I Found Love in your Laugh [N.H] #Wattys2016

CapitoloQuarantanove- Not

Leggete la nota infondo al capitolo sennò vi stupro il criceto. All the love x

-Ho caldo, spostatiii- mormoro tossendo, Niall si è letteralmente gettato di peso sul mio corpo abbandonato nel divano in salotto. -Se mi stropicci le foto ti raso i capelli nel sonno-

-Ew- rotola fino a sedersi per terra con la schiena contro il sofà e le mani dietro la nuca, un sorriso divertito e ancora un po assonnato. -E io che ero venuto a chiederti se avessi ancora fame-

-Fame? Dopo aver mangiato tutto quel ben di dio a Natale? Non credo che toccherò cibo per le prossime cinque ore, ora vattene via- ignorandomi, prende una ciocca dei miei capelli giocandoci, le la mette sotto il naso modi baffi e mi fa l'occhiolino, ma la mia faccia deve essere così sconvolta che scoppia a ridere lasciando cadere sul rivestimento in tessuto doppio i capelli ossigenati. Gli scatto una foto mentre si stropiccia gli occhi per smettere di ridere e lui sbuffa.

-Se continui così avrai finito il rullino del giro di pochi minuti, è da ieri che fai fotografie a caso- borbotta indicando la pila sul mio stomaco, le circondo con le braccia e un'espressione affranta scuotendo la testa.

-Non sono a caso, è pura arte- sussurro prendendone una raffigurante Niall con la bocca aperta, ancora intento a russare e un'occhio mezzo socchiuso. Cerca di strapparmela dalle mani ma sono più veloce e raccolgo tutta la mia roba scappando via nel bagno. Sento le sue nocche contro la porta di legno incitarmi ad uscire, ma non lo ascolto e mi avvicino al lavandino, lasciando la macchina fotografica sul tappeto accanto ai miei piedi. Mi sfilo rapidamente i vestiti, infilando la mano ingessata nella busta di plastica dove tenevo le foto e mi infilo sotto la doccia. Al diavolo la possibilità che si possa bagnare, voglio farmi uno shampoo in autonomia. Con una sola mano. Senza spazzola. Cazzo ho dimenticato l'accappatoio.

Vaffanculo.

Regolo con attenzione la manopola per non scottarmi e resto 10 minuti buoni sotto il getto tiepido dell'acqua che mi riga la schiena, fino a rilassarmi e a perdere la cognizione del tempo. Mi strizzo i capelli ed esco barcollando nella grossa nube di vapore che si è formata in bagno, pulendo il vetro appannato con la mano per guardare il mio riflesso accaldato. Le ciocche bionde sembrano essere più scure ora, ho le guance e le labbra rosse come se avessi il rossetto, forse per il continuo morderle, e gli occhi azzurri lucidi e grandi. Resto a studiarmi per qualche secondo, anche senza occhiali, paragono le piccole differenze che ci sono ora rispetto a tre anni fa: il naso più affilato, i capelli più lunghi, la pelle sempre più pallida e quell'accenno di curve che non credevo di poter mai avere. Se queste si possono chiamare curve. Sbuffo e scuoto la testa, afferrando un'asciugamano per tamponarmi la cute, il phon già acceso. Una volta che sono pronta infilo l'intimo velocemente insieme al mio maglione lasciando il jeans nel cesto di panni sporchi e faccio una corsa nella nostra camera per non essere vista. Chiudo velocemente la porta alla mie spalle, camminando a tentoni nella piccola stanza per sfilare un nuovo pantalone dalla mia valigia. Lo infilo facendo mosse improponibili per tirarlo su, fino a quando la luce non si accende e mi giro di scatto, il bottone in mano non ancora infilato nella toppa.

-Cristo!- dico spaventata guardando Niall rosso in volto che si gira. -Quando sei entrato!?-

-Ora, ora, ora- urla alzando le mani contro il muro, in una di loro stringe il mio telefonino -Non sapevo ti stessi cambiando solo che ti squillava il telefono e la porta era aperta maledizione, no ho visto nulla- balbetta. Abbottono il pantalone ridacchiando leggermente, ancora in imbarazza per il fatto che molto probabilmente ha visto le mie fantastiche mutande con le fragole e al solo pensiero mi sistemo meglio il maglione sul sedere. Gli sfilo il telefono dalle mani facendolo voltare e vado a sedermi sulla mia brandina mentre lui continua a borbottare qualcosa tra se e se.