Capitolo 56

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"Oh, Signor Hunt, mi spiace tanto..."

"Signorina Jennifer, sembra agitata. È nuovamente colpa della mia società?"

Oh mio Dio, si ricorda di me! Immagino non gli capiti spesso di imbattersi in impiegati che criticano apertamente la sua azienda. Divento rossa come un peperone, stringendo tra le mani il pacchetto di fazzoletti di Lexy.

"Be, se la mettiamo così, eviterò di lamentarmi stavolta!"

Mi viene da ridere alla mia stessa battuta, ma mi blocco quando gli vedo aggrottare la fronte. Evidentemente non fa ridere. Mi fissa intensamente, allo stesso modo con cui si guarda un animale randagio per cui si prova pena. Si starà chiedendo chi diavolo mi abbia assunta.

"Si sente bene?"

"Em...Sì, perfettamente signore"

"Potrei riavere il mio braccio, allora?"

Vergognandomi a morte, mi rendo conto di avergli preso l'avambraccio, quando mi ha aiutata a mettermi dritta, e di non averlo più mollato.

"Oh...Sì...Certo"

Mi guarda un ultima volta per poi accennarmi un saluto e dirigersi verso la sua auto, parcheggiata poco più in là. Credo che si possa dire con certezza che mi metto in certe situazioni da sola. È l'ultima cosa che mi serviva.

***

Ancora turbata dal mio scambio con Mr. Hunt, sorprendo Chris e Matt nel bel mezzo di una conversazione, nel nostro ufficio. Smettono di colpo non appena entro. Eh chissà di chi parlavano...

"Non fate caso a me, ragazzi. Dopotutto, non stavate parlando di me"

Entrambi si ritrovano improvvisamente interessati al pavimento, oscillando da un piede all'altro, chiaramente a disagio. Sospiro fissando lo schermo e iniziando a lavorare come se fosse tutto normale. Chris non rimane a lungo, gli sento mormorare qualcosa a Matt e mentre passa affianco a me, mi offre uno sguardo comprensivo. Per qualche ragione, questo segno d'affetto mi commuove. Si potrebbe sentir cadere uno spillo, nel nostro ufficio. Spero tanto che Matt non dica niente, perchè sono sull'orlo dell'abisso. Sto sopprimendo il più possibile il groppo che mi si sta formando in gola. Probabilmente, se anche dovesse chiedermi la più piccola delle cose, tentare un minimo approccio o ricercare qualche attenzione, scoppierei a piangere.

"Jennifer?"

Sobbalzo e mi giro nervosamente verso Will.

"Will! Signor Leviels"

Mi sorprendo nel trovare entrambi all'entrata dell'ufficio. Solitamente, Adam fa solo brevi visite al nostro dipartimento, ed è raro vederlo con Will.

"Vorremmo vederti nel mio ufficio"

"...Sì, Certo"

I due attendono che mi alzi dalla sedia per seguirli. Forse il Signor Hunt ha decretato la mia fine prima, dal retro della sua macchina? Una semplice chiamata sarà stata sufficiente, immagino. Sorrido timidamente, sistemandomi goffamente i vestiti prima di seguirli. Entro nell'ufficio di Will con il blocco degli appunti stretto al petto. Will chiude la porta dietro di me, per poi incamminarsi verso la sua scrivania.

"Va tutto bene, Jennifer?"

"Sì, va tutto bene, che succede?"

"Prego, si sieda."

"Grazie..."

Pur non sentendomi a mio agio, mi siedo con grazia, aggiustandomi nervosamente i capelli.

"Dunque, a essere onesti, tutto ciò è inusuale. Di solito non facciamo queste cose, alla Hunt Corporation"

"Will non fa altro che lodare i meriti del suo team, signorina Jennifer. Soprattutto i suoi. I vostri sforzi nell'azienda sono notevoli"

Interviene Adam andando dritto al punto.

"Oh, grazie, ma faccio solo il mio lavoro"

"Will mi ha anche raccontato del modo esemplare con cui ha sostituito il suo collega durante la sua assenza, la scorsa settimana. Ed è il tipo di impegno di cui necessitiamo. Collaboratori che mostrino lungimiranza, che abbiano a cuore l'azienda, che si sentano coinvolti nel suo sviluppo. Coloro che mettono da parte aspirazioni personali per il bene della società"

"Abbiamo concordato un aumento"

Il signor Leviels dà una breve occhiata a Will, evidentemente irritato dall'essersi visto fregare l'annuncio finale.

"Di solito non offriamo aumenti ai nuovi impiegati, ma desideriamo evidenziare e incoraggiare i suoi sforzi"

"Grazie mille!"

Non so davvero cosa dire, credevo che mi sarei dovuta cercare un nuovo lavoro!

"Be, cercherò di non farvene pentire"

"Non abbiamo dubbi al riguardo"

Adam concorda, annuendo. Il suo telefono squilla.

"Vi prego di scusarmi, devo rispondere alla chiamata"

Mi alzo rispettosamente e lo osservo abbandonare l'ufficio, chiudendosi la porta alle spalle. Come mi giro, ritrovo Will seduto sul bordo della sua scrivania mentre mi osserva.

"Ti trovo stanca. Sicura che vada tutto bene?"

"Sì, sto bene. Grazie"

Non sembra molto convinto e continua a fissarmi, come a volermi leggere la mente. Abbandona la sua scrivania e va a sedersi sulla poltrona di pelle.

"Ascolta, perchè non ti prendi un pomeriggio libero? Ti posso consigliare un'ottima spa che offre degli sconti ai nostri dipendenti"

Non posso crederci, un aumento e ora una spa. La cosa inizia a puzzare!

"Will...Sei davvero sicuro?"

"Sì, certo. Se te lo sto proponendo... Hai davvero bisogno di riposare, è evidente"

"Ok! Grazie mille, Will"

Annuisce leggermente, per poi rispondere a una chiamata. Lascio la stanza sentendomi molto più sicura rispetto a quando ci sono entrata. Attraverso il piano con orgoglio, dopotutto la giornata non è stata una totale rovina. Ma questa sensazione di leggerezza sparisce non appena varco l'ingresso del mio ufficio e incrocio lo sguardo di Matt. Metto nervosamente via le mie cose, cercando di ignorare il suo sguardo persistente. Chiudo il computer un po' rudemente e impilo i miei file in un mucchio.

"Dove vai?"

"Mi sto prendendo il pomeriggio libero, Matt. Ho bisogno di una pausa"

"Oh..."

Mi fissa tristemente, poi distoglie lo sguardo. Odio quest'atmosfera che si è venuta a creare fra noi.

"Perchè volevano vederti?"

"Ho avuto un aumento, desideravano comunicarmelo assieme"

"È fantastico, Jennifer!"

Il suo viso si illumina, e gli sorrido un istante. Ma di colpo, l'atmosfera si fa nuovamente tesa e sappiamo entrambi perchè.

"Sì, fantastico"

Senza girarmi indietro, mi giro e mi faccio strada verso l'ascensore. Solitamente, avrei desiderato che mi raggiungesse ma ora voglio solo andarmene il più velocemente possibile. In ascensore, giocherello con il tesserino della spa datomi da Will. Come supero la reception, Lexy mi richiama.

"Jennifer! Devo venire da te con qualche snack, stanotte?"

"No, tranquilla. Sto bene"

"Ok. Ti stai prendendo il pomeriggio libero?"

"Sì, Will mi ha suggerito di riposare e mi ha consigliato questa spa"

"Ah, sì. È molto buona"

Mi strizza l'occhio, guardando il tesserino che ho in mano. Qualcuno le fa un gesto dalla reception, quindi mi saluta. Una volta fuori, allento la pressione, chiudo gli occhi e respiro piano. Mi sento così triste, è come se questa storia fosse condannata a finire dall'inizio. Il suo cuore appartiene ad un'altra, una ragazza con cui credeva avrebbe passato il resto della sua vita. Solo al pensiero delle lacrime minacciano di uscire, ma mi calmo subito. Chiamo un taxi e decido di andare alla spa. Anche se non sono in condizioni di godermela a pieno, potrebbe aiutarmi a rimettermi un po' in sesto.

HE.LUI.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora