Canada, 7-8 luglio 2010
Dylan mi è sembrato strano per tutta la mattina. Assente e quasi distante.
Anastasia lo ha tampinato con il lavoro, ma non sembrava stanco, sembrava piuttosto... pensieroso!
Al momento dell'uscita non mi ha nemmeno aspettata.
Immaginavo diverso il nostro approccio di quest'oggi.
Immaginavo che Dylan venisse a salutarmi con il sorriso sulle labbra e, okay, lo ammetto, anche che mi baciasse davanti a tutti.
Poi immaginavo che mi chiedesse del film che mi ha lasciato.
Avrei voluto dirgli che era così bello, che l'ho visto più volte. Ho fatto le tre di notte immergendomi nell'atmosfera piovosa di Forks, nella scuola di Bella Swan e Edward Cullen. Sono rimasta incollata allo schermo come una stupida, sconvolgendomi insieme a Bella della scoperta che Edward e tutti i componenti della sua famiglia sono vampiri. Mi sono immedesimata a pieno nel loro amore, nonostante la loro grande diversità.
E forse, dentro di me, ho paragonato ancora una volta questa favola a quella che sto vivendo con Dylan. Lui, il principe venuto dalla modernità, e io, la ragazza che nessuno può amare.
Poi questa mattina tutto si è sfumato.
Non ho avuto occasione di parlare con Dylan.
Non me ne ha data.
Forse dovrei solo smetterla di farmi stupidi castelli in aria. Piantarla di avere aspettative che non posso avere.
E se fosse proprio il bacio di ieri il vero motivo di tanta distanza? Se non gli fosse piaciuto oppure se ne fosse pentito?
Distesa sul letto, con la maschera dell'aerosol contro la faccia, mi arrovello il cervello incessantemente. Il fumo mi arriva dritto ai polmoni e forse anche al cervello. Lo annebbia.
Non dovrebbe interessarmi più di tanto il comportamento di Dylan.
C'è una promessa di mezzo ed è quella di non oltrepassare i limiti.
Non innamorarsi.
Sono una sciocca, come sempre!
Dylan sta solo mantenendo il giuramento.
Il nostro non è un rapporto d'amore.
Siamo attori. Siamo rappresentanti della finzione!
Spengo l'apparecchio e lo ripongo nel cassetto.
E' molto tardi, quasi mezzanotte, e il sonno inizia a farsi sentire.
Mi distendo sul letto, schiaccio la faccia contro il cuscino e provo a scacciare via ogni sorta di brutto pensiero.
Improvvisamente il vetro della finestra della mia stanza sbatte.
Il rumore mi fa sobbalzare.
Faccio per alzarmi e andare a chiuderla, quando vedo un'ombra allungata sulla parete.
Dallo spavento ricado a sedere sul letto.
Il cuore mi batte forte e il respiro si ferma.
I miei occhi focalizzano meglio la sagoma e le labbra si muovono in un sussurro.
"Dylan"
Lui fa uno strano sorriso e si massaggia i polsi.
"Co..co..come hai fatto a entrare?" balbetto.
Mentre faccio questa domanda ho una strana sensazione. Come se tale scena la avessi già vissuta. E quando Dylan risponde: "Dalla finestra" capisco che non si tratta di qualcosa che mi è già successo, ma di qualcosa che ho visto.
"Hai fatto come Edward...come..." scuoto la testa, confusa e disorientata. "Ma lui era un vampiro. Nel film voglio dire. Si trasportava ovunque, ma tu...tu...ti sei arrampicato sull'albero?"
Dylan annuisce.
"Perchè lo hai fatto? Hai rischiato di farti del male!"
Lui si siede sul letto.
La sua presenza al mio fianco annienta a uno a uno tutti i brutti pensieri fatti poco fa.
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L'AMORE NON ESISTE
Chick-Lit[COMPLETA] IN TUTTE LE LIBRERIE. VINCITORE di Concorsiamo 2k17 terza classificata sezione romantici. Dylan Prince e Iris Sanders sono due poli opposti, ma paralleli. Lui è uno studente della NYU, che vive per un unico sogno: quello di sfondare co...
