CapitoloSessantasei-Hall of Mirrors

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Close- Nick Jonas feat Tove Lo

-Sei strano- bisbiglio, sono già stata un mese lontana da lui, questa distanza non solo fisica, ma mentale mi sta distruggendo, credevo che una volta ritornato a Londra tutto si sarebbe aggiustato, ma non sembra esserlo.

-Strano come- mi chiede.

-Diverso, distante- sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio lanciandogli un rapido sguardo di cui mi pento subito appena incontro i suoi occhi.

-Lo hai baciato?- chiede, non connetto subito infatti continua la frase per farmi capire. -Il ragazzo alla festa, quello del circo. Lo hai baciato?-

-No- rispondo grattandomi la nuca, l'unico rumore presente oltre alla nostra conversazione imbarazzante è il ronzio della macchina alle mie spalle che aspetta solamente di raccogliere altri birilli per risistemarli. -Mi hai detto di non farlo.-

-Ma se non te lo avessi detto l'avresti baciato?- insiste. Guardarlo mi fa male, voglio il vecchio Niall che mi ha comparto una cioccolata calda al bar e si è chiuso con me nel bagno delle donne per non farci beccare dalla sicurezza, pochi mesi che sembrano anni e anni fa.

-No- ripeto, accompagnando la risposta con il movimento della testa. -Non è lui che voglio baciare.-

Con la coda dell'occhio lo vedo coprirsi il viso con le mani e alzare il collo, non ne sono sicura, ma mi sembra abbia gli occhi lucidi e rossi. Mi mordo il labbro con forza fino a sentire il leggero sapore del sangue in bocca e gattono verso di lui. Ha le gambe aperte, mi siedo tra di esse allacciando le caviglie dietro la sua schiena. Con le dita incomincio a giocherellare con il bordo della sua maglietta nera per non rimanere ferma mentre lui abbassa di nuovo la testa e mi guarda.

-Vorrei provare una cosa- dice, ha il tono affannato, come si stesse sforzando di non piangere, resto con la testa bassa sentendo una delle sue mani sul mio viso, fa correre la mano tra i miei capelli fino ad impugnare le ciocche dietro la nuca, prendendo il controllo sui movimenti del mio collo. -Ma non lo farò non avendo il tuo pieno consenso- mi incita ad alzare il mento, ma il mio sguardo è solo sulle sue labbra rosee. Le sfioro con il pollice e la sua testa si piega sotto i miei movimenti assecondandoli, ma poi chiude la sua mano libera sulla mia coprendola interamente guardandomi con un nuovo fuoco negli occhi, arde e mi fa trattenere involontariamente il respiro. -Non mi distrarre.-

-Non lo stavo facendo- balbetto sbattendo le palpebre. Apre la sua mano lasciando un leggero bacio sul mio palmo e, senza mai lasciarla, la porta dietro la mia schiena, impedendomi ogni movimento e avvicinandosi inevitabilmente. -Prima di farlo voglio che tu sappia che prima di questo ho fatto delle cose che non avrei dovuto fare e ne sono totalmente a conoscenza, okay? Sono una testa di cazzo con i contro fiocchi e sono il primo a saperlo, ma mai, mai e poi mai ho pensato di fare quelle cose con lo scopo di farti soffrire, okay?-

Mi agito nella sua presa in preda al nervosismo e corruccio la fronte confusa. -Di che parli, che hai fatto?-

-Hey, calma, nulla, non è niente di importante, ma non voglio che tu fraintenda.- dice semplicemente aumentando la presa sulla mia schiena e sul mio collo. -Guardami Edith, guardami negli occhi e fidati di me.-

-Cosa hai fatto- ripeto con il respiro pesante.

-Te lo dirò un'altra volta Edith, promesso, ma quando lo farò voglio che tu ricorda che è stato prima di stasera, okay? Non voglio che questo ricordo venga confuso con un mio errore. Promettimelo Edith- spinge la mia schiena verso il suo petto in un abbraccio inusuale.

-Cosa- bisbiglio.

-Che se mai dovesse succedere qualcosa tra di noi ricorderai che in questo momento ero sincero, e che tutto quello che farò ora è perché è quello che credo sia giusto e che tengo a te come mai a nessuna.-

I Found Love in your Laugh [N.H] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora