Titolo: Come calamite
Genere: Storie d'amore
Autrice: -Martyns-
Un caloroso saluto a tutti, da me e dal mio mal di gola che non mi da tregua.
Questa recensione è stata per me un vero parto, in quanto ho trovato alcune lettrici che, leggendo i miei commenti, hanno avuto da ridire perché non erano d'accordo con i miei giudizi sulla storia. Sinceramente io sono molto contenta quando si ha la possibilità di parlare in modo schietto e diretto su certe cose, credo che wattpad sia nato anche per questo, ma non si può dire ad una persona "Secondo me stai sbagliando a dire così, perché per me va benissimo come è scritta", basandosi solo ed esclusivamente sui propri gusti personali. I gusti sono una cosa, le regole dialettiche, di sintassi e di stile, nonché la facoltà di saper scrivere un romanzo con i giusti tempi, è un'altra faccenda.
Ma andiamo con ordine e lasciate che vi racconti questa storia.
"Chiara è una ragazza di venticinque anni, che si è laureata da un anno e lavora sodo per avere il futuro che desidera". È così che esordisce la sinossi, descrivendo la protagonista, solo che la storia vera e propria non esordisce con Chiara che parla, ma bensì con una sua amica che racconta, in prima persona, di trovarsi a Parigi con il suo fidanzato durante la settimana di San Valentino. Ed è in quella cornice romantica che il suo fidanzato le chiede di sposarla.
E questo è l'avvenimento che mette in moto il meccanismo della storia, che porta Chiara a ripercorrere il suo passato, in un viaggio verso la sua adolescenza, raccontando, nel vero senso della parola, tutti gli avvenimenti che l'hanno portata fino al tempo presente. Ma è il pensiero di rivedere Massimo che la scombussola più di tutto.
Massimo, ai tempi della sua adolescenza, era il suo migliore amico. Avevano uno splendido rapporto, erano come fratello e sorella, anzi, meglio! Rapporto che viene guastato quando Chiara si innamora di Paola ed inizia con lui la sua prima relazione. Paolo è il suo primo ragazzo, e Chiara sembra esserne molto innamorata, ma dopo appena un anno di relazione, Paolo dimostra di non essere il ragazzo che sembrava. Dopo un brusco litigio, si lasciano in malo modo.
E da chi va a piangere Chiara se non tra le braccia di Massimo? Purtroppo però, anche Massimo nel frattempo si è fidanzato...
Allora, inizio subito col dire che a livello grammaticale, questo racconto non presenta evidenti errori. Certo, non è perfetto, ogni tanto si legge qualche coniugazione sbagliata, ma tutto sommato non sono errori così evidenti da dare fastidio. Quello che veramente da fastidio durante la lettura è la punteggiatura, e purtroppo non parlo solo delle virgole. Spesso troviamo esclamazioni o urla senza i punti esclamativi, e a volte vediamo frasi interrotte senza i tre puntini di sospensione. Tutto questo rende difficile la vera comprensione del testo, e il lettore è indotto a confondersi.
A prescindere dal fatto se il modo di scrivere di -Martyns- sia scorrevole o no, l'ho trovato propriamente piatto.
Non ho letto tutto il libro, ma per capire questa peculiarità non c'è bisogno di leggerlo tutto, e poi nessuno mi impedisce di saltare a leggere uno degli ultimi capitoli per verificare che con l'avanzare della storia questo stile non cambia, rimane inalterato. Adesso vi spiego di cosa sto parlando.
In molti punti, ho fatto presente che certe situazioni avrebbero potuto avere più effetto se descritte in modo più dettagliato, come ha dimostrato in alcuni momenti dove ha descritto situazioni in modo accurato senza che avessero un'importanza significativa ai fini della storia. Infatti al capitolo due si legge: "Arrivo a casa, la prima cosa che faccio è togliere le scarpe e mettermi le pantofole, mi tolgo il giacchetto, poso la borsa e attraverso il salone per andare in cucina..." Questa è una descrizione accurata!
Però, da lettrice, spesso avrei voluto conoscere certi retroscena per me significativi, ma che invece non sono stati descritti in modo soddisfacente. Uno di questi punti, era quando Chiara, in compagnia delle sue amiche, esce a divertirsi bevendo e cantando al karaoke, durante la serata, una delle sue amiche invita dei ragazzi al loro tavolo, e si legge: "Cristian sembrava un ragazzo semplice, simpatico e molto sensibile, ci spiega che il suo amico Simone è stato da poco lasciato dalla sua ragazza e sono usciti per farlo svagare un po', adesso si spiega il suo atteggiamento triste e riservato. Poi c'è Giacomo, un ragazzo alto e robusto, molto silenzioso, forse è semplicemente timido".
A parte che credo che sia un po' fuori dal mondo che un ragazzo "sputtani" così un suo amico davanti a delle ragazze, vabbè... Ma io credo che invece di descrivere in modo passivo i caratteri di questi ragazzi, avrebbe potuto coinvolgere maggiormente il lettore inventandosi situazioni dove, tramite i dialoghi e i gesti dei personaggi, avrebbe dato adito al lettore di scoprire da solo il carattere o lo stato d'animo di ogni personaggio. Così sì che un racconto acquisterebbe spessore.
Altre volte, invece, ho notato dei termini che da una ragazza della sua età li ho trovati troppo sempliciotti, come ad esempio: "Arrivo al centro commerciale e inizio a vedere tutti i negozi che più mi interessano..." Non sarebbe stato meglio invece di "vedere", usare "visitare"? "Inizio a visitare tutti i negozi che mi interessano". Non suona meglio? in altre parole, a volte certi dialoghi e certi punti narrativi, semplicemente usando un termine più appropriato, avrebbero acquistato più sentimento.
Senza contare che, come le ho fatto presente, anche in certi punti salienti, a omesso di descrivere certi stati d'animo invece importantissimi, o descrivendoli troppo superficialmente.
Dato che ci sono state lettrici che hanno palesato il loro coinvolgimento emotivo per questa storia, voglio specificare che, pur avendo questi difetti, è normale che possa appassionare ugualmente. In fondo, non sempre ci aspettiamo di leggere un libro con troppi dettagli, o spesso non vogliamo essere pretenziosi circa un modo di descrivere i fatti, di conseguenza può piacere molto di più un racconto che si sofferma poco su certi dettagli per andare più velocemente al punto di svolta della storia.
Infatti questo è la sensazione che ho avuto leggendo questo libro, che abbia avuto furia di arrivare al punto focale della storia d'amore e per questo ha tirato via sulla narrazione. Ci sta che mi sbagli, ma questa è la sensazione che ho avvertito, e non era affatto quella di mantenere una sorta di profilo basso per poi andare in un crescendo di emozioni verso il climax, come invece mi ha detto -Martyns-.
Lasciate però che spezzi una lancia a favore di questa storia, altrimenti sembra che io ci goda a mettere in mostra le parti erronee di un libro.
Questa storia, di per sé, non è affatto brutta, anzi! Durante la lettura è ricca di parecchi colpi di scena, e anche se la storia di Chiara e Massimo, dove si parla di un'amicizia che si trasforma in amore non sia una cosa completamente originale, posso affermare che il modo in cui ha voluto parlare dei fatti, partendo dai giorni presenti, con la paura di rivederlo, per poi andare a ritroso nel tempo e spiegare al lettore il perché prova questa paura, è una cosa molto originale. Non l'avevo mai letta da nessuna parte. Questo è sicuramente un buon motivo per poter leggere questa storia, e scusate se non è una cosa da poco!
Purtroppo però, non credo che basti che la storia di per sé sia bella per affermare di aver scritto un bel libro. La qualità di un libro va ricercata nella sua completezza. Non si cerca la perfezione, ma che segua certe regole fondamentali, soprattutto per il genere che tratta.
Sede you later...
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Di cosa sa la mia storia
RandomSERVIZIO CHIUSO Salve a tutti! Con questo "libro" intendo fare una raccolta dei vostri lavori, dandovi così la possibilità di fare pubblicità al vostro libro. Non mi limiterò a scrivere la trama e il titolo ma darò una mia opinione personale della t...