I Dylan: SIGARETTA E BARRACUDA

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New York, 15/16 Giugno 2010

La musica viaggia a palla.
Dentro e fuori dalla mia testa. Il frastuono della batteria e l'acustica della chitarra elettrica si sovrappongono, nel caos della palestra. Brividi, voci e alcool, un mare di alcool.

Questa è la festa di fine anno che mi ero immaginato.
Questa è energia allo stato puro.

Il sapore del rum si mescola a quello dello Champagne. Sigaretta e Barracuda.
Cosa altro mi può mancare?
Forse una donna.
Una ragazza che mi sieda vicino, in questo elegante divano di pelle bianca, e mi dica quanto è innamorata di me e della nostra vita insieme.

Impossibile!

Da quando sono alla New York University non ho avuto nessuna relazione, la mia vita da ricco è qualcosa di invidiato ma incompreso e, soprattutto, l'amore non fa per me!

Non che non ne sia all'altezza, semplicemente non voglio perdere tempo.

Amare è una parola dolce, struggente ed estremamente, decisamente, faticosa!
I legami sono impegnativi, ti portano a guardare oltre te stesso, a gioire e arrabbiarti.
A stare sveglio di notte in attesa di una telefonata, a scrivere lettere che mai invierai, a infastidirti per una gonna troppo corta o un trucco eccessivo.

Molto meglio non sbilanciarsi, molto meglio tenere alte le barriere e rimanere chiusi a sguazzare nel proprio guscio eterno di insoddisfazione.

"Dylan, cosa aspetti a scendere in pista? "

La voce della mia compagna di corso mi sorprende alle spalle, sensuale e calda, esattamente come il suo temperamento.

" Non ho alcuna intenzione di ballare! Voglio godermi questa notte stando comodamente seduto!"

Tara mi viene di fronte, " Coraggio, solo due salti!"

" Scendi tu in pista " le dico, " balla per me!"

Gli occhi scuri e sottili di Tara scavano dentro ai miei, " Ogni tuo desiderio è un ordine, Dylan Price!" Con leggerezza raggiunge la folla e inizia a muoversi.

Le sue braccia ondeggiano in modo sensuale. La musica le scivola morbidamente sui fianchi
Il mio sguardo è incollato a lei e alle sue curve.
Niente è più perfetto del suo corpo.
Niente è più familiare!

Conosco ogni singolo centimetro della pelle di Tara, ogni neo che si nasconde sotto al lungo vestito di seta rossa che indossa.

" E' abbastanza intrigante?" chiede, continuando a muoversi con armonia.

Annuisco, limitandomi a schiacciare la cicca dentro al posacenere.

Tara si alza i capelli, lasciandoli ricadere subito dopo liberi sulle spalle, " Lo sarebbe molto di più se tu ballassi insieme a me!" mi afferra per il colletto della giacca, costringendomi ad alzarmi.

Appoggio sul tavolino il mio cocktail, " Sai benissimo che non so farlo, non come lo stai facendo tu!" protesto.

" Devi ascoltare il tuo cuore" posiziona le sue mani sul mio petto e, con le dita, tamburella a ritmo, " tutum...tutum...tutum"

Nascondo un mezzo sorriso e allontano le sue mani dalla mia camicia, " Io non sono Baby e tu non sei la versione femminile di Jhonny!" le ricordo, " qui siamo nel centro di New York e non nelle Catskill Mountains!"

"Amo Dirty dancing" ammette.

"Anche io!" riprendo il mio bicchiere e vado di nuovo a sedermi, sorridendo come uno stupido.

Tara torna a muoversi. Le ragazze che le ballano vicino quasi scompaiono, tanto forte è la luce che lei irradia.
Un sole, un astro nel buio del creato.

L'AMORE NON ESISTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora