Unsaid

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Titolo: Unsaid

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Titolo: Unsaid

Autrice: ospedaleperanime

Genere: Storia d'amore

Salve a tutti/e! finalmente sono riuscita a recensire questa storia della piccola Chiara. Ho imparato a conoscerla abbastanza bene, e di lei ho imparato che è una ragazza molto intelligente ed estremamente sensibile. Esattamente come il suo libro.

Da fan sfegata di Heath Ledger qual è, Chiara, ovvero ospedaleperanime, ha voluto mettere per forza lui come protagonista della sua storia. Heath, giovanissimo e talentuoso attore sottovalutato, che è scomparso prematuramente in seguito ad un overdose di farmaci. Un po' come successe a Michael Jackson.

Ad ogni modo, il protagonista della sua storia si chiama Riley. Lui è un personaggio molto particolare. Innanzi tutto credo che si possa definire una sorta di filosofo moderno, in quanto spende un sacco del suo tempo su ragionamenti profondi e intimi sulla vita in generale... e sull'universo. Pare che soffra di una sorta di malattia, un morbo non diagnosticato che gli impedisce di instaurare rapporti interpersonali, con maschi o femmine che siano. È un tipo alquanto solitario, estremamente taciturno e introverso e un po' psicolabile. In pratica è totalmente privo di empatia.

Al tempo stesso però è estremamente intelligente. Si rende conto di essere diverso dai suoi coetanei e da tutte le altre persone che, volente o nolente, ha conosciuto nella sua vita, ma lo prende come un dato di fatto da accettare. Ha trovato la sua dimensione, sta bene così, va avanti per inerzia. Fino a che non conoscer Hyris.

Dolce angelo biondo dagli occhi azzurri, Hyris entra prepotentemente nel suo mondo, e lo stravolge un po', in quanto Riley deve imparare a fare spazio anche a lei.

Anche Hyris ha un carattere particolare. Basti pensare al fatto che si senta attratta da lui per capirlo, dato che è evidentemente diverso rispetto a tutti gli altri per il modo di porsi. Ma forse è proprio questa apparente estrema insicurezza e fragilità ad attirare tanto Hyris.

I due cominciano a frequentarsi in maniera strana. Non stanno insieme come un ragazzo ed una ragazza che si piacciono, la loro "storia" matura tra i muri di scuola e l'appartamento spoglio di Riley, per passare attraverso il grigio della città e del quartiere dove lui abita. Ma, molto lentamente, assistiamo alla metamorfosi di Riley, fino a che...

Si, ok, voglio creare un po' di suspance, ma in effetti ci sarà un avvenimento che stravolgerà le loro vite, ma non posso dire se in meglio o in peggio. Teniamo presente il detto che dice "non tutti i mali vengono per nuocere". 

A dire il vero, questa potrebbe essere considerata la seconda stesura di questa storia, in quanto Chiara l'aveva già scritta, e poi, per chissà quale motivo, ha cancellato tutto e ha ricominciato daccapo. Bé, credo che abbia fatto bene. E ora vi spiego il perché.

Il modo di scrivere di Chiara è scorrevole, tranquillo.... serafico. Se devo essere sincera, forse anche un po' palloso. (Senza offesa, ovviamente. Menomale che ormai mi conosci) Il racconto va avanti un po' per inerzia, sembra che proceda con pigrizia. Un po', credo che sia dovuto al carattere stesso del protagonista, appunto serafico e stanco, senza voglia di vivere...com'è che ancora non si sia suicidato non lo so.

Ed è per questo che, riscrivendolo, Chiara ha fatto un buon lavoro, perché lo ha vitalizzato un pochino. Non voglio dire che sia una lettura noiosa e totalmente pallosa, il mio era un esempio ironico, ma la storia in sé è molto lenta, tranquilla. I colpi di scena sono un po' latitanti. (Purtroppo è vero, non posso dire altrimenti) Ma essendo che avevo già letto parti che ancora non ha "revisionato", io so che ci saranno avvenimenti che daranno la pena di leggerlo. Il cambiamento che avverrà in Riley, anche se molto graduale, ci renderà conto che l'amore tutto può.

A livello grammaticale, ta-ta-ta-dan!... no niente, tutto a posto. Avevate paura, eh? Chiara non fa particolari errori, al massimo qualche refuso qua e là, ma niente di irreparabile. La lettura è estremamente fluida.

Se devo proprio dire qualcosa, riguarda l'uso della punteggiatura. Ad esempio, nel primo capitolo scrivi: " ...ammetto un sacco di altre cose, non ho riguardi a rendermi consapevole: che non sono mai stato presente, che non dicevo neanche una parola, che facevo..."

Ecco, in questo stralcio di libro, i due punti mi sembrano totalmente fuori luogo. Credo che il discorso sarebbe più scorrevole se scritto in una maniera tipo questa: "Non ho riguardi a rendermi consapevole delle mie mancanze, come: non sono stato presente, non dicevo neanche una parola..." Non ti sembra un po' meglio?

Oltre a questo, mancano quasi del tutto le descrizioni fisiche dei personaggi. Ok che ci metti le foto, ma io non mi devo basare su quelle per farmi un'idea dell'aspetto fisico dei personaggi, ma di come appaiono nel testo. L'unica caratteristica che rendi nota è l'impatto emotivo che sente Hyris quando guarda Riley negli occhi.

Basandosi sulla lettura dei primi capitoli e basta, potrebbe succedere che si perda l'interesse nella lettura. Perché? presto detto. Entrambi i due protagonisti hanno caratteri particolari, specialmente lui, per questo è difficile immedesimarsi in ognuno di loro. Lui ha un modo di ragionare totalmente singolare e originale, lei poco ci manca (quando si dice Dio li fa e poi li accoppia... ehehheh), per questo danno poche emozioni al lettore. 

Nonostante il racconto in prima persona, scandito da continui scambi di punti di vista dei due, il lettore è come costretto a leggere l'intero racconto mantenendo una sorta di distacco dai protagonisti. Non si riesce ad immergersi facilmente nella storia. Forse, a parer mio, in questo caso specifico, un racconto in terza persona avrebbe fatto più al caso... magari anche un personaggio stesso della storia, una sorta di spalla di uno dei due protagonisti, che ha una visione particolare e un modo di esprimersi più simpatico, potrebbe rendere meno pesante la lettura.

Nell'insieme è un racconto molto valido. Il fatto che sia scritto con cura aiuta a capire il punto di vista di Riley. Nonostante sia un personaggio particolare, il suo punto di vista si capisce forte e chiaro. Si ha benissimo la percezione del suo modo di ragionare, e questo è un, in tutti i sensi, un colpo da maestro da parte della nostra Chiara. E solo questo fattore spinge il lettore a voler proseguire la lettura, perché, nonostante sia difficile immedesimarsi in lui, si riesce, con un po' di pazienza, ad affezionarsi al suo modo di vivere e alla sua persona.

Spero vivamente che con l'andamento della storia, la dolce Hyris riesca a far guarire totalmente, o quasi, il giovane Riley... e che non avvenga il contrario.

See yuo later...

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