1 Agosto 2025
"Rose, tua madre ha lasciato aperto il cancello quando è uscita, vado a chiuderlo, sta sbattendo così tanto che finirà per rovinarsi!"
Mia moglie resta seduta sul tappeto a gambe incrociate, impegnata nella sua opera di insegnamento. Sembra proprio che Violet non sia interessata a dire quella piccola parola da noi tanto desiderata.
Chiudo la porta dietro di me. Il vento soffia con ardore, continuando a mandare avanti e indietro l'asse della staccionata. Le nubi, sempre più scure e vicine, preannunciano l'imminenza di un brutto temporale.
Chiudo bene la serratura, mettendo a freno il cricchiare del legno. Un altro rumore attira la mia attenzione. Sposto lo sguardo al giardino, il dondolo si muove avanti e indietro, cigolando. Il mio cuore ha una mancanza.
E' così facile tornare con la mente indietro, sempre troppo semplice.Mi giro e rigiro la fede nell'anulare, nervosamente. La mia attenzione si sposta alla vecchia magnolia e a tutte le erbacce presenti. Se io e Rose abbiamo intenzione di venire ancora in questo posto devo mettermi in testa di dargli una sistemata. Ogni volta sembra quasi che mi manchi il coraggio, sembra quasi che non voglia cancellare le impronte di chi viveva qui un tempo.
Estate 2010.
Mi mancano molte cose di allora.
Mi manca il signor Sanders e la sua benevolenza. Mi manca il suo fare paterno con Iris. Riuscirò a essere bravo come lui? O commetterò lo stesso sbaglio del mio, di padre? Non voglio che Violet cresca odiandomi. Io voglio capirla ed essere allo stesso tempo un punto di riferimento per lei.E poi mi manca un pò della mia incoscienza e agilità. Sorrido, nel passare vicino all'albero sul quale mi sono arrampicato tante di quelle volte. L'unico modo per arrivare in camera di Iris senza essere visto dal padrone di casa, almeno così era ciò che pensavo.
Adesso non riuscirei neanche a starci in equilibrio sopra per mezzo secondo, con le due ernie lombari che mi ritrovo.Passo una mano sulla corteccia, lasciandomi grattare la pelle dei palmi. Mi aggrappo a uno dei rami più bassi e sollevo la testa verso l'alto. La finestra della stanza di Iris è sempre lì. Nessuno è più entrato nella sua stanza. Il signor Sanders ha chiuso a chiave la porta un paio di giorni dopo la morte della figlia, da allora non è stata mai riaperta.
Immagino che là dentro ci sia tutto il suo mondo, tutta la sua breve vita.
Non ho intenzione di intaccare quella stanza, se dovessimo ristrutturare la casa la lascerò così, proprio come voleva il povero Mike.L'assegno della casa cinematografica è ingombrante dentro le tasche dei miei pantaloni. Non userò tutto il ricavato per dare una ripulita a questo posto, credo che parte lo donerò al centro gestito dal dottor Cox.
Steve, Clare e Bill fanno del loro meglio per chi non può avere una vita normale, una vita come tutti gli altri, anche io desidero dare il mio contributo e le donazioni sono sempre ben accette.Prima di tornare dentro, lancio un ultimo sguardo alla finestra della stanza di Iris.
Così, tanto per memorizzarne ancora una volta la fattezza. Ed è lì, in un battere di ciglia, nel tempo di un sussulto, che la vedo.
Il suo volto liscio, i suoi occhi verdi e splendenti. Resto con il fiato strozzato, mentre cerco di convincermi che sia solo colpa della mia testa, che si sta creando un film tutto suo. Soltanto questo, ricordi di un tempo andato, ricordi di una vita fa.Un ultimo raggio di sole illumina la finestra, mostrandomi il palmo di Iris schiacciato sopra, davanti al suo sorriso. Improvvisamente mi sento sereno. Mi sento felice. Senza neanche rendermene conto alzo anche io la mano, mostrandole il mio palmo. Per un attimo, per un solo istante tutto il giardino è di nuovo verde e coperto di fiori.
La magnolia profuma e il vento smette di soffiare. Ed io ho di nuovo i miei venti anni. Sono nel pieno della vita, delle forze. Niente dolore intorno a me. Solo e soltanto amore.
Poi tutto torna come prima e la pioggia inizia a scendere forte. Faccio qualche passo indietro, ancora con lo sguardo lassù, a quella visione, alla mia guerriera perduta. Le ombre della sera hanno il sopravvento sul mio viso coperto dalla pioggia. Iris non c'è più.Indietreggio e corro a ripararmi.
Quando rientro sono confuso, frastornato.
Violet mi viene incontro, ridendo. Il suono della sua voce è pura armonia e mi riporta al presente. A questo Oggi fatto di piccole cose, una casa, un lavoro che ho desiderato così tanto, una famiglia.
Rose arriva subito dopo, correndo dietro la bambina e sembra la donna più felice della terra."Ha detto mamma! Lo ha detto!"
Allargo le braccia per accogliere la mia piccolina dai boccoli d'oro.
Violet si lascia prendere.
I suoi occhi, scuri quasi quanto i miei, si stringono in un sorriso."Pa-pà!"
Il mio cuore si spreme ancora una volta.
Rose porta le mani alla bocca, meravigliata dei progressi della figlia e io bacio la fronte della creatura che ho generato. Le sue guance morbide e il suo odore di bagnoschiuma e latte mi fanno venire la pelle d'oca. Il suo cuore che batte così forte contro il mio torace mi fa capire che io sono fortunato. Vivo e fortunato.L'amore esiste. Penso.
Eccome se esiste!
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L'AMORE NON ESISTE
Literatura Kobieca[COMPLETA] IN TUTTE LE LIBRERIE. VINCITORE di Concorsiamo 2k17 terza classificata sezione romantici. Dylan Prince e Iris Sanders sono due poli opposti, ma paralleli. Lui è uno studente della NYU, che vive per un unico sogno: quello di sfondare co...