I Found Love in your Laugh [N.H] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora