Steph Pov
Eccoci, finalmente eravamo arrivati alla fantastica sera del ballo di fine anno, non aspettavo altro.
Ero super emozionata, non riuscivo a stare ferma e non avevo voglia di aspettare. La scuola era finita ormai, la maggior parte degli scatoloni era già a New York e le valigie erano già quasi tutte pronte.
Alla fine decisi che sarei partita il giorno dopo la cerimonia dei diplomi cosi da potermi ambientare bene.
Avevo già preparato tutto. Nessuno avrebbe dovuto sapere che sono la figlia del rettore, non dovevo farmi mettere i piedi in testa da nessuno e soprattutto, cosa più importante di tutte, farsi molti amici maschi. Quella era la cosa fondamentale.
Se vuoi sopravvivere in un college cosi popolare devi far capire a tutti che tu sei il capo e che decidi sempre tu. E se non avessi imparato subito a farmi rispettare avrei passato degli anni schifosi.
"Steph c'è Evan!" sentii urlare di sotto.
Mi sistemai i capelli e scesi di sotto cercando di non cadere con i tacchi.
Di solito non avevo problemi con i tacchi ma questa era una serata speciale e tutto mi metteva ansia.
"Sei stupenda." mi disse Evan sorridendo e mettendomi il fiore al polso.
Ovviamente non mancarono le foto e dopo aver tolto la macchina fotografica dalle mani di mio padre ce ne andammo.
Il ballo di fine anno si svolse nella palestra della scuola che avevano perfettamente addobbato per la serata.
Questa sera avevo messo un vestito lungo azzurro, delle scarpe abbinate e avevo tirato i capelli tutti da una parte.
Quante ore ho passato per farmi venire questi capelli non lo so nemmeno io ma alla fine mi è piaciuto il risultato che ho ottenuto.
"Vado a prendere da bere okay?"
Annuii e rimasi in un angolo della palestra finché non mi raggiunse il preside.
"Salve signorina Kene. Che ne dice di fare il discorso di commiato quest'anno? È una delle nostre studentesse migliori e mi piacerebbe che fosse lei a parlare domenica. Infondo lei sarà la prima della classe dei senior ad andare all'università, che ne dice?"
"Certo. Sarebbe fantastico per me."
"Perfetto. Sapevo di poter contare su di lei. Buona serata."
"Grazie." e mi lasciò di nuovo da sola.
"Sei bellissima Steph."
Mi voltai e vidi Jay in giacca e cravatta, era veramente bello.
"Grazie. Anche tu non sei male." risposi sorridendo.
"Ci vediamo dopo allora?" annuii incapace di rispondere e vidi Evan tornare con due bicchieri in mano.
Lo ringraziai e ballammo per un po.
La musica si fermò e il vicepreside prese la parola annunciandoci che ci sarebbe stata l'incoronazione del re e della reginetta della scuola.
Si, io ero in lizza per diventare reginetta ma sinceramente non avevo pensato molto a un modo per prendere voti.
"Il re del ballo è.. Jason Worthington." applaudii, ero felice per lui. Se lo meritava, era un ragazzo veramente fantastico.
"E adesso è il momento di annunciare la vostra reginetta.." ero un pò in ansia "La regina del ballo è.. Stephenie Kene!" mi beccai gli applausi e gli urli di tutti i ragazzi, e solo quando mi misero la corona mi resi conto di ritrovarmi davanti a Jay.
"E ora fate un pò di spazio e lasciate fare un bel lento al re e alla reginetta." disse il vicepreside applaudendo.
I ragazzi ci lasciarono lo spazio nel mezzo della pista e fui costretta a ballare con Jay.
"Steph guardami. Stiamo solo ballando." rimasi con la testa bassa "Lo sapevo che ci saremmo ritrovati cosi. Classico no?" disse facendomi ridere e costringendomi a guardarlo negli occhi.
Quegli occhi stupendi che mi avevano fatto cadere in quella trappola già troppe volte.
Eravamo vicini, troppo vicini.
Vidi Evan davanti a un tavolo con le braccia incrociate e più Jay si avvicinava più mi sentivo in colpa.
Gli misi le mani sul petto "Mi dispiace, non ce la faccio. Scusa." dissi staccandomi e andando verso il bagno.
Mi guardai allo specchio "Basta Steph. Tra due giorni te ne vai. Non pensare e vai avanti."
"Steph stai bene?" mi voltai e vidi la mia amica.
Annuii "Si, sto bene."
"Ne sei sicura?"
"Sì. Stavo solo un pò male lì dentro." mentii.
"Va bene. Ti aspetto fuori." annuii di nuovo e rimasi in bagno per un pò.
Quando tornai fuori andai alla ricerca di Evan e lo trovai nello stesso posto in cui lo avevo lasciato, solo che ora stava parlando, anzi, discutendo con Jay. Dovevo intervenire prima che Jay si facesse scappare qualcosa.
Più mi avvicinavo più sentivo meglio quello che dicevano. Stavano parlando di me ed entrambi sembravano infuriati.
"No amico forse sei tu che non hai capito come stanno le cose! Noi non ci lasceremo per un piccolo malinteso del cazzo!" rallentai un po per ascoltare quello che dicevano.
Dio aveva scoperto di sicuro di me e di Jay.
"Un piccolo malinteso? Ma sei impazzito? Lei non si merita tutto quello che hai fatto Evan."
Di colpo mi fermai del tutto. Non stavano parlando di me e Jay, stavano parlando di Evan. Rimasi dietro la colonna per poter ascoltare meglio.
"Che cosa? E tu chi sei per potermi giudicare?"
"Il tuo migliore amico."
"Che ha fatto più cazzate di me!" concluse Evan.
Forse non avrei dovuto farlo ma non riuscivo più ad ascoltare quindi presi io telefono e chiamai Evan.
"Ehi dove sei? Ti sto cercando da tanto ormai." schifoso bugiardo.
"Senti mi potresti riportare a casa? È tardi e non mi sento molto bene." mentii facendo finta di tossire.
"Certo. Dove sei?"
"Fuori dal bagno delle donne."
"Arrivo subito piccola." e attaccò.
"E ora dove vai?"
"Da Steph. Non sta bene. La porto a casa." disse avviandosi verso la porta del bagno.
Feci una corsa veloce e mi feci trovare appena fuori dalla porta.
"Andiamo?"
"Sì." dopo aver perso mezz'ora a salutare la gente Evan mi riportò a casa.
Era l'una e mezza quando aprii la porta di casa.
"Sei già tornata?"
"Che fai ancora in piedi?"
"Rispondi alla domanda tesoro."
"Niente di che. Era diventato un pò noioso."
"Hai vinto?"
Tirai fuori la coroncina e gliela diedi "Lo sapevo che avresti vinto. Chi è stato il ragazzo che ha vinto?"
"Jay."
"E come è andata?"
"Pensavo peggio. Adesso vado a dormire va bene?"
"Buonanotte tesoro." le sorrisi e andai a dormire.
Il giorno dopo non feci quasi niente, passai tutta la giornata a scrivere delle cose decenti per il discorso e solo quando fui sicura di sapere tutto il discorso a memoria, cioè alle due di notte, andai a dormire.
La domenica mi svegliai tardi e appena mi alzai rifeci il letto e dall'armadio presi la toga e il cappello e li stesi sul letto accanto al vestito che avevo scelto per l'occasione.
Andai di sotto per pranzare e vidi mio padre "Buongiorno tesoro." disse staccando gli occhi dal computer.
"Cosa stai guardando?" chiesi sedendomi accanto a lui.
"La lista delle ragazze e dei ragazzi che faranno l'audizione per il corso di ballo. Lo guardi con me?" annuii continuando a mangiare.
La lista era abbastanza lunga e siccome non avevo voglia di guardare solo i nomi guardai quali tra i partecipanti aveva un video e ne selezionai una.
"Papà guardiamo lei? Sembra interessante."
Cliccò sul nome della ragazza e c'era anche un video di presentazione, però non era lei a parlare ma una signora, che credo fosse la sua insegnante, e una bambina. Forse era sua sorella.
Già a vedere così sembrava una ragazza veramente bravissima e capii la stessa cosa quando la vidi ballare.
"Secondo me entra di sicuro. Tu che dici?"
"Anche secondo me."
"Poi voglio sapere come va la sua audizione."
"Certo." guardò l'orologio "Vai a prepararti? Sembra tardi."
Lo guardai anche io e corsi sulle scale. Era tardi davvero.
Mi vestii velocemente, mi piastrai i capelli, mi truccai e per ultima cosa misi il cappello e la toga.
"Steph sei pronta?"
"Si, sto arrivando." mi guardai allo specchio un'ultima volta, guardai i miei capelli rossi e mi ritrovai a pensare a quanto ero cambiata in questi mesi.
Non ero mai stata una ragazza timida o niente, ero sempre stata un pò pazza e abbastanza popolare, ma in quest'ultimo periodo sono diventata ancora più popolare e sono diventata anche una grande stronza.
Chiusi l'anta dell'armadio e scesi le scale "Andiamo."
Arrivammo a scuola verso le quattro e quaranta e lasciai che mia nonna e mio padre andassero a trovarsi un posto mentre io andai alla ricerca di Evan e di Jay.
"Sei stupenda."
Mi venne da sorridere "Lo devi dire ogni volta che mi vedi?"
"Sei diventata la mia fissazione, non ci posso fare niente." mi rispose sorridendo.
Ricambiai il sorriso e andai dritta al punto "Perché eri incazzato con Evan venerdì sera?" il suo sorriso sparì e disse "Ci hai sentito parlare? Hai sentito tutto?"
"No, ho solo sentito l'ultima parte della vostra conversazione." lo vidi tirare un sospiro di sollievo. Non era solo la mia immaginazione allora. Stavano davvero nascondendo qualcosa questi due!
"Jay cosa sta succedendo? Cosa mi state tenendo nascosto?"
"Steph non sta succedendo niente." rispose, ma non era per niente sicuro delle sue parole.
"Jay io.." sentii delle voci provenire da un cespuglio li vicino, e le sentì anche Jay.
"Cosa è stato?"
"Che cosa? Io non ho sentito niente."
"Non fare il coglione con me. So che hai sentito anche tu ciò che ho sentito io!" dissi avvicinandomi al cespuglio da dove provenivano le voci.
Jay mi seguì e quando stavo per spostare le foglie Jay si mise davanti a me "Jay spostati."
"Steph per favore."
"Jay levati cazzo!"
Lo spostai e tolsi le foglie dalla mia visuale e il mio cuore si fermò e smise di battere.
I miei occhi si riempirono di lacrime e iniziai a singhiozzare e Evan e quella stronza se ne accorsero.
"Steph io.." scossi la testa e sentii le gambe di gelatina, come se mi stessero per abbandonare.
Evan mi prese per le spalle e provò ad abbracciarmi "No. Cazzo no!"
"Steph.."
"Vaffanculo Evan, sei uno stronzo schifoso!" guardai Jay che aveva uno sguardo dispiaciuto. Non volevo metterlo in mezzo ma dato che Evan mi stava rovinando il giorno del diploma volevo che stesse male anche lui per una volta.
"Anzi sai che c'è? Fatti chi ti pare." mi voltai per andarmene ma mi fermai "Mi sono innamorata del tuo migliore amico e siamo stati insieme due mesi e mezzo quindi ti ho tradito. Soddisfatto?" dissi asciugandomi le lacrime
Lo sguardo di Evan passò da me a Jay "Che cazzo hai fatto brutto imbecille?" disse andando verso di lui.
"Almeno io tenevo, anzi, tengo a lei. A te che importava? Non te ne frega un cazzo perché se ti importava qualcosa non l'avresti tradita!" rispose a tono Jay.
"Sei uno stronzo." concluse l'altro tirandogli un pugno.
Andai verso Evan e gli misi le mani sul petto "Non azzardarti a toccarlo bastardo! L'ho lasciato perché amavo te, mi sono sempre fidata e invece mi hai tradito! Non toccarlo cretino!"
"No ora zitta è una questione tra noi. È tre anni che prova a rubarmi la ragazza e appena faccio una piccola stronzata ci prova, e stavolta lo ammazzo!"
Iniziai a piangere di nuovo "Vattene a fanculo Evan!" dissi andandomene e fui seguita subito da Jay.
Mi prese per il braccio e mi fece voltare.
"Steph.." continuai a piangere e mi feci abbracciare e confortare da lui "Mi dispiace Steph. Non volevo che tu lo sapessi."
"Perché? Perché doveva farmi questo?" dissi tra le lacrime.
"È un cretino e basta. Lascialo in pace e ora asciugati le lacrime perché quel coglione non dovrebbe ottenere nemmeno una lacrima da parte tua." mi asciugai le guance "Grazie Jay. Grazie davvero."
"Grazie a tutti per essere qui oggi. Ora volevo chiamare sul palco la nostra fantastica studentessa Stephenie Kene per il discorso di commiato!" o cazzo, il discorso!
Mi asciugai di corsa le lacrime e salii sul palco.
Prima di iniziare a parlare guardai verso i miei compagni e vidi Evan e dovetti fare di tutto per non scoppiare a piangere davanti a tutta la scuola.
"Che cosa potrei dire? Per me questa scuola rimarrà sempre impressa nella mia mente. Qui ho passato i quattro anni migliori della mia vita, ho conosciuto delle persone meravigliose che mi hanno cambiato la vita ed è grazie a tutti voi che oggi sono qui. Per me stare insieme a tutti voi è stata una fantastica esperienza e un pò mi dispiace che tutto questo sia finito, ma per alcune cose non mi dispiace perché dopo tutto questo rinizieremo tutti da capo con le nostre vite e cercheremo di cancellare ogni brutto ricordo, ma alla fine lo sappiamo tutti. L'ultimo anno di liceo rimarrà sempre con noi, che sia stato bello o brutto.
E quest'anno in particolare non verrà mai dimenticato per tutti gli avvenimenti successi, quindi grazie veramente a tutti quanti e per sempre forza Eagles!"
Era stato il discorso più schifoso che ci potesse essere ma alla gente sembrò non importare molto perché mi applaudirono tutti e iniziarono a urlare il mio nome.
"Congratulazioni signorina Kene e auguri per tutto."
"Grazie, la ringrazio tantissimo." presi il mio diploma e il preside disse "Congratulazioni a tutti i diplomati della nostra scuola!" e fu il momento di tirare per aria il cappello e festeggiare, ma per quello che avevo appena saputo non riuscii a godermi nemmeno il momento.
Si, quello stronzo era riuscito a rovinarmi anche il giorno del diploma e la cosa più brutta è che io glielo avevo permesso.
"Steph giuro che mi dispiace davvero." disse Evan afferandomi un polso "Evan lasciami andare immediatamente. Sei uno stronzo, per chi cazzo credi di avermi preso eh?"
"Steph te lo giuro non volevo. Sono stato solo un cretino e so che non merito il tuo perdono ma almeno non rovinarti la giornata cosi.." disse provando a baciarmi.
Non mi resi nemmeno conto di farlo, sembrava che la mia mano non seguisse più i comandi. Lo schiaffo che diedi a Evan in quel momento attirò l'attenzione dei ragazzi della squadra e delle cheerleader che invece di essere incazzate con me come sempre mi applaudirono.
"Evan non provarci mai più. Hai sbagliato persona stavolta."
"Tu mi hai tirato uno schiaffo? Tu mi hai veramente tirato uno schiaffo Steph?" chiese forzando la presa sul mio polso ancora di più.
"Basta lasciala stare adesso." disse un suo compagno di squadra allontanandolo da me e dopo averlo guardato con disprezzo si rivolse a me "Stai bene?" annuii incapace di rispondere.
"Ti fa male?" chiese indicando il polso "Sì, ma non è niente di che."
"Dai vieni con me, ci mettiamo del ghiaccio." gli sorrisi.
Sapevo che se avessi tenuto resistenza non avrebbe avuto senso quindi accettai.
"Ecco qua." disse appoggiando il ghiaccio sul polso.
"Grazie mille, non era necessario. Non volevo rovinare la giornata a tutti."
"Non l'hai fatto. Hai fatto solo quello che volevano fare molte ragazze da tempo."
Risi "Non avrei mai pensato di farlo."
"Se lo è meritato."
"Comunque grazie mille, davvero. Ora dovrei andare, mi staranno cercando."
"Certo." sorrise e prima che me ne andassi disse "Mi dispiace davvero Steph."
"Non preoccuparti per me. Sto bene. Grazie mille ancora per l'aiuto."
"Figurati." e uscii dall'infermeria.
Quando trovai mio padre riuscii a convincerlo ad andarcene. Non volevo avere più niente a che fare con questo posto e con questa città.
Forse finalmente a New York sarei riuscita ad andare avanti dimenticandomi di tutto questo schifo. Ci speravo davvero.
STAI LEGGENDO
You are my disaster
RomanceDue ragazzi. Due anime semplici ma incasinate. Due ragazzi che non sanno come risolvere i loro problemi. Lei: Stephenie Kene, 19 anni, era la classica principessina viziata ma nei primi anni di liceo tutto cambia e la principessa viziata si colora l...