CapitoloCinquantotto- Return

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Chiudo gli occhi sospirando pesantemente sopra al mio libro di epica, il ritorno delle lezioni è sempre qualcosa di traumatico. Cerco di tenere gli occhi aperti e di non farmi scivolare gli occhiali dalla punta del naso, la campanella dovrebbe suonare da qui a pochi istanti. Drew sembra la più attiva di tutti noi e continua a saltellare sulla sua sedia facendola cigolare.

-Stasera è la sera- bisbiglia eccitata battendo le piccole mani davanti al volto comunque stanco. -Sono finalmente, maledettamente, favolosamente maggiorenne!- ridacchio per lo sguardo che il professore le riserva sentendola bisbigliare, anche se la sua felicità non sembra minimamente scalfita. In faccia ha stampato letteralmente le parole oggi è il mio compleanno. Megan le poggia una mano sulla spalla per farla stare ferma e ritorna a prendere i suoi appunti. -Voglio ubriacarmi come la merda!-

Alzo gli occhi al cielo ridendo, faccio strisciare le gambe della mia sedia sul pavimento di marmo quando finalmente l'ora finisce, voglio solo tornare a casa a marcire tra le piaghe del mio divano.

-Novità con Am?- chiedono quasi in contemporanea le ragazze dietro di me. Sbuffo facendo un cenno con il capo ad indicarla, attraversa la folla inosservata con le cuffie nelle orecchie e le mani in tasca. Mi ha sorpreso vederla a lezioni oggi. E' passata una settimana, sette giorni pieni pieni, deve ancora parlarmi, si limita a dire qualcosa a bassa voce con Megs senza mai sbilanciarsi, è snervante.

Snervante anche come il fatto che ogni volta che Niall tenti di chiamarmi o di scrivermi qualcosa il fuso orario pensa bene di incularci entrambi, non riesco a fare una conversazione diretta con lui da quando ho preso quel dannato aereo e nonostante non riesca ad ammetterlo ad alta voce la sua mancanza si fa davvero sentire, e non posso negare dicendo che ogni notte non mi infilo la sua felpa e ascolto la sua canzone prima di andare a letto. E' una sorta di rituale.

-Hai pensato a qualcosa per stasera o vuoi tenerci ancora all'oscuro di tutto? Sai com'è, si solito con le feste a sorpresa è il contrario, è il festeggiato a non sapere nulla, non gli invitati.-

-Pft, stronzate, abitiamo nella stessa casa, vedrai con i tuoi stessi occhi, e tu smettila di deprimerti e ricordati che voglio il tuo culo e quello di Amnesia nel nostro appartamento non più tardi delle dieci, intese? Dio, voglio invitare un casino di gente-

-Che senso ha salire le rampe di scale per venire da te quando tanto la musica che metterai sarà così forte che nella mia camera da letto si sentirà uguale?- scherzo sistemandomi meglio lo zaino sulle spalle mentre arriviamo alla fermata del bus. Oramai mi risulta quasi normale il leggero click di uno scatto o il vociare continuo intorno a me, sembra sempre ci sia qualche ficcanaso che mi abbia riconosciuto dalle foto di Niall. Fulmino con lo sguardo una ragazza poco lontana che ha persino il flash acceso, letteralmente antisgamo.

-Oi Drew, puoi prendermi il telefono dallo zaino?- le chiedo, sperando già in qualche suo messaggio o magari qualche foto postata sui social, ieri sera è uscito un video su twitter di una loro conferenza per Made in the A.M., non sembrava troppo sveglio a dire la verità e mi ha fatto ridere. Vengo ripresa dai miei pensieri dalla mano di Drew sulla mia spalla che mi incita a prendere il mio telefono dalle sue mani, ma ancora una volta vedo al figura di Amnesia dall'altro lato del marciapiede camminare velocemente e a testa bassa, ha ancora delle ombre violacee sul volto che non mi piacciono per nulla, come il fatto che stia andando nella direzione opposta a quella di casa.

-Aspettatemi qui, torno subito- dico a Megan e D. che seguono il mio sguardo fino alle sue spalle. Attraverso la strada facendo poca attenzione, sento i clacson suonarmi contro ma ci faccio poco caso e continuo a correre per prenderla. -Amnesia!- urlo con lo zaino pesante che urta contro le scapole. -Ehy si può sapere dove stai andando?!-

I Found Love in your Laugh [N.H] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora